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“Polemiche inutili”

Studio Eurac, ecco la lettera di 266 genitori che difendono il Clil. Firme raccolte in 2 ore. “Perché mettere in discussione un sistema che funziona?”.
Lettera
Foto: upi

Siamo i genitori di ragazzi e ragazze appartenenti a famiglie di madrelingua italiana, tedesca, a famiglie mistilingui e di recente immigrazione, che hanno seguito fino ad oggi un percorso scolastico bilingue o meglio plurilingue nella scuola italiana.

Siamo davvero stupiti di doverci trovare a difendere ancora oggi, dopo più di 10 anni di esperienza di insegnamento veicolare, i risultati raggiunti dalle nostre ragazze e dai nostri ragazzi che frequentano le sezioni bilingui presso le scuole primarie e secondarie di primo grado di Bolzano!

E non capiamo il motivo per cui si debba mettere in discussione un metodo di insegnamento che nella maggior parte dei Paesi europei fa parte ormai dell'istruzione ordinaria e che funziona bene, come testimoniano i nostri ragazzi con la loro esperienza e il loro vissuto scolastico e non soltanto con gli ottimi risultati relativi alle certificazioni linguistiche ottenute.

"Ci auguriamo che il grande impegno profuso in tutti questi anni dai dirigenti scolastici, dagli insegnanti, dagli esperti linguistici e da noi famiglie non venga messo in ombra e offuscato da polemiche inutili che non rispecchiano la nostra reale esperienza!"

Quello che vogliamo dire è che i nostri ragazzi hanno una padronanza della seconda lingua molto buona e che, soprattutto, la vivono con naturalezza, anche perché nella loro carriera scolastica vi sono più occasioni di incontro con bambine e bambini della scuola in lingua tedesca. Se qualcuno si rivolge loro in tedesco, rispondono e conversano spontaneamente: magari con qualche errore, ma lo fanno con gioia! Tanto che alcuni di loro scelgono di frequentare la scuola superiore in lingua tedesca, così come ragazzi di madre lingua tedesca scelgono la scuola superiore italiana.

L'indagine "Kolipsi II" svolta dall'Eurac è stata condotta su un campione di ragazzi attualmente in quarta superiore. L'insegnamento veicolare che noi conosciamo, in cui 12/13 ore sono svolte in L2 e 3/4 in L3, è partito soltanto con l'anno scolastico 2006 (i ragazzi più grandi, quindi, sono in terza superiore), per cui il campione di ragazzi preso in considerazione dall'indagine non poteva ancora aver fatto questo tipo di esperienza di insegnamento veicolare (avevano svolto solo poche ore di lezione veicolare in L2!).

Per questo ci auguriamo che il grande impegno profuso in tutti questi anni dai dirigenti scolastici, dagli insegnanti, dagli esperti linguistici e da noi famiglie non venga messo in ombra e offuscato da polemiche inutili che non rispecchiano la nostra reale esperienza!

Vorremmo invece ringraziare tutti coloro, che con professionalità, impegno e competenza si confrontano quotidianamente con questo metodo di insegnamento, dando alle nostre ragazze e ai nostri ragazzi, non solo l'opportunità di raggiungere risultati nell'apprendimento della lingua tedesca e della lingua inglese, di cui tutti noi siamo ampiamente soddisfatti ma, nello stesso tempo, di vivere l'incontro con altre culture in una scuola dal respiro plurilingue e multiculturale.

Non è quello che da sempre si chiede, per promuovere una vera convivenza?

 

I genitori delle classi plurilingui delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Bolzano:

 

