Cultura | Filatelia

Le cinque chiavi per entrare nel mondo della filatelia - parte 2

Dopo l'introduzione nel tema della filatelia attraverso la prima chiave, che trattava del materiale da collezionare, oggi la seconda chiave ci apre la visione sugli attrezzi del collezionista, un argomento assai importante e spesso sottovalutato nell'importanza.
Avvertenza: Questo contributo rispecchia l’opinione personale dell’autore e non necessariamente quella della redazione di SALTO.
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Foto: Giancarlo Colombo/FIDAL

2. Gli strumenti del collezionista -  lente e pinzette, ma non solo quelle

Il francobollo è un oggetto molto delicato sotto tanti aspetti, la carta, la colla, l’immagine stampata, la dentellatura. Per questo le pinzette, quelle apposite per filatelisti, non quelle per le ciglia, sono uno strumento davvero importante per ogni collezionista. Sono l’unico modo per non rovinare, ungere e sporcare i francobolli e anche buste, interi postali o cartoline illustrate. Questo proprio per il fatto, che le dita possono essere meno pulite e asciutte di quanto sembrano.

Non meno importante è la classica lente, anche quando la vista del collezionista è ancora buona. Specialmente l’anno di emissione del francobollo e tante altre informazioni si ha difficoltá a decifrare senza lente d’ingrandimento. A non parlare poi, chi vorrebbe esaminare i suoi francobolli su errori di stampa o altre anomalíe. Utile anche una lente a forte ingrandimento, il cosidetto contafili, per distinguere il sistema di stampa, dal retino o dall’inchiostratura delle linee del disegno.

Importante è anche un buon classificatore, lo speciale volume con pagine in cartoncino corredate di listelli in pergamino o trasparenti, in cui riporre i francobolli, classificarli, ordinarli. È molto utile imparare bene come infilare il francobollo sotto il listello o ad afferrarlo per estrarrlo con l’uso della pinzetta. Per buste, interi postali o cartoline illustrate è meglio usare i raccoglitori, con tasche trasparenti. In entrambi i casi è peró bene scegliere prodotti di qualitá, chiedendo anche il consiglio del proprio fornitore di fiducia, per evitare sorprese a distanza di tempo.

L’uso dell’odontometro serve per individuare il tipo di dentellatura del francobollo. Sarebbe assai difficile, se il collezionista dovesse contare i dentini per classificare l’emissione del singolo francobollo. L’uso del cartoncino

con i vari tipi di dentellatura è molto semplice. Si sposta il francobollo sino a che i pallini o le linee verticali coincidono perfettamente con i fori della dentellatura, la cui misura è quella indicata a lato. Oggi esistono anche odontometri elettronici, che peró comportano una spesa notevole, forse non adeguata all’utilitá dello strumento.

Lo stesso discorso vale per gli strumenti sviluppati per l’individuazione della filigrana o della fluorescenza, due elementi molto importanti per classificare le diverse emissioni anche dello stesso francobollo. È sempre la disponibilitá dei genitori, padrini, nonne o altri “sponsor” che determinano la dotazione del giovane filatelista nel suo piccolo regno di passatempo. E sicuramente non è sempre l’utilitá che sta in prima fila nella decisione di certi acquisti.

Da escludere invece dalla dotazione del filatelista è il rotolo di scotch, anche il piú professionale. Francobolli rovinati non si prestano in nessun modo alla riparazione. Ogni tentativo fallisce e rovina solamente la fama del collezionista negli occhi dei suoi colleghi. Una collezione di francobolli puó consistere solo in francobolli perfetti. Un francobollo non perfetto non è un francobollo, ma un semplice pezzettino di carta, destinato a finire  senza tante discussioni nel cestino della carta.      

I francobolli & la posta, Franco Filanci,  Cif s.r.l  1993

La serie continua con    3. La cultura filatelica