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Le lunghe liste per gli esami di lingua

Le certificazioni di bilinguismo sono alla base della pubblica amministrazione dell'Alto Adige, eppure ad oggi per sostenere un esame possono passare più di 6 mesi. La direttrice del servizio, Picus: "Stiamo provando ad abbattere le liste d'attesa".
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  • Fare un esame di lingua sembra complicato quasi come effettuare una vista specialistica. Il problema delle lunghe liste d'attesa, in Alto Adige, non tocca solo gli ospedali ma, da tempo, coinvolge anche chiunque desideri sostenere un esame di lingua. In una provincia nella quale per lavorare nel settore pubblico è obbligatorio possedere una certificazione di bilinguismo, le liste d'attesa per sostenere un esame non sono un problema qualunque.

  • Bilinguismo a 5 mesi, monolingue oltre i 6

    Per i cosiddetti esami standard, ovvero quelli da sostenere per essere bilingui certificati, si deve attendere un periodo decisamente lungo, che varia però in base al livello. Per gli esami C1 e B2 si deve attendere fino a 5 mesi. Durante la pandemia del 2020 le liste arrivavano fino a un anno, successivamente sono diminuite ma, nel giro di ormai 4 anni, è evidente che il problema non sia stato ancora risolto integralmente. 
    Per i livelli B1 e A2 le cose vanno meglio: si deve attendere dai 2 ai 3 mesi.

    Il problema maggiore, però, si riscontra negli esami monolingue. In particolare, per il livello B2 la lista d'attesa è oltre i 6 mesi. Per questo esame l'ufficio provinciale competente - Servizio esami di bi e trilinguismo coordinato da Claudia Picus - riceve la quantità di richieste maggiori, largamente superiore ai posti disponibili.

  • Esami monolingue: non si riescono ad abbattere le liste d'attesa che vanno oltre i 6 mesi.
  •  "L'obiettivo generale - dice Picus - è diminuire i tempi di attesa, portandoli a 4 mesi. Per gli esami monolingue però dobbiamo ammettere che la situazione è bloccata. Questa estate abbiamo snellito molto le liste, grazie alla disponibilità data dagli esaminatori e dalla segreteria. Siamo arrivati ad avere 4 o 5 commissioni al giorno, ma quei ritmi non sono la regola".

  • L'aiuto per i concorsi pubblici

    Per venire incontro ai cittadini, obbligati spesso dal sistema pubblico ad essere in possesso di una certificazione, l'Ufficio provinciale fa qualche eccezione. L'esame infatti può essere anticipato una sola volta per partecipare a un concorso pubblico a scadenza ravvicinata per il quale è richiesto il possesso dell’attestato di conoscenza della lingua italiana e tedesca, sempre che sussistano i presupposti dal punto di vista organizzativo. "Spesso riusciamo", rassicura Picus. "E sono pochi gli episodi in cui non siamo in grado di fornire un posto per delle situazioni urgenti. Anche se per gli esami monolingue è effettivamente più complicato".

    Un modo per accelerare la procedura è stato ideato, anche se è possibile usufruirne una sola volta nell'arco di un anno solare. Se si è disponibili a presentarsi all'esame con un preavviso anche solo di 3 giorni, infatti, lo si può comunicare alla segreteria e, laddove possibile, si viene contattati telefonicamente per sostenere prima l'esame. 

  • Le disdette non comunicate

    Il sistema è parecchio ferreo e non ammette molti sgarri. La disdetta del giorno dell'esame è obbligatoria e da effettuarsi almeno tre giorni lavorativi prima della data d'esame. La pena? L'esclusione dagli esami per un periodo di sei mesi (che, tra l'altro, è più o meno il tempo che un utente deve attendere per sostenere l'esame).

    Se una persona però ha la necessità di posticipare la data d'esame, lo può fare una sola volta ed entro 30 giorni dalla data d'esame ricevuta e deve essere presentata almeno tre giorni lavorativi prima della data stessa, salvo eccezioni per comprovati motivi. Se anche nella seconda data non si fosse a disposizione, si dovrà ricominciare l'iter dall'inizio.

    "Stiamo provando in tutti i modi a sensibilizzare i candidati alla tematica. Se riceviamo disdette, noi proviamo a riempire l'aula, ma non è detto che ci sia sempre qualcuno per dare l'esame", spiega ancora Claudia Picus, che annuncia: "Nel 2025, infatti, partirà una specifica campagna di sensibilizzazione. Il messaggio è chiaro: chi non può presentarsi, lo dica il prima possibile".