Nuovo libro di POLITiS: Più democrazia nei comuni
con una serie di innovazioni di democrazia diretta. Parma, da due anni governata dal M5S, è sicuramente un buon esempio, ma ci sono altri Comuni in Italia e in altri paesi che da anni applicano vari metodi di partecipazione dei cittadini alla politica. Anche in Sudtirolo ce ne sono alcuni che hanno riformato il proprio statuto per darsi regole migliori per i referendum comunali e per il coinvolgimento deliberativo dei cittadini, come quello di Malles e ultimamente Cortaccia.
Una nuova pubblicazione di POLITiS, curata dall’attivista vicentino Paolo Michelotto, molto conosciuto per il suo blog sulla democrazia (www.paolomichelotto.it) e da Thomas Benedikter, offre una panoramica su tali metodi, già presenti in alcuni comuni d’Italia oppure “tranquillamente introducibili all’interno del nostro ordinamento giuridico.” Si tratta di una guida che non solo illustra i vari metodi, ma spesso presenta anche la relativa norma già presente in qualche statuto comunale o una proposta di norma comunale pronta per essere inserita nel rispettivo statuto comunale. Tutto quanto è integrato da interviste con sindaci, consiglieri comunali, esperti e attivisti che raccontano le loro esperienze con tali metodi.
Volutamente in questo approccio gli autori hanno abbinato i metodi di partecipazione decidenti (diritti referendari e diritto di richiamo) ai metodi di democrazia deliberativa, cioè ai metodi che non includono una votazione popolare con effetti vincolanti. Ognuno dei due settori ha la sua legittimità, se pretendiamo forme di partecipazione incisivi e interessanti. Se i cittadini su argomenti importanti della politica comunale non potessero dire l’ultima parola, mancherebbe la pressione sui rappresentanti eletti di prendere sul serio le proposte e le preferenze dei cittadini. Se, dall’altra parte, non si curano sufficientemente l’informazione, la comprensibilità delle questioni di interesse pubblico e il dialogo diretto fra cittadini e amministratori non si consente ai cittadini di chiarire tutti gli argomenti pro e contro, si impedisce il confronto fra cittadini. Entrambi questi tipi di partecipazione sono necessari per entrare in un processo comune di deliberazione e di decisione come cittadini singoli e gruppi sociali.
La partecipazione diretta dei cittadini alla politica, applicabile con questi metodi, non va ad intaccare il fatto che la nostra democrazia nella sostanza sia e resti un sistema rappresentativo. In altre parole: anche dopo tali riforme la stragrande maggioranza delle decisioni politiche continuano ad essere prese dal Consiglio e dalla Giunta comunale. Ma oltre questi luoghi classici della politica rappresentativi, emerge più vivamente lo “spazio pubblico” in cui si incontrano a pari livello cittadini, funzionari, esperti e tecnici e i politici eletti. Di tal modo fra i cittadini cresce la motivazione a impegnarsi per trovare soluzioni condivise e ad assumersi anche personalmente delle responsabilità. Questi metodi nei nostri comuni – basta dar un’occhiata agli statuti comunali delle nostre Province autonome - non sono presenti in forma molto articolata né sono regolamentate nel miglior modo possibile. Il nuovo volume vuol dare un impulso ad ampliare la partecipazione diretta dei cittadini alla politica comunale.
Paolo Michelotto/Thomas Benedikter, Più democrazia nella politica comunale. Strumenti di partecipazione deliberativa e di democrazia diretta a livello comunale. Una guida. POLITiS, Bolzano, 150 p. Liberamente scaricabile da www.politis.it e da www.paolomichelotto.it
La versione tedesca (Die Gemeindepolitik mitgestalten), uscita in versione stampata, può essere ordinata presso [email protected] al prezzo di 7.- Euro (incluso le spese postali)