Politics | 25 aprile

"FdI? Assenza incomprensibile"

Kompatscher attacca JWA e "richiama" gli alleati: "Nel programma l'antifascismo è un valore". In via Resia la Digos censura cartelli con il nome di Galateo e Svp.
kompatscher 25 aprile
Foto: SALTO - Seehauser
  • “Fratelli d’Italia assente? E' abbastanza incomprensibile. Ho scritto personalmente il passaggio del programma di coalizione in cui si fa esplicito riferimento ai valori dell’antifascismo, per cui credo che avrebbero dovuto essere tutti qui convintamente”, dice Arno Kompatscher a SALTO, camminando lungo il muro del lager di via Resia a cerimonia del 25 aprile appena conclusa con un duro attacco a JWA

  • La trattativa: Diego Laratta al telefono per ottenere il permesso di varcare "il tunnel". Foto: SALTO

    In realtà, un’oretta prima non era cominciata benissimo: giovani attivisti del Pd guidati da Diego Laratta avevano portato dei cartelli di cartone con scritte antifasciste. Roba veramente soft, come si vedrà. Inizialmente gli attivisti sono stati invitati a restare prima del tunnel che conduce al muro, poi, dopo una trattativa e un esame approfondito da parte di funzionari della Digos, sono stati ammessi. Non tutti però. Il dirigente della questura ha trovato troppo “polemici” un cartello in cui veniva nominato il vicepresidente della Giunta provinciale Marco Galato che oggi sull’Alto Adige ha parlato, come molti del suo partito, di festa divisiva e che in mattinata, durante le celebrazioni, era in realtà a Bolzano e non ancora in viaggio verso Pescara per l’assemblea di FdI. 

  • Innominabile: Per i dirigenti della Digos non era la giornata giusta per fare polemica con il vicepresidente della Giunta, ma il cartello era davvero iper soft. Foto: SALTO
  • e un altro in cui veniva nominata – non sia mai – l’SVP. 

  • Innominabile/2: La Digos ha fatto togliere il cartello in cui si chiede come fa l'Svp a farsi garante di un partito che non condivide i valori democratici. Foto: SALTO
  • “Non è il caso di fare polemiche proprio oggi”, dice ai giovani attivisti, che hanno una sola scelta: ubbidire. Un siparietto veramente triste in un giorno in cui si celebrano la libertà e la democrazia, visto poi il contenuto davvero alla “camomilla” dei cartelli stessi. In una giornata come questa, e in tempi bui come questi, le forze dell’ordine dovrebbero forse ammettere cartelli con messaggi ben più radicali. Ma tant’è. 

    Forse anche per le polemiche di questi giorni la cerimonia è stata comunque più “calda” e sentita e i discorsi più ispirati di altre volte. O almeno questa è stata l’impressione, suffragata dal fatto che poco dopo la cerimonia al muro, in piazza Adriano, Caramaschi e Kompatscher hanno cantato Bella ciao con tutti i presenti. 

  • Il discorso di Arno Kompatscher

  • Il Sindaco: Renzo Caramaschi durante il suo discorso Foto: SALTO Seehauser

    Il sindaco Renzo Caramaschi ha dapprima richiamato alla consapevolezza sulla immane tragedia della Seconda guerra mondiale che ha causato 60 milioni di vittime. “Essere qui è un segno di rinnovata coscienza davanti a questo muro, che io chiamo “coscienza critica della città”, di quello che hanno significato le dittature e gli opposti nazionalismi. Questa è una bellissima festa che ci ricorda come si è arrivati alla democrazia, alle elezioni, che per 20 anni non si sono svolte”. 

