Environment | Bolzano

Un metrobus Laives-Bolzano?

È la proposta dell’assessore bolzanino alla mobilità Stefano Fattor, a seguito del viaggio-studio di Comune e Provincia in Francia: bus ibridi e corsie preferenziali.
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Foto: Wikimedia
  • Un metrobus tra Laives e Bolzano: è la proposta dell’assessore alla mobilità del Comune di Bolzano Stefano Fattor direttamente dal viaggio-studio in Francia assieme ai tecnici di Provincia e Comune. “Questo è il fantastico metrobus a 3 casse di Metz. L’obiettivo? Tra qualche anno qualcosa di simile tra Laives e Bolzano su corsia autonoma con frequenza ogni 4-5 minuti. Costo del mezzo 800.000 euro, autonomia servizio di una giornata (con caricamento notturno)”.

  • Si tratta di un sistema di trasporto dove il mezzo viaggia su apposite corsie preferenziali con lo scopo di aumentare la rapidità del trasporto su gomma tradizionale, raggiungendo prestazioni assimilabili a quelle di una metropolitana di superficie. La linea A di Metz è una linea di bus ad alta prestazione inaugurata nel 2013 e che collega Woippy a Metz. Si tratta di 27 busBRT” (bus rapid transit, ovvero autobus a transito rapido) lunghi 23,82 metri con 140 posti di capienza, alimentati da un motore ibrido diesel-elettrico. L'intero metrobus è accessibile alle persone con mobilità ridotta: arrivato davanti al marciapiede della pensilina, estrae una piattaforma retraibile per agevolare le persone con disabilità. L'esterno dell'autobus è inoltre trattato per evitare i graffiti.

  • La linea delle api a Strasburgo: un esempio per l'Alto Adige? Foto: Stefano Fattor
  • Anche a Strasburgo Fattor elogia il sistema del servizio bus: “Quasi tutta la città, zona industriale compresa, ha ridotto la sezione stradale per le auto a 3,15 metri per abbassare la velocità e aumentare la sicurezza, dare spazio ad aiuole lineari e allargare le corsie bus a 3,50 metri per ogni senso di marcia. Layout comune per ogni linea per garantire la riconoscibilità, come la Ligne d'abeille (linea delle api)”. Non mancano però i dubbi, come quelli della community di SALTO: "Nelle città francesi lo spazio a disposizione per costruire corsie dedicate è abbondante, altro che le viuzze da quartiere intasate così definite dell’assessore bolzanino pro tempore alla mobilità", scrive Michele De Luca. A chi s’ispirerà il capoluogo? 

Eine Fortentwicklung der innerstädtischen Mobilität in die von Stadtrat Fattor angedachte Richtung erscheint zukunftsträchtig.
In Hinblick auf eine erwünschte Potenzierung des öffentlichen Nahverkehrs auf Straße würde ich ein Zaubermittel erkennen und empfehlen: eine (mit minimalem Aufwand und in wenigen Worten zu verabschiedende) Abänderung der Straßenverkehrsordnung, mit der für alle im Liniendienst verkehrenden Busse (außer an ampelgeregelten Straßenabschnitten) ein absolutes Vorfahrtsrecht eingeräumt werden soll.

Thu, 06/13/2024 - 12:34 Permalink

Ci si entusiasma per un tram-bus da 24 metri di cui ne ho scritto qui su salto.bz nel... 2018: https://salto.bz/en/article/05052018/bolzano-e-tram-ma-i-trambus-no Peraltro la visita in terra transalpina è stata, di fatto, inutile perché si sono andati a vedere esempi di BRT dove hanno spazi adeguati per realizzarli. Sui costi, con 800mila Euro ci si compra oggi un bus elettrico da 18 metri di alta gamma (si chieda a Trento per conferma che è un po' più vicina rispetto alle città transalpine visitate), non certo un 24 metri che già sei anni fa, nella versione biometano-ibrida costava un milione di Euro. E, di grazia, dove dovrebbero circolare questi metrobus à la bolzanina? Sulle strade normali intasate di traffico?