  1. Michela Antonino
  2. Cinzia Bagnato
  3. Stefania Barbieri
  4. Robert Niederstätter
  5. Sarah Greenwood
  6. Stefania Barbieri
  7. Stefania Baldan
  8. Marialuise Senn
  9. Stefano Guzzo
  10. Arianna Dainese
  11. Fam. Bartocci
  12. Ilka Despagne
  13. Roberto Bartocci
  14. Ivano Berti
  15. Anna Bizzarri
  16. Fam. Brillo
  17. Fam. Brugnara
  18. Sara Calandrelli
  19. Fam. Capovilla
  20. Rosario Celi
  21. Francesca Chiogna
  22. Ivana Chiogna
  23. Elena Comelli
  24. Enrico Corsani
  25. Margarita Cosimo
  26. Roberto Cossetto
  27. Andrea Cutrupi
  28. Maria Grazia Dal Cero
  29. Francesca Dalnodar
  30. Cinzia De Cristian
  31. Francesco De Filippo
  32. Daniela De Franceschi
  33. Charalampos Dellis
  34. Liliana De Maria
  35. Daniele Duzzi
  36. Doris Egger 
  37. Roberto Farina
  38. Silvia Fantinato
  39. Silvia Federzoni
  40. Antonella Fava
  41. Andreas Eisendle
  42. Sara Zambianco
  43. Lara Lescio
  44. Alessandra Fusina
  45. Alexandra Moschen
  46. Roberto Terziariol
  47. Michela Viola
  48. Martin Mahlknecht
  49. Raffaella Fusina
  50. Cristina De Nardi
  51. Maura Bertotti
  52. Luciano Berti
  53. Victoria Medinschi
  54. Alessandra Caramaschi
  55. Roberto Cibin
  56. Paola Valle
  57. Cristina Krautschneider
  58. Andrea Cinà
  59. Federica Bovenga
  60. Martina Friz
  61. Aldo Portolano
  62. Silvya Busellato
  63. Enrico Zambotto
  64. Gregory Loreggia
  65. Manuela Mason
  66. Stefano Amadori
  67. Jörn-Hendrik Liebich
  68. Nadia Di Stefano
  69. Patrick Pasotto
  70. Monica Tomasi
  71. Simonetta Tabiadon
  72. Barbara Lenzi
  73. Sabrina Veronesi
  74. Elena Bruno
  75. Paolo Anderlan
  76. Gabriella De Gaetano
  77. Giulia Bonvicini
  78. Marco La Motta
  79. Danila Sartori
  80. Patrizia Calderone
  81. Francesco Morandi
  82. Stefano Santoro
  83. Eleonora Boldrin
  84. Renzo Volpato
  85. Paola Delpero
  86. Alessandro Grazioli
  87. Marina Magri
  88. Cristina Mosna
  89. Paolo Seppi
  90. Cristina Melchiori
  91. Rosanna Notaro
  92. Renzo Malacorti
  93. Luca Rossato
  94. Francesca Francia
  95. Lelio Caon
  96. Patrizia Gastone
  97. Valentina Lazzarotto
  98. Iuri Iorio
  99. Susanna Da Col
  100. Luca Verdi
  101. Stefano Guzzo
  102. Barbara Lecis
  103. Anna Capolupo
  104. Francesca Lombardo
  105. Davide Vidri
  106. Laura Polonioli
  107. Vittorio Friz
  108. Marco Dalla Piazza
  109. Silvia Barabino
  110. Fulvia Sottsass
  111. Alberto Lenisa
  112. Silvia Camin
  113. Irene Riccardi
  114. Ilaria Grigoretti
  115. Vanessa Venturelli
  116. Elena Agneti
  117. Cinzia Costantini
  118. Alessandro Scianamé
  119. Alberto Danese
  120. Martina Harb
  121. Manuela Facinelli
  122. Francesca Califano
  123. Andrea Cappelletti
  124. Barbara Pellegrini
  125. Edoardo Bianchi
  126. Cinzia Mantovani
  127. Sandro Garbin
  128. Silvia Capodaglio
  129. Eleonora Franzoso
  130. Roberto Sartin
  131. Paola Gesualdo
  132. Alvise Pilan
  133. Sandra Calabri
  134. Federico De Zorzi
  135. Ivana Trentini
  136. Antonio Favari
  137. Stefania Fiorese
  138. Anni Cicala
  139. Francesca Russo
  140. Caterina Stefanini
  141. Paolo Pelanda
  142. Loredana Armanaschi
  143. Laura Magro
  144. Eva Manfredini
  145. Giovanna Pasolli
  146. Alessandro Pivetta
  147. Valeria Vagheggi
  148. Martin Pittertschatscher
  149. Giovanna Ferraris
  150. Davide Marinovich
  151. Christian Keifl
  152. Romina Tavernini
  153. Irina lovati
  154. Carmen Obkircher
  155. Petra Baruffaldi
  156. Claudio Astronio
  157. Viktor Karadzhov
  158. Valentina Caradjov
  159. Fabio Polita
  160. Karin Albertini
  161. Michaela Bolognini
  162. Mirco Franconieri
  163. Michela Fontana
  164. Roberta Felis
  165. Annalisa Bergomi
  166. Helga Ungaro
  167. Roberta Ridolfi
  168. Federico Finstermacher
  169. Tatiana Gavriliuc
  170. Maria Giambò
  171. Monica Cotechini
  172. Piera Zanei
  173. Sabrina Bresadola
  174. Tiziana Plotegher
  175. Alice De Marzi
  176. Lucia Bettio
  177. Silvano Botteselle
  178. Maddalena Frau
  179. Elena Delrio
  180. Alexa Bonfanti
  181. Patrizia Torino
  182. Laura Bonora
  183. Simone Venturin
  184. Zerbetto Anna Maria
  185. Roberto Albanello
  186. Fam. Albani
  187. Maria Rosa Alfani
  188. Edith Ambonati
  189. Silvia Angeli
  190. Simonetta Angelini
  191. Angela Angiuli
  192. Graziana Figliuolo
  193. Bruno Forese
  194. Nicoletta Francato
  195. Piero Gallo
  196. Fam. Gambaroni
  197. Alessia Gavazzi
  198. Tanya Ghirardini
  199. Alessia e Paolo Gigli
  200. Luca Granitto
  201. Luciano Groppo
  202. Mirjam Guaglianone
  203. Fam. Guarnaccia
  204. Barbara Guidorizzi
  205. Irene Kemenater
  206. Iveta Krchnikova 
  207. Andrea Landi
  208. Fam. Lazzarini
  209. Sandra Longhi
  210. Ilaria Maccagnoni
  211. Marco Mandolini
  212. Rita Martin
  213. Andrea Marzari
  214. Elisa Masi
  215. Elena Massaro
  216. Fam. Michelon 
  217. Manuela Morandell
  218. Maria Grazia Morini
  219. Giuseppe Morotti
  220. Rudy Neri
  221. Lorena Nesi
  222. Luca Nesler
  223. Aljona Otto
  224. Patrizia Pappalardo
  225. Elisabetta Pavan
  226. Luca Pellegrini
  227. Renzo Penoni
  228. Samanta Pescosolido
  229. Stefano Peverotto
  230. Giorgia Piana
  231. Alessandra Piazza
  232. Maria Elena Picone
  233. Cinzia Piva
  234. Fabio Profico
  235. Michela Riccobono
  236. Emanuela Rielli
  237. Romina Roccato
  238. Veliz Rocio
  239. Loredana Rodighiero
  240. Matteo Rossetto
  241. Michela Rossignolo
  242. Claudia Rothmann
  243. Francesca Russo
  244. Massimiliano Salvi
  245. Fam. Santini
  246. Elena Savegnago
  247. Franz Schöpf
  248. Sabrina Seppi 
  249. Barbara Sette
  250. Svatia Solanski
  251. Massimiliano Sosi
  252. Roberta Tagliavini
  253. Maria Tauber
  254. Andrea Tessaro
  255. Marco Timperio
  256. Lorella Tiralongo
  257. Enzo Todaro
  258. Helene Torggler
  259. Anna Giulia Travaglini
  260. Sebastiano Tropiano
  261. Cristina Verber
  262. Marika Viola
  263. Claudia Volpato
  264. Hildegunde Waldner
  265. Patrick Winkler
  266. Monica Zennaro

