“Caro Steger, troppa arroganza fa male”
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SALTO: Senatore Spagnolli, come ogni estate c’è una polemica etnica ad accendere gli animi. Ora tocca alle proposta di classi speciali per bambini migranti (e di lingua italiana) nella scuola di lingua tedesca. Polemica da “Sommerloch” (anzi, da Sommerferien) o problema reale?
Luigi Spagnolli: Che ci possa essere un dibattito su questo tema — e che il problema esista — nessuno può metterlo in dubbio. Non siamo gli unici al mondo col problema di una scuola obbligatoria destinata a scolari che non parlano la lingua in cui viene fatta lezione. Però è sospetto che a dieci giorni all'inizio della scuola improvvisamente qualcuno si svegli. È questo che mi lascia perplesso.
Sospetta che vi sia dietro una strategia?
Il discorso all'interno della Volkspartei, con l’Obmann Dieter Steger da una parte e il LH Arno Kompatscher dall’altra, è un teatrino un po' cerchiobottista. Da un lato la Volkspartei come partito a difesa dei sudtirolesi, dall'altro il partito di governo che cerca di trovare soluzioni ai problemi… Peccato che queste due posizioni siano incompatibili.
Il discorso all'interno della Volkspartei, con Steger da una parte e Kompatscher dall’altra, è un teatrino un po' cerchiobottista.
Il poliziotto buono e il poliziotto cattivo? Lei ha definito “razzista” Steger.
Esatto. Mi sono permesso di dire che le parole usate di Steger sono “intrinsecamente razziste” perché come partito di governo non puoi permetterti di dire che c'è un problema e lo risolviamo avvantaggiando alcuni a svantaggio di altri. Il partito di governo di questo territorio deve affrontare i problemi senza che nessuno ne risulti svantaggiato. Altrimenti si generano discriminazioni, potenzialità di conflitto, situazioni difficili da governare — e il tuo compito è proprio governare, non avere difficoltà di farlo.
È evidente che in Giunta provinciale non ne avessero parlato coi partner. Emerge una frattura netta coi partiti italiani da una parte e la SVP più prossima ai Freiheitlichen.
Certo, e non si venga a raccontare che quest’uscita la dirigente rdelle Goethe l’abbia fatta senza essersi confrontata con qualcuno nel partito. Da sempre c'è un fortissimo legame tra le strutture amministrative nella nostra Provincia e la Volkspartei.
Costituzionalmente non si può fare e alla fine non si farà
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Ma con lo stop di Achammer e Kompatscher questa proposta ha un futuro?
A me interessa relativamente poco come andrà avanti: costituzionalmente non si può fare e alla fine non si farà, non può reggere nel nostro paese. Ma dato che qui c'è un problema e bisogna fare delle proposte per risolverlo — dopo averlo lasciato sospeso nel corso degli anni — sarebbe stato diverso se loro avessero proposto di fare una Willkommensklasse.
Ovvero?
Una classe di benvenuto ai ragazzi che non parlano tedesco, ma che per poter vivere in Alto Adige hanno bisogno di impararlo: tre mesi, magari partendo ad agosto, in cui li si mette a studiare il tedesco. Lo fanno in Canada, nel Quebec, per i non francofoni: insegnano francese (e matematica in francese) a coloro che non lo sanno. Non una classe separata, bensì solo inizialmente separata: dare il benvenuto a quelli che non parlano tedesco, perché vorremmo che gli alunni che frequentano le nostre scuole imparino il tedesco per poter vivere e costruire il Sudtirolo del domani. Ecco, questo è un ragionamento su cui discutere. Non, come dice Steger, “favorire i nostri bambini di lingua tedesca”. Oltre al fatto che è una scemenza, facciamo una figura “da chiodi” con Roma.
Da senatore del Gruppo per le Autonomie lei siede a fianco della SVP. Pensa che la Volkspartei non rappresenti degnamente l’Autonomia sudtirolese?
In questo come in altri casi emerge che usiamo la nostra Autonomia per essere arroganti. Già è difficile spiegarla agli italiani in genere, che la considerano un privilegio ingiustificato… Ma se ce la giochiamo in questo modo, siamo dei fessi. Dicendo ciò che piace a qualcuno dei suoi elettori — con la finalità della ricerca di consenso — Dieter Steger non pensa alle gravi conseguenze negative alla credibilità della nostra Autonomia. Abbiamo il dovere, nei confronti della nostra comunità, di essere credibili e dimostrare in maniera trasparente come l'Autonomia funzioni meglio delle Regioni ordinarie. Già m'immagino quando arriverò a Roma e mi sentirò preso per i fondelli da mezzo Parlamento… Troppa arroganza fa male.
Dieter Steger non pensa alle gravi conseguenze negative alla credibilità della nostra Autonomia.
Porterà a Roma la questione? E in che termini?
Beh, “cosa fa a Roma per rimediare a questo problema?” è la domanda fatidica che mi viene posta. La SVP ha cinque parlamentari, ma viene chiesto a me… d’altronde questa è la mentalità sudtirolese, “noi abbiamo la soluzione, lei cosa propone in alternativa?”. Innanzitutto non sono al governo della Provincia. Penso però che la collaborazione con la scuola italiana e ladina, per attivare dei processi d’apprendimento linguistico a monte del percorso scolastico sarà sempre più doveroso. E mi faccia aggiungere un’ultima cosa.
Prego.
Non bisogna correre dietro a quei genitori che pensano di avere la ricetta in tasca, non c'è alcuna ricetta in tasca correndo dietro ai desiderata delle famiglie. C’è chi manda alla scuola privata i figli per avere meno immigrati in classe: sappiamo che è così, però non è sulla base di questo che dobbiamo fare politica.
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Ma è possibile che ci sia così tanto razzismo a Bruxelles?
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Ne ho parlato qui:
https://salto.bz/en/article/09022023/il-mythos-della-scuola-bilingue
e qui:
https://salto.bz/en/article/26032023/la-retorica-del-bilinguismo