Bruno Vespa torna a pungere
Come riferisce stamani (1 marzo) il quotidiano Alto Adige, la puntura di Vespa è partita dalla sua rubrica radiofonica "Non stop news - Raccontami" in onda su Rtl 102.5 (il passaggio sull'Alto Adige si ascolta dopo il trentesimo minuto). Ieri (28 febbraio) il famoso giornalista nazional-popolare - già aspramente criticato in Trentino Alto-Adige per la puntata che mise sotto accusa i privilegi delle regioni e le province a statuto speciale - ha colto prontamente lo spunto della furiosa polemica sulle pensioni d'oro autoconferitesi dai Consiglieri regionali per tornare a mettere il dito nella piaga: "Il Trentino Alto Adige è una terra bella e virtuosa, ma dopo 60 anni questi privilegi non hanno più senso. Questa disuguaglianza tra terre vicine come Trentino e Veneto non ha senso. Di fronte ai vitalizi di questi consiglieri i deputati di Roma, a confronto, sono degli accattoni".
....poverini. Il solito
....poverini. Il solito paragone al ribasso. I privilegi non fanno bene alla comunitá e ne abbiamo discusso, ma invece di accanirsi contro l' Alto Adige, Vespa deve tenere di vista la differenza (ancora!) esistente sul piano reale per quanto riguarda il contributo e la mentalitá del singolo nella res pubblica. Ed anche il modus vivendi. Capirebbe che in Alto Adige, a prescindere dal gioco delle maxipensioni (e altri simili), il cives fa parte di una civiltá impostagli dalla legge, il cui rispetto e molto piú scontato e sanzionato prontamente nel quotidiano che nelle province mediterranee. Questo fa rabbia, viceversa al Sudtirolese, e questo porta d' altra anche il cives veneto a dichiararsi piú "tedesco" e seccessionista. Forse i tempi sono pronti per rivedere i valori in una societá che potrebbe, alla fine essere europea, un pó piú efficiente e pulita, fatta di virtú che troverebbe nel bagaglio portatosi appresso dall' antichitá?