Società | Brasile 2014

Germania soffre, ma passa

Grandi emozioni a Porto Alegre. Una sorprendente Algeria mette paura alla Germania, che però si dimostra superiore nei supplementari (2-1) e va incontro alla Francia per i quarti di finale.

Nonostante i favori del pronostico, alla Germania non sono bastati novanta minuti per aver ragione di una Algeria estremamente motivata e sempre pericolosa. Nei primi trenta minuti della partita, inoltre, la squadra di Löw era apparsa molto tesa, con preoccupanti appannamenti in fase difensiva. Difesa fortunatamente presidiata da un Neuer in grandissima forma, anche come aspirante “libero” o “stopper”.

Dopo questa prima fase, però, i tedeschi hanno ritrovato la supremazia a metà campo e lentamente hanno cominciato a macinare gli avversari, che si sono fatti sempre meno intraprendenti. L'eroe della partita a questo punto è diventato il portiere algerino M'Bolhi, forse non bravissimo a bloccare i palloni, ma decisivo con un paio di interventi davvero straordinari. Occasione dopo occasione, la sensazione è diventata comunque la stessa di sempre: anche stavolta la Germania supererà l'ostacolo. E la cosa, ancorché ai supplementari, è puntualmente avvenuta.

A sbloccare la situazione è stato Schürrle, proprio all'inizio dell'extra-time, con un colpo di tacco bello e fortunato dopo una notevole progressione del bomber Müller, in questo caso prezioso come uomo assist. L'Algeria, che aveva già speso moltissimo, non ha avuto la forza di reagire con la necessaria veemenza. I tedeschi hanno così avuto modo persino di raddoppiare, con Özil, chiudendo formalmente la partita. Partita che però è rimasta viva fino all'ultimo secondo, perché nel frattempo gli algerini, con Djabou, avevano persino trovato il modo di accorciare le distanze.

Ai quarti adesso la Germania troverà la Francia. Uno scontro tutto europeo e di grande prestigio, che farà felici soprattutto i gestori dei tanti bar e locali della provincia. “Con l'Italia già a casa, se avesse vinto anche l'Algeria – ci ha confessato uno di loro – avremmo potuto anche chiudere e andare in ferie anticipatamente”. Adesso sappiamo per chi tifano i baristi.