Arte | Intervista

Un impegno generazionale

Intervista al team di curatori dell'Artstore 2022, Lottozero, dietro alle quinte sulla loro sfida per la sostenibilità.
Team Lottozero
Foto: Rachele Salvioli

Salto.bz: Dopo aver presentato Lottozero all'inizio dell’anno,  in concomitanza con l’inizio della vostra programmazione per l’Artstore di Salto, https://www.salto.bz/de/article/27012022/artstore-curatela-2022-lottozero vi chiediamo adesso come avete costruito questa vostra proposta curatoriale, basata su una selezione di nomi attivi nel mondo del tessile e della moda, che hanno una connessione con il territorio dell’Alto Adige. 


Team Lottozero: La nostra proposta riflette la natura multidisciplinare di Lottozero, che deriva dall’aver sempre portato avanti in parallelo i linguaggi dell’arte, del design e della moda contemporanea, attraverso il comune denominatore della materia tessile. Abbiamo quindi presentato figure di designer e artisti accomunati dall’interesse e dall’utilizzo del tessile nel proprio lavoro, contraddistinto da unicità e originalità nella ricerca e alta qualità e artigianalità nella produzione. Seguiamo da sempre la scena artistica del territorio altoatesino e il suo humus creativo, per cui abbiamo accolto con grande piacere l’invito che ci è stato rivolto da BAU, ideatore del format dell’Artstore nel 2019. Abbiamo concepito la piattaforma sia come uno spazio in cui dar voce a figure che già gravitano attorno al nostro network, sia come un’opportunità per avvicinare artisti e designer con cui poter in futuro attivare collaborazioni. Questo mese presentiamo la ricerca di Martin Niklas Wieser, fashion designer originario di Vipiteno e residente a Vienna, che ha appena lanciato la sua nuova collezione, prodotta a Prato utilizzando tessuti di alta qualità e fattura pregiata, aspetti questi che rientrano a pieno nel nostro concetto di moda sostenibile.


Come prende forma il vostro impegno per una moda sostenibile?

 

Nella concezione di Lottozero la sostenibilità è l'opposto di una tendenza, infatti la vediamo come una mentalità a lungo termine che dovrebbe pervadere tutti gli aspetti della nostra vita tutti i giorni provocando dei cambiamenti radicali.
Uno di questi cambiamenti è necessariamente legato alle nostre abitudini di consumo, ad un certo punto ci dobbiamo chiedere da dove deriva ciò che acquistiamo e chi sta pagando il vero presso dei nostri abiti da pochi euro. Per fortuna in Europa stanno introducendo una legislatura che impedirà la moda veloce come la conosciamo adesso, ma per il consumatore singolo è comunque difficile sapere cosa acquistare. Per creare una maggiore sensibilità e conoscenza attorno a questi temi abbiamo creato nel 2020 Lottozero Directory, una mappatura online di designer, artigiani e piccoli marchi sostenibili, selezionati per il loro alto valore progettuale: marchi che propongono soluzioni innovative e sostenibili per materiali, processi, modelli di business e customer experience.
La Directory (www.lottozero.org/directory) è pensata per offrire a tutti alternative concrete e immediate al fast fashion e per avvicinare il maggior numero possibile di persone al consumo responsabile, rendendo questa scelta un'abitudine e non un'eccezione. Speriamo di riuscire a motivare almeno alcune persone a consumare meno e meglio! 


La cultura verso una progettazione e produzione sostenibile passa prima di tutto attraverso la formazione delle giovani generazioni. Cosa propone Lottozero in ambito educativo/didattico?

 

Lottozero collabora da sempre con diverse università di design, moda e arte italiane e straniere, offrendo mentorship, lezioni e workshop che ruotano attorno al design tessile, alla sostenibilità e alle capacità imprenditoriali. Da alcuni anni ci focalizziamo anche sui licei, in particolare con il liceo artistico Walther von der Vogelweide abbiamo realizzato tre progetti importanti: una visita studio di una settimana presso il nostro laboratorio a Prato in cui gli studenti hanno potuto imparare le più interessanti tecniche tessili, dalla stampa, al ricamo alla tessitura; un corso di heritage design, per aiutare gli studenti ad avvicinarsi agli archivi storici e infine, in partenza adesso e finanziato dalla commissione Europea, una “fashion school”, che fornirà una panoramica sul mondo della moda, dando agli studenti l'opportunità di sperimentare alcune delle attività creative di questo settore con professionisti esperti. Il nostro obiettivo è aiutare gli studenti nel passaggio dall'avere un'idea molto generica di ciò che si vuole fare nella vita (in ambito artistico), al compiere effettivamente i primi passi verso una carriera di successo (e redditizia), che impieghi e metta in luce il loro talento artistico. Speriamo che sia un modo per far sì che gli studenti abbiano l’opportunità di lavorare in un campo creativo di loro interesse.


Arte e tessile, come si coniugano dal vostro punto di vista e qual è lo spazio che dedicate alla ricerca artistica? 


Il tessile è oggi una materia entrata a tutti gli effetti nel vocabolario dell’arte contemporanea, la sua presenza nei principali eventi internazionali del mondo dell'arte ne dimostra il potenziale nell'affrontare le questioni del nostro tempo, contenitore di una pluralità di concetti (tecnici, formali, politici e antropologici). È soprattutto attraverso l’esperienza delle residenze artistiche che abbiamo potuto indagare in questi anni differenti approcci alla materia tessile da parte di artisti di diversa formazione e background (Luca Vanello, Robin Darius, Farkhondeh Shahroudi, Alice Ronchi, per citarne solo alcuni). La posizione strategica di Lottozero, nel cuore del distretto tessile di Prato, unitamente al fatto di possedere un’area di lavoro attrezzata con macchinari tessili, ci rendono infatti una realtà unica in Italia, luogo ideale per tutti quegli artisti che vogliono indagare materiali, tecniche, significati e implicazioni concettuali del tessile all’interno del proprio lavoro. Su questo fronte, che interseca arte e tessile, siamo sempre stati molto presenti sul territorio altoatesino, dalla partecipazione al Festival Transart nel 2016, all’invito del Museion a curare la programmazione annuale della Casa Atelier per tutto il 2019, dove abbiamo presentato tre progetti site-specific, rispettivamente di Luca Vanello, Margrethe Kolstad Brekke e Anna M. Rose. Infine, quest’anno partecipiamo per il secondo anno consecutivo alla Bolzano Art Weeks, con un progetto dell’artista fiorentina Lisa Batacchi, all’interno del Museo Mercantile di Bolzano: una serie di arazzi tessuti a mano dall’artista che prende ispirazione dalle tempeste di sabbia lungo la Via della Seta per poi articolare una riflessione sulle frizioni tra Oriente e Occidente.