Politics | Scuola Goethe

No di Achammer alle “classi ghetto”

La “sezione per non madrelingua tedeschi” non passa ai vertici dell’istruzione tedesca, contraria anche la sovrintendente Falkensteiner che chiede inclusione.
Philip Achammer
Foto: Seehauserfoto
  • No alle classi ghetto dai vertici della scuola tedesca. A meno di una settimana dall’inizio dell’anno scolastico, infiamma la polemica sulla “classe per non madrelingua” della scuola primaria Goethe. Qualche giorno fa il quotidiano Dolomiten aveva infatti annunciato la scelta della dirigente Christina Holzer di istituire una “classe speciale” in cui raggruppare i bambini che non parlano sufficientemente bene il tedesco o non lo parlano affatto. La scelta, presa nell’ottica di non svantaggiare gli studenti madrelingua, ha agitato il mondo della politica, che si è diviso in due fronti. Destra tedesca e parte della Volkspartei, rappresentata dall’Obmann Dieter Stegher e dal capogruppo in Consiglio provinciale Harald Stauder, si sono dichiarate favorevoli alla scelta di separare gli studenti. Sul fronte opposto, contrario alla classe per non madrelingua, si sono trovati tutti gli esponenti della politica di lingua italiana, i Verdi, il Team K e la fetta di SVP composta dal Presidente Arno Kompatscher e l’assessore alla scuola tedesca Philipp Achammer

    A mettere un punto alla questione sono stati i vertici dell’istruzione tedesca. L'assessore Achammer ha dichiarato al Corriere dell’Alto Adige che una classe del genere non rispetta né la legge statale, né quella provinciale. In linea con Achammer anche la sovrintendente Sigrun Falkensteiner, che, pur sostenendo un certo margine di libertà della dirigenza nella composizione delle classi, afferma che l’inclusione nelle scuole non può certo venire meno.