La quiete dopo la tempesta?

Messa al sicuro, si fa per dire, la maggioranza, Spagnolli valuta ora il da farsi. I battitori liberi verdi hanno dato il loro appoggio ma potrebbero staccare la spina in qualsiasi momento. Lo sa bene il primo cittadino che già pensa ad allargare a nove la giunta - con il probabile ingresso di Sandro Repetto (Pd) -, ma senza incidere sui costi, che resterebbero quelli di una giunta a otto, così come impone lo statuto. Scettica al riguardo Cecilia Stefanelli che ieri, 30 giugno, ha incontrato insieme a Tobias Planer, e alla co-portavoce Brigitte Foppa, il sindaco, ansioso di capire quale siano le intenzioni della compagine ambientalista.
Intenzioni che sembrano sostanzialmente chiare, almeno per il momento: garantire l’appoggio esterno (volto esclusivamente a far sopravvivere un consiglio comunale altrimenti destinato all’irreversibile fallimento) e votare no al megastore di via Alto Adige, al resto, fanno sapere i Verdi, “penseremo dopo”. E, a quanto pare, le probabilità che il progetto del magnate austriaco venga bocciato dalla maggioranza, sono buone. “Vedere per credere” sembrano voler dire i Verdi che fino al momento della votazione - la delibera approderà in aula entro il 24 luglio - parteciperanno unicamente alle riunioni di maggioranza sul progetto.
A Stefanelli, dunque, non sembra interessare la promessa di un assessorato, né l’ipotesi dell’allargamento della giunta pare essere una soluzione praticabile, tenendo conto peraltro delle riserve sul programma. I Verdi ne discuteranno in riunione interna, molto dipenderà anche dalle deleghe e da come verranno assegnate. A tal proposito ieri Luigi Spagnolli ha incontrato Klaus Ladinser, Dieter Steger, Carlo Costa e Roberto Bizzo, ma ben poco si è risolto, resta infatti ancora stretto il nodo del sociale, assessorato che la Svp vorrebbe accaparrarsi succedendo a Mauro Randi, un’eventualità che ai Verdi fa storcere il naso, motivo per il quale la prudenza, per il momento, è d’obbligo.
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