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Foto: Andy Odierno
Società | Podcast | Ep 64

Fuori di testa. Dentro la montagna.

Una lettera alla Montagna diventa preghiera laica, invito al rispetto e alla lentezza. È un canto per coloro che ancora credono nell’ospitalità come atto culturale e nel lavoro fatto con cura, anche quando nessuno guarda.
  • In questa puntata, tra cime, silenzi e sentieri, riscopriamo un tempo più umano. Un tempo che non corre, ma ascolta. Un tempo che accoglie e trasforma.  

    Una lettera affidata al volo di un’amica aquila diventa messaggio per la Montagna e per chi la abita, la visita, la vive con rispetto. Celebriamo la bellezza dell’essere “fuori di testa”: fuori dalle griglie, dai tempi compressi, dai mestieri senz’anima. La Montagna non è un parco giochi, ma una maestra severa che ci invita a rallentare, ad ascoltare, a sentire davvero. È il luogo dove l’ospitalità diventa gesto culturale, dove si accoglie con mani attente e occhi profondi. Dove ogni estate è un atto di fede, un miracolo silenzioso fatto di cura e perseveranza. Qui si impara a essere piccoli, fragili, autentici. A camminare in punta di scarpone e a stare nel presente. Perché non è la piena occupazione che salva, ma il senso. E allora benvenuti: a tutti i fuori di testa.

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