salto.music: Il centro giovanile Juze di San Candido ha la reputazione di aver creato una forte scena underground nella sua area.Sei d'accordo con questa percezione? Se sì, quali potrebbero essere le ragioni?

Michele aka Streetpanik: Si assolutamente, anche se il termine "Underground” viene spesso stereotipato. Se si intende una scena in cui le persone possono trovare uno spazio in cui essere libere dai pregiudizi della nostra società, dove viene suonata musica non commerciale e dove c’è un grande rispetto per le persone e l’ambiente, si sono d’accordo.

Il grande lavoro lo fa il centro giovanile Juze offrendo eventi che non sono solo casse e musica tekno, ma trasmettono qualcosa di unico e speciale. La differenza la fa anche la capacità di gestire le varie situazioni e in questo i ragazzi dello Juze sono molto bravi. Tutti assieme cerchiamo sempre di creare un atmosfera inclusiva cercando di coinvolgere attivamente le persone nella festa, rendendole responsabili e consapevoli anche di chi li sta vicino.

salto.music: Sei un membro della crew Keep It Simple. Chi sono i vostri membri e come vi organizzate? Cosa bisogna fare per poter partecipare?

Michele aka Streetpanik: La nostra crew funziona come un semplice gruppo di amici. Ognuno di noi può proporre ciò che vuole, musica, decorazioni e anche luoghi dove organizzare le feste. Insomma, in qualche modo ognuno di noi è un piccolo tassello che forma una famiglia unita dalla passione per la musica libera. Tutte le proposte vengono sempre discusse da tutta la crew in modo da capire se un idea sia effettivamente realizzabile.

Per collaborare con noi basta avere tanta voglia di realizzare progetti artistici liberi e vari, di collaborare con un bel team e di mettersi in gioco.

salto.music: Com'è andato l'evento Tekno/Rave "Underground Resistance" del 14 ottobre 2023 al Juze di San Candido, a cui ha partecipato anche la tua crew?

Michele aka Streetpanik: La festa è andata benissimo, c’era una bellissima energia. La cosa che più mi piace di queste feste è il fatto che non ci sono situazioni violente e di mancato rispetto nei confonti delle persone. 

Ritengo questi eventi sempre un posto sicuro per le persone che partecipano. Può ovviamente capitare una situazione spiacevole ogni tanto, ma quando succede ci sono subito persone che si attivano all’istante per fermare l’eventuale problema. Non parlo solo dell’organizzazione ma anche dei partecipanti stessi, per quanto la musica possa far pensare al caos o al mancato controllo c’è una sorta di cura verso chi ti sta accanto che spinge a preoccuparsi all’istante del problema o a comunicare velocemente tutto agli organizzatori. Da parte loro c’è sempre l’interesse di far sentire ognuno il benvenuto e al sicuro, per questo queste feste sono adatte a chiunque voglia partecipare.

salto.music: Passiamo al tuo progetto solista chiamato Streetpanik. Da quando sei in giro con questo nome d'artista? Quando hai iniziato?

Michele aka Streetpanik: Streetpanik non è il mio primo progetto musicale, ho iniziato circa cinque anni fa a produrre house music con il nome d’arte Mike Touch, ma sentivo che durante i dj set non riuscivo ad esprimere me stesso al 100%. Suonavo principalmente le tracce di altri artisti trascurando spesso quelle che erano mie. Inoltre a molte feste la musica veniva concepita come un accompagnamento e io invece sentivo che doveva essere la protagonista della serata.

Incontrando Ti23_Atom e grazie alla sua fiducia nel chiedermi di suonare ad una piccola festa mi sono avvicinato a quello che è il mondo della tekno. Poco dopo ho cominciato a creare miei “Live Set” con Ableton e in quel modo alle feste potevo suonare musica prodotta solo da me sfruttando i campioni più strani provenienti da varie culture del mondo. È stato così che è nato Streetpanik. Mi sono da subito divertito moltissimo e tutt’ora sto imparando sempre di più a creare durante i live ciò che la mia mente immagina, con l’obiettivo di condividere dell’energia positiva e un momento di unità fra me, le persone e la musica.

salto music: Ti concentri di più sulla produzione di tracce o per te sono più importanti i live sets e i le feste?

Michele aka Streetpanik: Cerco di concentrarmi su entrambi in maniera bilanciata. Molto spesso però dipende dal periodo, se si avvicina una festa ovviamente sono più motivato nel preparare i live. In ogni caso cerco sempre di prendermi del tempo per produrre delle tracce complete utilizzando anche i vocal loops, bassi oppure percussioni create per i live sets.

salto.music: Quest'anno hai pubblicato i due EP "In da Rave" e "System Shutdown" sotto il nome Streetpanik. Che cosa hai da dire sulle due e sulle quattro tracce rispettivamente?

Michele aka Streetpanik: “In da Rave” è composto da suoni che ho soprannominato “Acidaro”. La ricetta comprende una cassa dritta prepotente, affiancata da un basso altrettanto arrabbiato e qualche acid line energica, il tutto condito da molti fx creati dal rumore dei motori o dalle macchine che fanno drift. È stato il primo EP pubblicato sotto il nome Streetpanik e ha segnato l’inizio di questo nuovo percorso.

“System Shutdown” invece nasce dopo aver partecipato ad alcune street parade (17/12/22 - Bologna è quella che mi ha colpito di più). Vedere così tante persone unite per manifestare mi ha dato l’ispirazione per creare l’EP. All’interno c’è una traccia fatta assieme al mio amico Ti23, “Acid Possession”, il cui intento era quello di creare una traccia Acid che ti avvolgesse di energia e trasportasse in un altra dimensione. Da li a poco ho creato le altre tracce e ho pubblicato l’EP tramite l’etichetta International Tekno Rekordz. L’intento sarebbe quello di stampare su vinile questo EP, ma si vedrà nel futuro.

salto music: Hai altri progetti per il prossimo futuro?

Michele aka Streetpanik: Il mio desiderio sarebbe quello di viaggiare grazie alla musica, ma per ora è ancora un sogno. Io, ma sopratutto noi della crew cerchiamo di mostrare questo mondo a più persone possibili, il piano è quello di investire tempo e passione in quello che amiamo in modo da poter proporre sempre qualcosa di unico alle nostre feste.

Per quanto riguarda il mio progetto ho concluso un album che sto aspettando di rilasciare, si chiama “Pazzo Kriminale” ed è la storia di cinque rapinatori che cambiano le loro vite rendendosi conto che quello che stavano commettendo non avrebbe appagato il loro desiderio di riscatto. Questo è un album speciale per me e contiene tracce a cui sono molto affezionato come “noel la peste” o “life is too short”. Ho utilizzato dei campioni acustici di batteria, piatti e snare per dare un tocco più vecchio stile e del sound “Acidaro” che completa il tutto.

salto.music: Faccio sound perché...

Michele aka Streetpanik: Ciò che mi spinge a fare sound sono i sorrisi sotto cassa, le urla e la connessione che si crea. Mi piace proporre qualcosa di diverso e sono sempre alla ricerca di nuovi samples e alle creazione di nuovi suoni particolari, cercando di unire il sound vecchio stile con la tekno un po’ più moderna.

Lo faccio anche per spingere le altre persone a cercare quello che sto cercando io e a crederci fino in fondo. È la strada, le persone che incontriamo e le esperienze vissute durante il percorso che ci insegnano ad affrontare le sfide della vita di tutti i giorni.

Grazie a molti artisti e all’ammirazione che provo ricevo l’energia per produrre tantissime tracce, nel mio piccolo voglio fare lo stesso con gli altri e condividere questo spirito.