Die Argumentation kann ich nicht nachvollziehen: CLIL ist ja, soviel ich weiß, in allen Schulstufen gleichzeitig gestartet, in manchen Schulen/Schulstufen stärker, in anderen weniger stark, ganz abhängig davon, wie viele Lehrpersonen sich dazu bereit erklärt haben. Das heißt, es dürften den Viertklässlern im Vergleich zu den Drittklässlern maximal ein Jahr CLIL fehlen. Aber falls CLIL ein erfolgreiches Modell wäre, müsste es zumindest eine sichtbare Verbesserung geben. Aber genau das Gegenteil scheint der Fall zu sein. Auch wenn man die Eurac-Studie anzweifelt (was man ja tun kann, und das ist jetzt nicht ironisch gemeint), ist es unwahrscheinlich, dass, bei welchen Fragestellungen auch immer, ein umgekehrtes Ergebnis herauskommt. Und darum geht es doch: wenn CLIL als Maßnahme zu Verbesserung der Zweitsprachenkenntnisse eingesetzt werden soll, dann muss es einer solchen Studie Stand halten.

Was Sie, geehrte Eltern, in Ihrem offenen Brief schreiben, glaube ich Ihnen alles. Aber Sie können nicht von einer vermutlich relativ kleinen Gruppe auf die gesamte Bevölkerung schließen. Sie sorgen dafür, dass Ihre Kinder mit Kindern der anderen Sprache in Kontakt kommen, dass ihre Sprachkenntnisse gefördert werden. Ihre Kinder hätten die von Ihnen angesprochene Freude mit der Zweitsprache vermutlich auch ohne CLIL. Eine Sprache lernt man nun mal nur durch deren Anwendung. So gesehen hatte die gute alte "naia" auch ihr (vermutlich einzig) Gutes...

Im Übrigen bin ich der Meinung, dass den Sprachkenntnissen sowieso zu viel Beachtung geschenkt wird. Aber das ist eine andere Geschichte...

