Economia | Lavorare e decidere

Good news, no news?

Tra i diritti dei lavoratori c'è anche quello della partecipazione nella gestione della proprio impresa.
Introdotto dalla Costituzione nel 1946 e mai implementato fino al 14 maggio 2025.
Vi sembra poco?
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
  • Sono trascorsi quasi 80 anni da quando la Costituzione Italiana ha stabilito il diritto dei lavoratori a partecipare alla gestione delle loro imprese. Un diritto di straordinaria importanza per realizzare migliori condizioni economiche e sociali per i lavoratori dipendenti, ma un diritto rimasto finora inattuato ed inattuabile per la mancanza di una legge che ne stabilisse i limiti ed il metodo. Ebbene, finalmente, il 14 maggio 2025 il Parlamento ha approvato questa legge e ha aperto la strada alla possibilità di un modo nuovo di lavorare e gestire le imprese. Si potrebbe dire, 80 anni persi. Da ora in poi 80 anni da cercare di recuperare nell’interesse dei lavoratori e delle imprese. Sono proprio queste ultime che, soprattutto con la collaborazione dei dipendenti, potrebbero affrontare meglio le trasformazioni tecnologiche e realizzare una migliore organizzazione del lavoro. Ad esse conviene, coinvolgere, informare, responsabilizzare operai, impiegati, dirigenti. Parimenti, per questi ultimi potrebbero aprirsi le porte – finora chiuse – dei luoghi dove si decide del loro futuro professionale, occupazionale e salariale. Servirà innanzitutto uno sforzo per un cambio di mentalità da parte dei protagonisti delle relazioni in azienda, Sindacati e rappresentanti dell’Impresa. Il modello di relazioni dominante e consolidato nel tempo è e rimane quello della vertenza, del conflitto, dello sciopero. Questo modello prevalentemente conflittuale non ha portato buoni risultati se si considera che l’Italia soffre di bassi livelli salariali, di insufficiente produttività e di un grave gap di condizioni tra nord e Sud.
    La via della partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese potrebbe interessare particolarmente un territorio come il nostro, l’Alto Adige/Südtirol, e dare risposte adatte alle esigenze del mondo del lavoro locale.
    La presenza di medie imprese, stabilmente inserite nel contesto culturale ed economico-sociale, potrebbe essere una buona base di partenza per sperimentare forme nuove di partecipazione. Non a caso è proprio la lingua tedesca ad offrire la terminologia della collaborazione capitale-lavoro: Mitbestimmung, Sozialpartnerschaft, oltre al grande patrimonio di esperienza del mondo cooperativo con l’autogestione e con il workers buyout (rilevazione dell’impresa da parte dei dipendenti).
    Pur in mezzo a tante altre notizie negative, lo scorso !4 maggio è successo qualcosa di molto importante e di positivo per il mondo del lavoro, si sono aperte nuove possibilità per lavoratori e imprese. Pochi se ne sono accorti e ancor meno ne hanno diffuso la conoscenza.
    Good news, no news?
    Articolo 46 della Costituzione:
    “Ai fini della elevazione economica e sociale del lavoro ed in armonia con le esigenze della produzione, la repubblica riconosce il diritto dei lavoratori a collaborare, nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi, alla gestione delle aziende”
    (www.albertostenico.it)