Il domani e il dopodomani

È uno “spettacolo d’arte varia” quello che sta andando in onda in questi giorni nel capoluogo altoatesino dopo la pirotecnica uscita di scena di Luigi Spagnolli. Ieri (26 settembre), il sindaco dimissionario, in occasione della festa per i 70 anni del quotidiano Alto Adige, ha spiegato le motivazioni per cui la partita della governabilità è stata definitivamente persa per abbandono del campo di gioco. Troppa frammentazione politica, quei bastoni - di color Verde, nella fattispecie - fra le ruote, una scomoda legge elettorale. In una frase, pronunciata con un certo rammarico dall’ex primo cittadino: “la politica? Non so se la rifarei”.
Nel frattempo protagonisti e comprimari dell'amministrazione comunale bolzanina commentano febbrilmente la cronistoria del post-Spagnolli. All’ordine del giorno le (finora) mancate dimissioni della giunta, comportamento giudicato inaccettabile dai ranghi del Pd (“perché oggi pervicacemente la Giunta non vuole dimettersi a fronte di una chiara ingovernabilità senza un Sindaco che proprio perché non c'erano le condizioni politiche per avere una maggioranza ha dato le dimissioni?”, si chiede Maria Chiara Pasquali) a quelli del Movimento 5 stelle. “Non si sarebbe potuto modificare e votare la nostra mozione di sfiducia mantenendo come oggetto di sfiducia solo la giunta scelta dal sindaco? Perché tutti i soloni del consiglio, che siedono lì da decenni, non lo hanno proposto?”, scrive Maria Teresa Fortini su Facebook.
Pietra dello scandalo resta il “Benko 2 - La vendetta”, il famigerato Pru di via Alto Adige. “L’accanimento e la pervicacia nel perseguire a tutti i costi l'approvazione del progetto di via Alto Adige travalicano in modo sospetto la normale dialettica urbanistica”, è l'opinione di Dado Duzzi. “Censurabile l'atteggiamento di Kompatscher che si fa complice di Spagnolli e Hager firmando il decreto che dà incarico nuovamente alla conferenza di servizi di valutare il progetto di Benko con a capo il Direttore Generale Moroder che di fatto dovrebbe essere decaduto con il sindaco. Fa riflettere il tira e molla del vicesindaco Ladinser che cambia idea e decide di non dimettersi”, fanno sapere in una nota i pentastellati. Quella di riproporre lo stesso piano di riqualificazione urbanistica - si legge ancora nel testo diffuso dai grillini - oltre a presentare forti dubbi di legittimità, costituisce un affronto alle istituzioni, un totale disprezzo di una decisione democratica e collegiale presa dal consiglio comunale.
“Quella di Spagnolli e Kompatscher, senza informare colleghi né istituzioni, è un colpo di mano ben orchestrato, una ingerenza, quella del presidente della Provincia, che la dice lunga sul rispetto dell’autonomia del capoluogo. Ora Bolzano viaggia verso un futuro incerto, finalmente senza il sorriso sfottente di Gigi, ma con schiere di avvocati e ricorsi che rischiano di trasformare il Kaufhaus in un cantiere eterno, tutti perdenti tranne Benko, che porterà i suoi soldi da altre parti, e chi da questi tradimenti avrà avuto il suo tornaconto. Bolzano si merita un primo cittadino normale, onesto e leale, disposto ad amministrare la città con il buonsenso e la partecipazione, un uomo o una donna liberi, che sappiano affrontare la città partendo dai bisogni dei cittadini non dagli affari degli amici spacciati da benefattori”. (M5S)
Se arriverà o meno il supplente, un commissario, a chiudere - o perlomeno a socchiudere - questa fase infelice di politica comunale e a gestirne le macerie è dunque ancora tutto da vedere. L’appuntamento per testare gli umori e i malumori del corpo elettorale non è poi così lontano. Difficile dire, ad oggi, se questo scampolo di tempo che ci separa da nuove elezioni sarà impiegato o meno opportunamente.
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