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Rinvio tattico della seduta?

La maggioranza guidata da Seppi annulla il consiglio comunale del 25 marzo. Le opposizioni: "Situazione grave, i problemi si affrontano, non si rinviano". Resta inalterato il livello di tensione tra la Giunta e un gruppo di dipendenti.
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Foto: Seehauserfoto
  • Decisione dovuta a reali motivazioni contingenti o tattica dilatoria? Il rinvio della seduta del Consiglio comunale di Laives, inizialmente prevista per il 25 marzo, “solleva alcune perplessità e dubbi sulla gestione politica di questa maggioranza” dicono i consiglieri di opposizione all’unisono. E alla luce della delicatezza della situazione di tensione venutasi a creare nel Comune di Laives tra un gruppo di dipendenti e la Giunta, il retropensiero sul fatto che la decisione di posticipare il consiglio sia dettata dalla volontà di prendere tempo sembra tutto tranne che campato in aria. 

    Ne abbiamo scritto a più riprese su SALTO. In estrema sintesi tutto è cominciato dopo le dimissioni del dirigente Paolo Brunini per un eccesso di “ingerenze” politiche nel lavoro amministrativo. Il mese scorso un gruppo di 30 dipendenti ha firmato un documento in cui venivano denunciati gli stessi problemi e il sindaco Giovanni Seppi ha accusato i “resistenti” di essersi fatti strumentalizzare (leggi: “remano contro”) da Claudia Furlani, candidata sindaca di Uniti per Laives battuta dallo stesso primo cittadino al ballottaggio. A tu per tu con SALTO una rappresentanza dei trenta dipendenti ha reagito a muso duro respingendo le accuse al mittente. Le opposizioni a quel punto hanno chiesto l’istituzione di una commissione d’inchiesta per fare chiarezza. Una proposta che la maggioranza di fatto non può permettersi di declinare, perché altrimenti, farebbe capire – come si dice – di avere la coda di paglia. Il documento delle opposizioni avrebbe dovuto essere discusso e votato il 25 marzo. Di qui i dubbi. 

    “Esiste un calendario emanato dal presidente del Consiglio comunale, Robert Tezzele, che consente ai consiglieri di organizzarsi in anticipo per svolgere al meglio il proprio ruolo. Proprio per questo, ogni modifica o rinvio dovrebbe avvenire con la necessaria trasparenza e con un congruo preavviso”, dicono i consiglieri Alberto Giuliani, Dino Gagliardini, Luisella Raveane, Claudia Furlani, Sara Endrizzi, Andrea Sbironi, Bruno Comunello, Maira Nicoletti, Fiorella Balbinot, Walther Clementi, Maurizio Franceschi, Cristina Busetti.

    “Si è appreso solo alle 21.30 di martedì 18 e su nostra specifica domanda – si legge in una nota - che il consiglio non si sarebbe tenuto. Se è vero che alcune documentazioni sono ancora in fase di predisposizione, sarebbe stato comunque auspicabile e fattibile mantenere il Consiglio del 25 marzo per discutere i punti già pronti ma soprattutto le mozioni e le interrogazioni presentate dai consiglieri, strumenti fondamentali per garantire il confronto politico e il controllo dell’operato dell’amministrazione. Documenti presentati a febbraio potranno essere così discussi solo a metà aprile. Infatti esistono temi di attualità che meritano di essere affrontati nelle giuste tempistiche, senza inutili o strumentali rinvii”.

    Secondo le forze di opposizione “la situazione all’interno dell’apparato comunale è grave e non è sicuramente rinviando o omettendo la discussione che i problemi si risolvono. Il Consiglio comunale deve essere infatti luogo di dibattito e decisione sui temi che riguardano i cittadini, e ogni sua sospensione o posticipo deve avvenire con una chiara e condivisa motivazione”.