"Ius scholae per 1 milione di bimbi"
La destra italiana è da sempre contraria allo Ius soli, il meccanismo che consente l'acquisizione della cittadinanza di un dato Paese come conseguenza dell’essere nati sul suo territorio, indipendentemente dalla cittadinanza dei genitori. Ma ora emerge che è contraria anche allo Ius scholae, e cioè all’ottenimento della cittadinanza da parte dei ragazzi tra la fine della scuola primaria e il periodo conclusivo della scuola superiore.
“Lo Ius Scholae non è una legge sull’immigrazione ma per fare in modo che per lo Stato non esistano più bambini di serie A e di serie B.” dice la Presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger. “È assurdo che in Italia ci sia quasi un milione di bambini e ragazzi che non hanno gli stessi diritti dei loro compagni di scuola. Con la proposta si punta a superare questa discriminazione con la frequentazione di almeno 5 anni di scuola per chi è nato in Italia e per chi vi è arrivato prima del compimento dei 12 anni. Non è una norma rivoluzionaria, anzi, è molto più timida di quella di tanti altri Paesi europei, proprio per favorire la convergenza del maggior numero possibile di forze politiche”.
Secondo Unterberger “purtroppo però Lega e Fratelli d’Italia hanno deciso di usare i diritti dei minori per armare uno scontro propagandistico di cui francamente non se ne avverte il bisogno. A pagare il prezzo rischiano di essere ancora una volta più di 900mila minori. Bisogna fare tutto il possibile per approvare al più presto questa legge.”
A parte il diritto di voto,
A parte il diritto di voto, che e' in ogni caso escluso per chi ha meno di 18 anni, quali sono le differenze tra italiani e stranieri regolarmente residenti? Risposta: nessuna.
L'unica differenza pratica e' che per fare la gita di classe in un paese extra-UE, diciamo gli USA, un bambino con passaporto non UE potrebbe non ricevere il visto e dovere restare a casa.
I partiti insistono sullo Ius Soli, Ius Scholae, Ius qualsiasi cosa ma dimenticano, e non indicano pubblicamente, che i tempi di attesa di un appuntamento in Questura per il rinnovo del permesso vanno sui sei-sette mesi. Basterebbe assicurare l'appuntamento nel giro di una settimana e moltissimi problemi pratici scomparirebbero di colpo. Senza bisogno di una legge estremamente controversa e conflittuale. Cosa occorre? Digitalizzazione, personale, regole applicate con buon senso, pragmatismo. Tutte cose estranee all'Italia e ancor piu' alla sua classe politica.
Ho vissuto in diversi paesi con regolare permesso di soggiorno. In Svezia gli unici requisiti richiesti per il rinnovo era la residenza e la mancanza di trascorsi penali. Verificabili in due minuti dal terminale dell'ufficio al Comune. Rinnovo, un timbro, e via!
A Julia Unterberger e chiunque altro fosse interessato suggerisco un test molto semplice. Andare alle Poste, ritirare la busta per il rinnovo del Permesso di Soggiorno (e' gratis, costa solo al momento della riconsegna), leggersi le istruzioni e provare a compilarlo. Li' si che il potenziale per miglioramenti e' infinito. Tra l'altro quasi tutte le informazioni richieste sono disponibili online nei siti Agenzia delle Entrate, INPS ecc. per cui sarebbe molto facile informatizzare il processo e non gestirlo solo su carta, come avviene oggi.
E per gli stranieri che non conoscono l'italiano o hanno difficolta' con il burocratese? Ci sono i Patronati, e si potrebbero aprire un paio di sportelli extra...
In risposta a A parte il diritto di voto, di Gianguido Piani
Bambini o ragazzi non
Bambini o ragazzi non italiani non possono concorrere nello sport agonistico nelle gare provinciali regionali e nazionali. Non possono essere selezionati per la nazionale.
Prospettive di lavoro con concorso pubblico non possibili. Borse di studio per università, niet?
Rimangono legati al reddito ed al pds del padre ed al suo destino (nel bene e nel male). E comunque si sentono Bolzanini e Italiani. Non possono immaginarsi un futuro nel paese dei genitori.
Basta come motivo di disagio e discriminazione?
In risposta a Bambini o ragazzi non di Max Benedikter
Quanti sono i minorenni che
Quanti sono i minorenni che si dedicano allo sport agonistico o richiedono una borsa di studio universitaria? Nel secondo caso si tratterebbe di giovanissimi talenti che probabilmente troverebbero con facilita' uno sponsor. Se il problema sono lo sport o le borse di studio, sarebbe molto piu' semplice intervenire sulle leggi o regolamenti relativi, forse non sarebbero nemmeno necessari passaggi in parlamento.
Se in Italia il servizio militare fosse ancora obbligatorio, quanti giovani avrebbero piacere di doverlo fare per via di un automatismo, oppure sarebbero ben felici di combinare un permesso di soggiorno italiano con un passaporto straniero che li esonerebbe dalla naja?
Un aspetto sul quale il PD tiene la bocca cucita e' il come trattare i giovani extracomunitari quali quelli recentemente implicati negli episodi di Peschiera. Si puo' capire che parte della popolazione abbia dubbi sull'accettarli? Oppure i pakistani, regolarmente residenti, che fanno sparire una ragazza perche' non accetta un matrimonio combinato. Dobbiamo concedere la cittadinanza automaticamente solo in base a luogo di nascita e tempi di residenza? In qualche punto del processo sarebbe necessaria una prova effettiva di lealta' all'Italia, all'Europa, ai nostri modi di vivere civile. Mentre il PD non vuole assolutamente mettere tale verifica nella legge. Peraltro tale prova sarebbe giuridicamente dubbia in quanto portata da un minorenne.
Se uno straniero si sente veramente italiano e' sufficiente che il giorno dopo il 18. compleanno si presenti in Prefettura con una richiesta di cittadinanza. La legge c'e' gia'.
Mentre del funzionamento reale degli uffici stranieri e della gestione dei permessi di soggiorno non si preoccupa nessuno. Li' si che ci sarebbe parecchio da fare a livello amministrativo e organizzativo, non di ortodossia ideologica che rischia di fare saltare il governo.
Il problema però è che si
Il problema però è che si tratta in realtà di una proposta che volente o nolente avrà ripercussioni sui flussi migratori ed il loro sfruttamento da parte delle organizzazioni criminali. Con il rischio cioè di favorire indirettamente la traghettatura di minori di tenera età, accompagnati e non, e donne gravide.
Mi chiedo inoltre se la concessione della cittadinanza italiana a dei minori avverrà automaticamente oppure su richiesta dei genitori. E come ciò potrà essere armonizzato con quelle cittadinanze incompatibili con altre per cui acquisendo quella italiana si perde quella di origine. Come avviene per esempio per quella cinese. Sia nel caso in cui il conferimento della cittadinanza italiana da parte del minore avvenga automaticamente che per scelta dei genitori, si rischia di privare il minore della libertà di scelta, attualmente garantitagli al compimento della maggiore età. Se poi tale scelta viene rimessa ai genitori, mi chiedo cosa succederà in quelle situazioni di conflittualità tra genitori, ben note in sede di separazione/divorzio, per cui uno è contrario che il/la figlio/a perda la cittadinanza "natale".
La questione insomma non può essere ridotta a tifoserie da stadio, ma deve essere ponderata tenenendo ben presenti le sue enormi implicazioni e conseguenze.
Forse cercando innanzitutto di definire cosa si intenda per cittadinanza nel mondo occidentale del XXI secolo e come essa debba evolversi.