Gio, 06/01/2017 - 16:11 Collegamento permanente

Ci fa piacere che anche i genitori di lingua italiana facciano sentire pubblicamente la loro voce e siamo loro grate perché ci forniscono l’occasione per porre fine a un malinteso generato da un’interpretazione fuorviante dei risultati di Kolipsi II. Teniamo a ribadire che con il nostro studio non abbiamo “messo in dubbio la validità del metodo CLIL”: il metodo CLIL non è stato in alcun modo l’oggetto della nostra indagine, dunque non è stato né valutato, né tanto meno criticato. Il nostro obiettivo era capire se gli studenti sono in grado, a un anno dalla maturità, di interagire nella vita di tutti i giorni nella seconda lingua. Per questo ne abbiamo testato le competenze e abbiamo raccolto una serie di informazioni utili a comprenderne comportamenti, atteggiamenti, abitudini ed esperienze. Fra queste ultime anche quelle maturate a scuola, o tramite la scuola, come i gemellaggi e l’insegnamento veicolare della seconda lingua. Metà del campione di studenti italiani (47,3%, e il 44,4% dei genitori italiani hanno a loro volta dichiarato lo stesso cioè confermano il dato) iscritti nelle quarte superiori nell’anno scolastico 2014/2015 ha dichiarato di aver fatto esperienza di insegnamento veicolare del tedesco (chi solamente in un grado scolastico, chi in tutti e tre) e noi abbiamo provato a osservare se esiste una correlazione fra questo tipo di esperienza, che per noi rappresenta una variabile al pari della motivazione o dell’atteggiamento nei confronti della comunità di seconda lingua, e i risultati dei test. L’esito per quanto concerne il nostro campione, ormai è noto: non si osservano differenze statisticamente significative tra le competenze di chi ha fatto esperienza veicolare di insegnamento del tedesco – e dunque è stato esposto a un numero maggiore (e senz’altro variabile da studente a studente) di ore di tedesco tramite questo tipo di esperienza - e gli studenti che non hanno fruito di questa possibilità. Niente di più e niente di meno.
Inoltre, abbiamo esaminato le impressioni degli studenti e dei loro genitori in merito alle esperienze CLIL maturate. Ne emerge - e lo abbiamo detto chiaramente durante la presentazione dei risultati dello studio - che la maggior parte degli studenti e dei genitori dà un giudizio positivo dell’”esperienza CLIL” e ritiene che essa abbia influito positivamente sulle conoscenze linguistiche e contenutistiche. In particolare, la maggioranza degli studenti ritiene di avere acquisito un bagaglio lessicale più ricco e di aver imparato molte nozioni della materia, anche se più di un terzo dei ragazzi non è convinto di non aver perso delle informazioni essenziali nella materia. Il giudizio in assoluto meno positivo è quello relativo all’apprezzamento della seconda lingua che non pare aver tratto un’ulteriore spinta dall’esperienza CLIL. In merito a quest’ultimo punto si osserva una discrepanza fra le impressioni dei ragazzi e il sentire dei genitori che dichiarano in più larga misura che i propri figli hanno imparato ad apprezzare di più la seconda lingua grazie all’insegnamento CLIL.
Siamo le prime a rallegrarci dall’entusiasmo mostrato dai genitori dei bambini iscritti nelle cosiddette classi bilingui per i progressi linguistici dei loro figli. È nell’interesse di tutti che il bilinguismo e il plurilinguismo siano una realtà concreta e diffusa nella nostra società ed è bene ribadire, se mai qualcuno avesse frainteso, il nostro lavoro ha come obiettivo proprio la promozione e il sostegno del bilinguismo/plurilinguismo in Alto Adige. Da che mondo e mondo la valutazione fa parte del processo di formazione e di crescita: perché, dunque, invece che serrare i ranghi e arroccarsi su posizioni di difesa e tutto sommato di chiusura, non si coglie l’occasione per fare il punto della situazione, individuando le aree di eccellenza e le criticità – che inevitabilmente ci sono, come in tutte le cose – e da lì ripartire con nuovo slancio sulla strada verso una società dove non accada, per esempio, che il 38,9% dei ragazzi italiani dichiari di non utilizzare mai il tedesco per chiacchierare? Oltre ai risultati degli esami di certificazione linguistica e delle impressioni, senz’altro utili ma non esaustive, di genitori, insegnanti e degli alunni stessi, non esistono altri dati empirici sulle esperienze CLIL in Alto Adige e anche a livello internazionale si chiede a gran voce di porre rimedio a questa che è indicata come una grave lacuna nel panorama CLIL. Occorrono studi scientifici – possibilmente longitudinali - ed evidenze statistiche per sancirne, oltre ogni ragionevole dubbio, la ricaduta sulle competenze linguistiche ma anche per chiarire fino dove può e deve spingersi la scuola e dove invece sono le famiglie e i ragazzi stessi che, smesso di delegare tutto alla scuola, devono mettere in moto quel circolo virtuoso affinché la lingua diventi davvero strumento di comunicazione, di convivenza e di partecipazione. E noi siamo qui per questo.

Andrea Abel & Chiara Vettori

Gio, 06/01/2017 - 21:32 Collegamento permanente