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Valbruna, i sindacati sollecitano Urso

Cgil, Cisl e Uil chiedono la convocazione urgente dell'incontro che era stato annunciato per metà ottobre: "La questione non può essere posticipata. Galateo dice che è in contatto quotidiano con Roma, ma a noi ancora nessun invito".
Manifestazione Demo Valbruna Piazza Magnago
Foto: Seehauserfoto
  • La discussione sul futuro delle Acciaierie Valbruna di Bolzano per i sindacati non permette ritardi. Per questo, le sigle Cgil, Cisl e Uil oggi - mercoledì 8 ottobre - hanno chiesto la convocazione urgente dell'incontro con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che era stato annunciato per metà ottobre un mese fa. Il primo incontro si era tenuto a Roma a metà settembre e aveva visto al tavolo i rappresentanti dell’azienda, della Provincia Autonoma di Bolzano, della Regione Veneto e delle organizzazioni sindacali, oltre che le strutture tecniche del Mimit. In quell'occasione Urso aveva annunciato la possibilità di applicare il golden power, che consente al Governo italiano di intervenire in settori strategici. 
    I sindacati, che ieri (7 ottobre) hanno portato in piazza migliaia di lavoratori e cittadini per chiedere alla Provincia di salvare le centinaia di posti di lavoro, in questi giorni stavano attendendo la convocazione al nuovo incontro previsto per ottobre. Ma da Roma ancora nessun segnale. Da qui la decisione di inviare una richiesta scritta per sollecitare il ministero.

     

    Se c'è qualcuno in Giunta provinciale che vuole mandare via da Bolzano le acciaierie almeno abbia il coraggio di dirlo in faccia ai lavoratori.


    "Le questione di Valbruna non può permettersi di essere posticipata. L'assessore Marco Galateo dice che è in contatto quotidiano con Roma, ma noi sindacati ancora non abbiamo visto nessun invito per questo mese", dice Marco Bernardoni di Fiom/Cgil. "Dal ministro ci aspettiamo che ci spieghi cosa il Governo ha intenzione di fare e se ci sia effettivamente in ballo l'applicazione del golden Power, con il quale si potrebbe eventualmente modificare il bando. Abbiamo bisogno di risposte perché la condizione dei lavoratori è troppo incerta", continua Bernardoni. "Ormai è chiaro anche a noi che il rinnovo della concessione sia una questione politica. Se c'è qualcuno in Giunta provinciale che vuole mandare via da Bolzano le acciaierie almeno abbia il coraggio di dirlo in faccia ai lavoratori. Se non è così la politica ci spieghi che cosa ha intenzione di fare", conclude il sindacalista Cgil riferendosi alle condizioni del bando non ottimali per Valbruna.