Cultura | Arte del vetro

Fragile e...sexy

La lavorazione del vetro della cooperativa Vetroricerca Glas&Modern: Un sogno ed una realtà raccontati dal direttore Alessandro Cuccato.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale del partner e non necessariamente quella della redazione di SALTO.

…insegnare l’arte della lavorazione del vetro, accompagnare i giovani al lavoro, distribuire formazione sul territorio… tutto questo fa parte della mission di Vetroricerca.

Il sogno di una "Scuola del vetro" è una costante che, nonostante le mille difficoltà che hanno accompagnato la storia del Centro, torna più volte durante l'intervista ad Alessandro Cuccato, direttore della cooperativa Vetroricerca Glas&Modern di Bolzano.

Questo centro di fatto è qualcosa di unico nel suo genere in Italia e non ci si aspetta che la lavorazione del vetro, tra arte e necessità industriali, avvenga in un grande insediamento commerciale, il Kampill Center di via Innsbruck a Bolzano, quasi "nascosto" tra uffici e negozi.

Cuccato con grande passione racconta come è nato il centro, partito un po' come un sogno, una scommessa: l’idea era quella di poter fornire un’adeguata formazione gratuita sul territorio a tutti coloro che desideravano avvicinarsi all’affascinante arte della lavorazione del vetro. 

«Il centro è nato nel 1997 - spiega - ed in un primo tempo eravamo un'associazione». Successivamente la trasformazione in cooperativa, per poter intercettare i finanziamenti del Fondo Sociale Europeo e al contempo potersi dotare, grazie al lavoro dei tanti soci volontari, di tutti quegli strumenti e attrezzature necessari ad affrontare professionalmente le tecniche trattate.

L’avvicendarsi poi di studenti, docenti, tecnici ed esperti provenienti da tutto il mondo ha fatto il resto e consentito di consolidare nel nostro territorio un centro di formazione come pochi in Europa.

Durante l’intervista, conosciamo Saman Kalantari, iraniano, che dopo avere terminato gli studi a Vetroricerca si è fermato a vivere a Bolzano. È stato selezionato in numerosi concorsi indetti da  prestigiosi centri di tutto il mondo e mostra con orgoglio le sue ultime opere.

Alessandro continua il racconto su Vetroricerca spiegando che «a volte gli studenti vengono indirizzati da altri centri europei ad affinare tecniche particolari; in questo momento i partecipanti  sono 15, si trovano attualmente in stage formativi in aziende dislocate in tutta Europa».

Sono moltissime le iniziative di carattere culturale-artistico promosse da Vetroricerca che ricadono sul territorio nell’ambito delle attività didattiche finanziate dall’ufficio Fse di Bolzano.

Si chiamano “progetti speciali”, coinvolgono ogni anno un migliaio di persone, si tratta di percorsi progettati in collaborazione con l’Università di Pedagogia di Bressanone, l’Università di Design e Arti di Bolzano, la Ripartizione ai Beni Culturali, l’Ufficio Cultura in Lingua Italiana, i Servizi Sociali della Bassa Atesina, le scuole professionali ma anche le Università di Ingegneria di Modena e Reggio Emilia e di Trento, che hanno consentito di proporre proprio a Bolzano i primi corsi di formazione superiore per gli addetti al comparto industriale.

Mentre  Alessandro Cuccato spiega tutto questo, sta infornando quelle che diventeranno le vetrate per una chiesa molto importante di Bolzano, un progetto ambizioso che prevede la realizzazione di opere scultoree davvero sorprendenti.

In un altro laboratorio invece, esperti ed ex allievi stanno tagliando i vetri per una via Crucis in vetro destinata ad una chiesa del modenese colpita dal terremoto, l’Ucai trentina (Unione Cattolica Artisti Italiani)  attraverso le opere realizzate dai suoi artisti, ha scelto Vetroricerca come fucina per la realizzazione delle 14 stazioni che verranno “tradotte” in vetro.

Ma comunque, ovunque ci si giri, si vedono opere realizzate con le tecniche più diverse, sono molti infatti gli artisti che dall’Italia ma anche dall’estero vengono qui a  “tradurre” in vetro ciò che solitamente realizzano in legno, marmo o altri materiali.

 Per usare un po' di slang contemporaneo si potrebbe dire che Vetroricerca è uno spazio di coworking per dei makers, ci viene da chiedere perché tutto questo successo per il vetro ma Alessandro Cuccato, aggiunge che «l'utilizzo di prodotti performanti ha fatto sì che il vetro, sia diventato il secondo materiale più utilizzato nelle costruzioni dopo il cemento armato, andando ad esaudire quel concetto di architettura filosofica tipica del 900 e che idealizzava costruzioni trasparenti che consentivano una nuova visione di abitazione» e poi aggiunge, «non dimentichiamoci che questo materiale ha una quarta dimensione che lo rende speciale, la trasparenza».

Ma ad essere precaria, fragile come il vetro, è anche la struttura stessa di Vetroricerca. «Riceviamo proposte di collaborazione da diversi centri specializzati di altri paesi del mondo  ma non sappiamo dire se l'anno prossimo ci saremo o meno. Siamo comunque fiduciosi e crediamo che presto ci possano essere i presupposti per dare maggiore valore a ciò che da anni proponiamo».

In provincia di Bolzano sono numerose le opere donate da Vetroricerca nel corso degli anni: le vetrate della chiesa di Santa Caterina a Sluderno, Regina Pacis di Bolzano, alla Parrocchiale di Settequerce, alla Scuola per le Professioni Sociali Levinas, al teatro della Scuola Professionale Luigi Einaudi, alla Scuola Materna e per l’Infanzia di via Genova solo per citarne alcuni.

«Avere delle commesse pubbliche permette agli allievi di attingere a competenze che la scuola non può dare, come ad esempio elementi di illuminotecnica, rilievi, smontaggio e montaggio, valutazioni di carattere architettonico ma anche vincoli che tutelano i beni storici».

Perché un centro che si occupa di vetro proprio a Bolzano, terra che non ha tradizione specifica?

«Non avere una tradizione specifica – conclude Cuccato - ci ha consentito di raccogliere tutto ciò che ritenevamo interessante ed innovativo, la vera innovazione per quanto riguarda questo mestiere è certamente la volontà di insegnare e per questo, mi sembra opportuno che questo centro sia nato proprio a Bolzano, luogo in cui i mestieri, attraverso l’apprendistato ma anche percorsi  per maestri artigiani vengono tutelati e valorizzati».