Femminicidio Matzohl, ergastolo per Cim

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Ergastolo. È questo il verdetto emesso oggi pomeriggio (30 settembre) dalla Corte d’Assise del Tribunale di Bolzano, presieduta dal giudice Stephan Tappeiner, che condanna alla massima pena Omer Cim per l’omicidio pluriaggravato della compagna Celine Frei Matzohl avvenuto la sera del 12 agosto 2023. La giovane, uccisa con undici coltellate, fu ritrovata senza vita la mattina seguente nell’appartamento di Cim a Silandro, il centro della Val Venosta nel quale era cresciuta e abitava con la madre. La Corte ha così accolto in pieno la richieste dell’accusa, che nella requisitoria della pm Francesca Sassani aveva chiesto la pena massima prevista dal Codice penale.
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A Cim sono state riconosciute le aggravanti della premeditazione e della relazione affettiva con la vittima, nonché i reati di percosse e minacce aggravate dalla minorata difesa: meno di due mesi prima dell’omicidio, infatti, Matzohl denunciò il compagno. “Omer ha accostato la macchina, mi ha tirato tre schiaffi sul viso e mi ha messo le mani sul collo (…) Mi ha detto: ‘Se io ti avessi voluta uccidere l’avrei fatto adesso’. Ero terrorizzata”, sono le parole contenute nella querela, per la quale non furono attivate misure cautelari come il divieto di avvicinamento. Nella sentenza di condanna, è stata infine riconosciuta anche la resistenza a pubblico ufficiale e la lesione di un agente durante la fuga del 13 agosto verso il confine con l'Austria.
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800mila euro ai familiari
L’avvocato di parte civile Andreas Tscholl – che ha rappresentato madre, padre e sorella di Matzohl, presenti oggi in aula – aveva definito l’omicidio di Silandro “un femminicidio da manuale”: “Nessuna sentenza può fare tornare in vita la vittima – ha commentato oggi l’avvocato dopo la lettura della sentenza – è stato un percorso difficile, sostenuto dalla volontà di accertare la verità, la gravità di questo omicidio. La sentenza ha accertato che l'imputato ha agito lucido, consapevole, con premeditazione”. Cim è stato condannato al risarcimento di 800 mila euro ai familiari della giovane.
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Le avvocate di Omer Cim, Claudia Benedetti e Alessandra D’Ignazio, avevano invece chiesto che al loro assistito fossero riconosciuti il parziale vizio di mente e le attenuanti generiche, tenuto conto della condotta tenuta da Cim in carcere e della mancanza di precedenti, nonché che la Corte disponesse il ricovero in una struttura. Cim aveva a sua volta chiesto di essere sentito per rilasciare delle dichiarazioni spontanee, ma oggi l'imputato ha invece rinunciato a comparire all’ultima udienza del processo.
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penso che purtroppo cambierà…
penso che purtroppo cambierà ben poco fino a quando non saranno perseguiti anche coloro che non attivano le misure cautelari quando una donna sporge denuncia, derubricando di fatto un evento altamente allarmante a una schiocchezza.
è come dare luce verde al prossimo passo.
dove sono i responsabili di questo?
quando una donna trova il coraggio di denunciare un atto violento non è tollerabile che ciò non venga immediatamente compreso come segnale d'allarme.
dietro a solenni proclama delle istituzioni basate sulla storia plasmata dal patriarcato egli stesso contemporaneamente continua a mostrarsi sordo, cieco e paralizzato e a mantenere quindi lo status quo: i maschi possono concedersi praticamente a qualsiasi impulso, le femmine devono sottomettersi e sopportare.
chi è quindi veramente il sesso forte?
chi da millenni continua a mandare avanti la baracca e a sopportare bamboccioni che ragionano con l'uccello?
e chi invece si è indurito nello spirito a forza di prestarsi al gioco assumendo atteggiamenti e ruoli che in fondo non sono altro che retaggi del paleolitico, via via "perfezionati" in modo machiavellico da vecchi manipolatori bavosi?
eh no cari, anche parecchi di noi ometti sono stufi di essere percepiti come una minaccia, perchè c'é modo e modo di scherzare e però capire quando viene definita e segnalata una linea da non oltrepassare.
sì, siamo delle checche se così a qualcuno piace chiamarci lo faccia pure, ma sappino che il conto arriva, presumo al più tardi il giorno in cui chiudi gli occhi per l'ultima volta e tiri le somme di quello che hai fatto durante la tua vita.
probabilmente anche prima, perchè la coscienza è dentro ognun* di noi, e in qualche modo ogni tanto si fa viva.
meglio prevenire ciò che non si può più curare, ricordatevelo, siate uomini.