Ambiente | Overshoot Day

La Terra è in bolletta

Il 2 agosto 2017 l'umanità ha consumato tutte le risorse che il Pianeta può riprodurre nell'anno. Per cambiare rotta dobbiamo modificare stile di vita e di consumo.
Terra
Foto: upi

Trent'anni fa, nel 1987, l'Earth Overshoot Day (EOD), era il 19 dicembre. L'umanità sarebbe vissuta a debito di risorse, avendo già consumato tutte quelle che la Terra era stata capace di rigenerare quell'anno, per gli ultimi dodici giorni prima di entrare nel 1988. Nel 2017, invece, l' Earth Overshoot Day (per chi volesse tradurre il nome in italiano, Giorno del sovrasfruttamento della Terra) è il 2 di agosto, e questo significa che passeremo i prossimi cinque mesi a vivere oltre le nostre possibilità, o -se vogliamo leggerla in altro modo- a far razzia di risorse scarse che toccherebbero alle prossime generazioni.

Come accade pressoché ogni anno, la data dell'EOD non era mai caduta così presto: "I costi di questo sforamento ecologico globale includono la deforestazione, la siccità, la scarsità di acqua dolce, l’erosione del suolo, la perdita di biodiversità e l’accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera" spiega il comunità stampa diffuso dal Global Footprint Network, l'organizzazione non profit internazionale che ha come obiettivo far diventare il tema del limiti ecologici centrale nell'agenda della politica.

"Il nostro pianeta è finito, ma le possibilità umane non lo sono"

Se a livello globale la data del Giorno del sovrasfruttamento della Terra ci fa capire che per mantenere i nostri stili di vita e di consumo servirebbero 1,7 pianeti, nel caso italiano il dato è ancora più "forte". Siamo infatti sul podio tra le nazioni con la più alta impronta ecologica, appaiati alla Svizzera al terzo posto: gli italiani per essere in pari avrebbero bisogno di oltre 4 Paesi "come il nostro". In pratica, è dal mese di marzo che ne stiamo sovrasfruttando le risorse.

 

 

“Il nostro pianeta è finito, ma le possibilità umane non lo sono. Vivere all’interno delle capacità di un solo pianeta è tecnologicamente possibile, finanziariamente vantaggioso ed è la nostra unica possibilità per un futuro prospero -ha dichiarato Mathis Wackernagel, CEO del Global Footprint Network e co-creatore dell’impronta ecologica- In definitiva, posticipare nel calendario la data dell'Earth Overshoot Day è quello che davvero conta”.

Per questo nel 2017 Global Footprint Network ha voluto richiamare l'esigenza di un impegno concreto, quotidiano e personale, coniando l'hashtah #movethedate: se ogni anno facessimo arretrare di 5 giorni il giorno del sovrasfruttamento, torneremmo a vivere entro i limiti di un solo pianeta entro il 2050. Tra i tanti suggerimenti c'è quello elaborato con il Barilla Center for Food & Nutrition, una infografica che propone soluzioni alimentari per abbassare l’impronta ecologica: dimezzare i rifiuti alimentari in tutto il mondo potrebbe spostare la data del giorno del sovrasfruttamento di 11 giorni; mangiare meno alimenti a base di proteine in tutto il mondo potrebbe spostare l’Overshoot Day di 31 giorni.

La sola componente di anidride carbonica dell’impronta ecologica è più che raddoppiata dagli inizi degli anni ’70 e rimane la componente che cresce più rapidamente, contribuendo così al divario tra la Global Footprint e la biocapacità del Pianeta: ridurre il sovrasfruttamento delle risorse è essenziale anche per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul clima. Per farlo, sottolinea Mathis Wackernagel, "l’umanità dovrebbe uscire dall’economia dei combustibili fossili prima del 2050".

 

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Karl Trojer Gio, 08/03/2017 - 11:01

Zu einem guten Leben braucht es wenig : eine schmackhafte Brennsuppe, ein trockenes Bett, und gute zwischenmenschliche Beziehungen. Unsere Konsumgesellschaft rennt am Leben vorbei. Wenn wir nicht bereit werden, uns aufs Wesentliche, die LIEBE, zu konzentrieren, sie zu riskieren, prallen wir gegen eine sehr harte Wand.
Ein paar Tips aus Erfahrung :
- Loslassen, nicht festhalten;
- sich nichts "erwarten", das Wesentliche wird uns, wenn wir dafür offen sind, geschenkt; Geschenke sind nicht einforderbar.
Aus dieser Haltung entsteht FREIHEIT, die Neues eröffnet.
Karl Trojer, Terlan, [email protected]

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