“Dolomiti svendute, mai più”
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L’altro ieri (mercoledì 28 febbraio) nella Terza commissione legislativa del Consiglio provinciale la maggioranza è andata sotto in più occasioni, approvando diverse proposte del Team K: dall’emendamento che rende obbligatorio il parere di CAI e AVS riguardo costruzioni e ampliamenti di rifugi alpini al disegno di legge “per impedire di (s)vendere pezzi delle nostre Dolomiti a privati”. “Vediamo come andranno le cose quando le proposte giungeranno al voto in aula - commenta il consigliere provinciale Paul Köllensperger - per il momento non posso che esprimere soddisfazione”.
Il Ddl 4/23 “contro la svendita delle nostre montagne” prende le mosse dall’ormai arcinota vicenda del Rifugio Passo Santner: 900 m2 di terreno demaniale sotto la vetta del Catinaccio venduti per 27.450 euro, “meno della metà del costo di un garage a Bolzano per un’area di inestimabile valore simbolico, paesaggistico, naturalistico e non da ultimo economico”, sottolinea ancora una volta il Team K. “Sono molto soddisfatto dell’approvazione del ddl in terza commissione, è un primo passo nella giusta direzione. Non deve più essere consentito vendere pezzi di Dolomiti, ma se i rifugi privati presentano motivati progetti che prevedono l’utilizzo di terreno demaniale, quest’ultimo potrà essere dato in concessione, ma non venduto”, sostiene Paul Köllensperger.
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La proposta di legge del Team K
Come noto, nel 2019 la Giunta Provinciale, su parere dell’ufficio demanio, aveva autorizzato la vendita a un privato di 900 m2 di terreno demaniale nel Gartl. Il grimaldello giuridico fu il trasferimento del terreno da patrimonio indisponibile provinciale a patrimonio disponibile, che avviene tramite delibera di Giunta provinciale: questo previa dichiarazione – sempre da parte della Giunta – che l’area in oggetto non è utilizzata “a fini istituzionali”, il che per una montagna “è evidentemente una contraddizione in termini, oltre alla semplice constatazione che con queste premesse la Provincia potrebbe in linea di principio vendere intere montagne a privati”, commenta il Team K, “ogni cessione si fonda su precedenti analoghi (che nel diritto sono per definizione pericolosi) e questa è una catena che va spezzata”.
Secondo il disegno di legge del Team approvato in commissione, è necessario intervenire sulla legge provinciale 21 gennaio 1987, n. 2 (“Norme per l'amministrazione del patrimonio della Provincia autonoma di Bolzano”), in modo che il passaggio di un bene demaniale alla categoria dei beni patrimoniali disponibili e la successiva vendita degli stessi siano possibili solo a condizione che nessun altro interesse pubblico ne impedisca l'alienazione, in particolare nel caso di beni immobili di rilevanza culturale, storica, artistica, paesaggistica o ambientale. E specificamente, escludendo l’alienazione se sono oggetto di una tutela, in particolare naturalistica, storica, artistica, ambientale, disposta in ambito provinciale, nazionale o sovranazionale da Autorità o da Enti di tutela comunque riconosciuti o accreditati. Rimarrebbe salva la possibilità per la Provincia di vendere, ad esempio, edifici di sua proprietà non più funzionali alle finalità della pubblica amministrazione.
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