    Lucido e appassionato il discorso del presidente dell’Anpi, Guido Margheri. "Il 25 aprile - ha esordito - non è una semplice ricorrenza, un impegno quotidiano, ieri oggi e domani. Chi 79 anni fa ha combattuto per la libertà lo ha fatto per tutte e tutti, per chi come noi ancora non c’era e, anche per chi, con buona pace delle polemiche, per chi era contro, che se avesse vinto avrebbe trasformato l’Europa in un grande Lager. Chi ha messo in discussioni i valori fondamentali di questa festa, magari mettendo in discussione l’anima stessa delle istituzioni in cui ricopre responsabilità, non ha che da venire qui, a imparare, a imparare le lezioni della storia. E’ stato decisivo anche nella nostra terra il contributo di minoranze lungimiranti per poter ricostruire speranze di pace, libertà, giustizia, uguaglianza. Sostenendo che questa non è la festa dei sudtirolesi si sbaglia perché anche l’Andreas Hofer Bund di Hans Egarter, Joseph Mayr Nusser, Erich Amonn e tanti altri meritano di uscire dall’oblio. Pur nelle grandi diversità con i partigiani del Cln sapevano bene che la vera libertà di questa terra dipendeva dalla sconfitta del Fascismo e del Nazismo, e il tentativo difficile di dialogo tra loro e Manlio Longon rimane il fondamento morale della nostra Autonomia e della nostra convivenza, checché ne dica chi dovrebbe solo chiedere scusa per averle contrastate e oltraggiate”. 

    “Oggi festeggiamo il giorno della Liberazione, in ricordo delle vittime del Fascismo e del Nazismo. Sì, festeggiamo, festeggiamo la giornata della Liberazione che ha portato l’Italia a divenire una Repubblica con una Costituzione democratica fondata sui valori dell’Antifascismo (…). Per questo oggi dovrebbe essere una giornata di festa per tutti (…), anche in Sudtirolo, perché la costituzione è stata la pre-condizione per cui poi è stato possibile arrivare all’autonomia. Per questo oggi dovremmo festeggiare tutti uniti. Questi valori vanno difesi tutti i giorni, ogni qualvolta accadono episodi di discriminazione, ogni volta in cui si parla di “noi” e “gli altri”, della divisione. Vanno difese le idee di tutti, tranne quelle fasciste, in quanto il Fascismo, come diceva Sandro Pertini, è la morte di tutte le idee. Oggi possiamo avere idee diverse ed esprimerle grazie alla Liberazione e alla Costituzione che ce lo consentono e perciò ogni giorno dobbiamo stare attenti, perché sappiamo che non c’è niente di scontato, ci rendiamo conto quando ascoltiamo certi discorsi che purtroppo non fanno onore non solo a chi li fa ma anche alla terra alla quale questa persona appartiene ed è vergognoso dover ascoltare anche chi oggi ha queste idee, idee che hanno portato alla guerra e al genocidio. Difendiamo gli altri valori, quelli della democrazia e della libertà e dell’uguaglianza”. 

  • Corteo alternativo: Diverse centinaia di persone hanno partecipato al corteo contro le guerre e in solidarietà con la Palestina in partenza da piazza Erbe e passato davanti alla sede Svp in via Brennero Foto: SALTO Seehauser

    Mentre si incammina verso via Resia, Kompatscher viene avvicinato da un’anziana con fazzoletto dell’Anpi al collo. “Sindaco, faccia qualcosa anche per noi italiani che viviamo qui”, gli dice. Il Landeshauptmann sorride e le le dice qualcosa di rassicurante a bassa voce che la signora gradisce. “Presidente, nel finale si riferiva ovviamente a Anderlan? Sì, certo – dice Kompatscher – ma è una persona che non vale nemmeno la pena di nominare, per questo non lo ho fatto”. Viene poi da far notare che lui, Kompatscher, ha scelto di governare con forze politiche come Fratelli d’Italia ed anche la Lega che trovano “divisivo” il 25 aprile ed hanno disertato con tanto di argomentazioni politiche la celebrazione. “Innanzitutto ho visto fortunatamente alcuni esponenti del centrodestra locale (in realtà si sono visti solo Roberto Zanin ed Enrico Lillo, ndr) e poi non mi resta che sottolineare che quando abbiamo steso il programma, che tutti hanno condiviso, ho scritto di mio pugno la parte sulla condivisione dei valori, compreso l’antifascismo. Quindi mi sarei sinceramente aspettato di vedere tutti qui, oggi”.  E invece no. Si vedrà con il tempo se tutti riusciranno a fingere a lungo che questi valori oggi definiti “fondanti” siano veramente “fondanti”. Perché se non è una finzione e sono veramente “fondanti”, allora qualcosa non torna.