Gestern, domani

Quest’anno salto.bz ha deciso di partecipare al bando #generazioni bandito dalla cooperativa Young Inside e realizzato con il sostegno della Provincia autonoma di Trento, di Bolzano e dalla Regione Trentino Alto-Adige. Il tema ha infatti stuzzicato la fantasia per cercare prospettive, e collaborazioni nuove con lo scopo di analizzare e poter raccontare il nostro territorio, quello che ci circonda, con occhi diversi e spunti nuovi.
Da qui è nata l’idea di una collaborazione con Cool Tour per costruire un percorso sul quartiere Don Bosco di Bolzano. Un quartiere di periferia in una città anomala, che diventa protagonista e sfondo allo stesso tempo di un racconto nell’era dei grandi flussi migratori e della crisi del Villaggio Globale, quanto meno nella sua accezione più ottimistica e speranzosa. Il risultato è il progetto “Gestern, domani”. Un itinerario che fa del tempo la sua unità di misura, e del luogo la sua definizione semantica. Un’indagine che cerca di mettere in luce come si riflettono alcuni macrotemi storici nella piccola dimensione di un luogo dato e circoscritto, come il quartiere della piccola città dove si vive. Che cerca di mettere in luce come questi macrotemi siano stati percepiti e digeriti ieri, e come lo siano oggi. Con uno sguardo ed un’intenzione rivolti al futuro, a domani, appunto, ma solo dopo aver capito lo ieri. Per capire chi siano o non siano i miei vicini di casa, e come sarà, la mia casa, il mio giardino, e da dove verrà la signora anziana che porta il cane a fare la passeggiata, e chi le darà una mano ad attraversare la strada, se ci sarà. Uno sguardo davanti ed uno indietro, per cogliere l’attimo dell’oggi come svincolo temporale, e dare importanza al luogo, alla dimensione, al risultato di quello che accade nel grande ed arriva ad avere i suoi effetti più o meno visibili nel piccolo.
Piccolo come un quartiere, che allo stesso tempo però è simbolicamente gigante. È il luogo dell’identità, il luogo dove vengono mossi i primi passi, dove si cresce, dove si consumano le prime esperienze. Un luogo, per molti, assolutamente centrale. Per altri è un punto di arrivo, dove di trova una casa, dove ci si costruisce una vita. Per qualcuno invece si tratta di un punto di partenza, per qualcuno solo un momento di passaggio. Il tutto in uno scorrere fluido, che muta nel tempo lasciando a volte tracce, a volte niente.
La periferia invece rappresenta da sempre il luogo che è della e nella città, ma che esprime per definizione anche una lontananza congenita dai suoi luoghi caratteristici, è dentro, ma è anche fuori. Facile esserne parte, o sentirlo alieno, o a volte entrambe le cose. In più, una periferia ai margini di una città come Bolzano, centro non centro di un territorio attraversato da dinamiche assolutamente peculiari date le motivazioni geomorfiche, geografiche ed in ultimo ovviamente storiche e culturali, la cui periferia non può che essere un luogo fluttuante ed oltremodo in bilico tra millemila universi paralleli.
Le #generazioni sono in questo senso una chiave eccellente per fare chiarezza su questa dimensione oscura e per molti assolutamente priva di interesse, come un quartiere di periferia di una piccola città di provincia, seppur attraversata da peculiarità storico culturali più uniche che rare, appunto, ed è per questo che il lavoro di ricerca e le interviste, coadiuvate dal prezioso lavoro di limatura ed aggiustamento della mira svolto dall’antropologa Johanna Mitterhofer di Eurac Research, hanno in primis messo a confronto età diverse per ragionare attraverso la lente di epoche diverse, il qui e ora del quartiere Don Bosco di Bolzano. Altre lenti, cercate e forse non sempre trovate, essendo un lavoro di ricerca non garantito come possono essere altri fenomeni della vita, tipo la data di scadenza del latte oppure le previsioni del tempo, sono stati gli incroci interculturali, perché nei quartieri di periferia spesso le tensioni e le dinamiche interculturali sono più dense e frequenti, versione moderna e postmoderna dei ghetti medievali, così come di quelli statunitensi, peraltro oggi ampiamente inefficienti a esaurire il tema delle convivenze, così trasversali nella società americana oggi a seconda delle fasce di reddito e dell’ammontare delle tasse di cittadinanza.
Lo sforzo che si chiede dunque al lettore è quello di provare a capire un qualcosa che apparentemente non cela alcun segreto. Eppure, quei piccoli tesori nascosti sono riassumibili nella parola “comunità”, quel piccolo concetto ignorato che rende vivi gli ambienti e che può trovare declinazioni diverse a seconda dei punti di vista, la molteplicità dei quali provano ad emergere da un confronto appunto intergenerazionale per capire cosa è stato, e provare a sognare, pur nel suo piccolo, come dovrebbe essere.
Il progetto “Gestern, domani” è frutto della collaborazione tra salto.bz, Cool Tour ed Eurac Research. Il lavoro di organizzazione delle interviste è stato svolto da Roberta Catania e Valentina Stecchi, i testi delle interviste sono stati realizzati da Veronica Tonidandel, i video sono stati prodotti da Matteo Raffaelli.
Acconsenti per leggere i commenti o per commentare tu stesso. Puoi revocare il tuo consenso in qualsiasi momento.