Thu, 06/13/2024 - 17:28 Permalink

Allora, cerchiamo di fare un discorso logico:
1) quanti di quei lavoratori che vanno a lavorare a Bolzano Bozen con l'auto potrebbero stare a casa in remote working? (secondo me + del 50%)
2) appoggio in pieno tutti i mezzi pubblici elettrici ma se la strada è ingolfata lo è pure per i mezzi pubblici stessi. Già oggi dalla stazione i bus partono in forte ritardo perché almeno un giorno su 3 la città è praticamente ferma!
3) vien da sè CHE andrebbero separati i piani di mobilità tra sostanzialmente 3 macrogruppi: A)i pedoni/ciclisti B) i mezzi pubblici C) le auto
Quanto costa fare questo? Tantissimo! Ma è l'unica soluzione! Non ve ne sono altre!
Già un certo beneficio porterebbe interrare la viabilità per le auto private in via Brennero, via Garibaldi e via della Stazione così da permettere ai bus di partire in orario.
Poi mi piacerebbe capire il costo di una funivia da città (visto che abbiamo in provincia aziende leader nel mondo) ,che colleghi la stazione con la zona industriale e artigianale. E un'altra che parta dalla nuova stazione di San Giacomo sempre nella zona industriale.
Comunque resta il fatto che un bell'aiuto sarebbe poter utilizzare l'attuale autostrada come tangenziale, come era stato proposto dal sindaco. Perché, creando apposite uscite, decongestionerebbe il tutto. (anche per i Lavesotti compresi)
La verità è che se la Provincia non interverrà economicamente ma e poi mai si risolverà il problema della viabilità a Bolzano Bozen.

Fri, 06/14/2024 - 14:30 Permalink

Concordo su (quasi) tutto. Sulla funivia, il problema è da una parte la lunghezza e, dall'altra, la capacità di trasporto limitata, da quanto ho letto tempo fa. Forse di dovrebbe riparlare del famoso terzo binario per i quali le FS adeguarono tutti i ponti sulla linea ferrata a sud di Bolzano ma pare sia un qualcosa che a taluni non vada giù e non ne comprendo il motivo (mi ricordo l'ex assessore Mussner che, sulla domanda in una tavola rotonda, dal sorriso passò ad un incavolatura mai vista fino ad allora e questo la dice lunga).
Sull'autostrada, l'errore capitale è stato quello di mettere in alternativa il progetto da un miliardo di Euro rispetto alla galleria della SS12 mai completata. Son due cose diverse ma, chi ha suggerito di mettere in alternativa le due opere, deve aver avuto le idee alquanto assortite e confuse, come quando non fu realizzato l'ampliamento della strada arginale quando c'era un progetto pronto e con le autorizzazioni dei bacini montani, per di più fatto "in casa" dai tecnici comunali. Oltretutto bisognerebbe pensare a demolire l'attuale tracciato autostradale che taglia la città ma prima bisognerebbe fare dei ragionamenti seri su dove far passare l'autostrada.
Certo che se le priorità della Provincia sono il costruire un tunnellino a Bronzolo (notoria grande città della Bassa) e quello di Perca, capiamo che per gli anni a venire, salvo impuntamenti incavolati della città capoluogo, oltre a risorse finanziarie sempre più stringate, la situazione non potrà che peggiorare. Leggere l'assessore provinciale alla mobilità affermare di recente che la ricetta per risolvere i problemi a Bolzano è "andare più in bicicletta e bus" si comprende un po' la pochezza strategica politico-amministrativa.
È quindi solo politica, perché è chiaro che si rafforza il sospetto che "qualcuno" vorrebbe "comandare" a Bolzano ma che non ha mai potuto e mai potrà mai farlo. Quindi si seguono i voti e si favorisce la periferia per mero calcolo elettoralistico visto che c'era e c'è (e, a mio avviso, rimarrà i futuro) una "voragine" fra città e il resto della provincia fatta di pregiudizi e luoghi comuni nonché, spiace dirlo, anche di carattere puramente e beceramente etnico.
Poi si aggiunga la strategia eterea di tanti anni della politica cittadina bolzanina, un altro problema nel problema di cui, spiace dirlo, non vedo soluzioni in futuro.
La recente precisa e pregevole analisi storica di Giuseppe Ferrandi lascia adito a poche speranze: https://salto.bz/de/article/07062024/attraverso-la-citta

Sat, 06/15/2024 - 13:30 Permalink