Ave, signor commissario

È atteso per questa mattina il decreto del Commissariato del governo che sospende il consiglio comunale. Dopo le dimissioni a domino degli assessori Mauro Randi, Luciano Giovanelli, Claudia De Lorenzo e Judith Kofler Peintner recapitate nella giornata di ieri (29 settembre), ora toccherà dunque a un commissario provvisorio (resterà in carica circa dieci giorni prima della nomina definitiva del Ministero dell’Interno) subentrare per tentare di riportare ordine nel caos dell’amministrazione comunale bolzanina. A confermare tale iter Klaus Ladinser l’unico rimasto ancora in carica, ma ancora per poche ore, come garantisce il diretto interessato, giusto il tempo di consegnare le “chiavi” del municipio all’incaricato di governo.
“Certo si capiscono bene le difficoltà nell'amministrare un città, quando le leggi ed i regolamenti sono solidi come le foglie al vento e da ciascuno interpretabili”, ha dichiarato il socialista Claudio Della Ratta in merito alle contraddittorie interpretazioni giuridiche snocciolate nei giorni scorsi. Il quadro, ora, sembra essere finalmente chiaro. Il commissario straordinario avrà il compito di traghettare la città fino a nuove elezioni e per assolvere tale incarico non sono dunque necessarie le dimissioni dei 23 consiglieri su 45. Secondo la prefettura, infatti, una volta dimessa la maggioranza degli assessori oltre alla giunta sarebbe decaduto automaticamente anche il consiglio comunale. Chi sarà designato come commissario “a tempo”? Uno dei nomi che circola in queste ore è quello del prefetto vicario Francesca De Carlini che aveva già ricoperto il ruolo di vice commissario nel 2005 dopo la caduta di Ivan Benussi.
Archiviata, si fa per dire, la questione, resta stringente il nodo dell’affare Benko. Il Landeshauptmann Arno Kompatscher afferma di non voler lasciare la decisione in merito unicamente in mano al commissario ma auspica un coinvolgimento dei cittadini, sotto forma di referendum probabilmente, ma - ha assicurato il presidente della provincia - non ci saranno ingerenze da parte della provincia nelle competenze del comune. Sul tema è intervenuto caustico il Movimento 5 stelle: “dimentica Kompatscher che l’urbanistica non è una materia referendabile. Per fare un referendum sul progetto Benko è necessario prima modificare lo Statuto comunale e inserire tra le materie referendarie anche quelle urbanistiche. Una proposta che il M5S di Bolzano ha già avanzato da tempo, con un’apposita mozione calendarizzata tre volte come prima mozione presentata nella nuova legislatura, ma che PD e SVP hanno sempre evitato di portare in aula”.
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