Ambiente | climate change

L’Alto Adige bolle

Le temperature registrate a luglio nella Provincia di Bolzano sono state le seconde più calde degli ultimi 30 anni.
Sole
Foto: Nadia Franzoi

­Incendi, siccità, ghiacciai che collassano. Il mese di luglio appena trascorso ha messo in allerta anche i più scettici sulle conseguenze nefaste dei cambiamenti climatici e sull’inefficacia delle lente risposte atte a contrastarli.
In luglio le temperature in tutto l'Alto Adige sono state tre gradi superiori alla media sul lungo periodo, diventando il secondo mese più caldo dopo quello del 2015. È il dato emerso dalle rilevazioni effettuate dall’ Ufficio Meteorologia e prevenzione valanghe dell'Agenzia per la protezione civile.
La temperatura più alta è stata registrata a Bolzano lo scorso 22 luglio, con 39,0 gradi. La più bassa è stata registrata invece il 9 luglio nel comune di Monguelfo, in Val Pusteria, con 3,9 gradi.

 

Ben 2600 sono i fulmini che si sono abbattuti complessivamente sul territorio altoatesino che tuttavia non hanno portato la tanta sperata e indispensabile pioggia. Le prime tre settimane di luglio sono state infatti molto secche nella maggior parte del territorio provinciale. Una piccola tregua è arrivata solamente nell'ultima settimana di luglio, nei giorni in cui si sono verificati alcuni temporali. Nell'alta Val Passiria si sono verificate maggiori precipitazioni, mentre il comprensorio con meno precipitazioni è risultato quello della Bassa Atesina, dove alla stazione meteorologica di Laimburg sono stati misurati solamente 53 litri per metro quadrato.
Terminato il sollievo, il mese di agosto appena iniziato sta portando temperature nuovamente in salita, sebbene già dal prossimo giovedì l'atmosfera tornerà ad essere più instabile.

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Massimo Mollica Lun, 08/01/2022 - 12:24

La cosa tragica è che questa situazione sarà sempre peggio. Stiamo precipitando in un burrone alla velocità di un treno impazzito. E quando propongo mobilità elettrica e fonti rinnovabili ottengo da una parte la visione di chi crede alla decrescita felice e dall'altra di chi fa le pulci ai centesimi risparmaiti o spesi al chilometro. Poi ci si mette la burocrazia che impedisce il fotovoltaico per motici "estetici".
La nave affonda e tutti stanno a guardare il proprio tornaconto.

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