Decine di campi allagati
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In questa settimana di precipitazioni molto intense le campagne si sono allagate in varie zone del fondovalle, nella valle dell’Adige, in Bassa atesina e in Oltradige, dove i vigili del fuoco sono dovuti intervenire tra Cornaiano e Monticolo. A Laives è esondato il rio Lusina e si sono allagati i frutteti nella zona Galizia.
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Ma c’è un luogo in cui i “laghi” che si sono creati impiegheranno più tempo a sparire e nel frattempo hanno anche permesso alle anatre di “nuotare” con una certa serenità, ed è Sinigo, alle porte di Merano. I lettori abituali di SALTO sanno che ci siamo molte volte occupati dei gravi danni provocati dall’incuria e dalla superficialità degli amministratori meranesi e della Provincia che dagli anni Ottanta agli anni Duemila hanno acconsentito allo smantellamento della bonifica di epoca fascista per ricoprire l’ex area paludosa di palazzi, interrando, davvero come se non ci fosse un domani, la gran parte dei canali di scolo. Ma è passato un sacco di tempo, allora non esistevano reati ambientali, per cui l’inchiesta avviata dalla Procura per individuare eventuali responsabilità è stata recentemente archiviata.
Gli allagamenti di questi giorni dimostrano – se ve ne fosse bisogno – che l’intervento di allargamento del Ponte Corridoni effettuato dal Comune di Merano è molto lontano dall’essere efficace per consentire il deflusso delle acque. Probabilmente occorrerà intervenire nella zona più a sud verso il corso del fiume Adige. Sperare che l'intervento sul ponticello di Via Battisti potesse essere risolutivo era pura e semplice utopia.
La cosa che allarma i sinighesi è il torrente d'acqua che da Via Piedimonte alta si riversa regolarmente in Via Battisti quando piove con una certa insistenza. Un fatto che dimostra come eliminare il canale di drenaggio sul campo attiguo sia stato a dir poco deleterio.