"Sorprendeteci con qualcosa di nuovo!"
Elia Plunger è uno dei dirigenti di ACS, azienda leader nel campo dell'innovazione in Sudtirolo ormai da più di trent'anni. ACS è uno degli sponsor del prossimo Vertical Innovation Hackathon di Bolzano organizzato dalla IDM, subito dopo Hack the Alps e Summer Lido Hackathon. Le regole sono sempre le stesse e sono chiare: 24 ore di tempo, tante idee, un solo progetto da portare avanti. Ma chi sono gli sponsor che decreteranno la vittoria di alcuni partecipanti? Cosa desiderano vedere e da cosa si faranno stupire?
salto.bz: Elia Plunger, lei è il Responsabile Organizzazione della ACS, azienda che ormai vanta un'esperienza più che trentennale. Secondo la sua visione qual è il punto di forza di un'azienda locale che esiste dagli albori dell'hardware informatico mainstream?
Elia Plunger: Sicuramente la lunga esperienza ci permette di comprendere l’evoluzione continua - in questo mondo - della tecnologia, tanto complesso quanto affascinante. I cicli di innovazione ai quali sono esposti i nostri clienti ed ai quali si devono adattare per rimanere competitivi sul mercato, si accorciano sempre di più e aumentano di complessità in modo esponenziale. Grazie al nostro portafoglio di soluzioni tecnologiche a 360°, siamo il partner ideale per affiancare i nostri clienti durante la quarta rivoluzione industriale, ovvero la Digital Transformation. L’aspetto in cui siamo rimasti tradizionali sono la presenza fisica ed il contatto personale e diretto con i nostri clienti.
"La priorità degli attori pubblici e privati, in Sudtirolo e nelle aree circostanti, che hanno come obiettivo quello di innovare, deve essere quella di creare un ecosistema di opportunità".
ACS opera in Sudtirolo, in Trentino e Veneto. Quali sono le differenza fondamentali che ci sono tra questi tre territorio per quanto riguarda l'IT? E in cosa eccelle l'Alto Adige, rispetto agli altri due?
Pur se geograficamente vicini, i territori in cui ACS è presente, presentano le loro peculiarità dal punto di vista dell’IT. Nei primi tempi dopo la crisi del 2009, il Trentino ed il Veneto, nella nostra esperienza, hanno mostrato un atteggiamento leggermente più conservativo, rispetto alle aziende del Sudtirolo che si sono mostrate più propense ed aperte a nuovi tipi di soluzioni in ambito tecnologico. In ogni caso, da qualche anno a questa parte, notiamo che queste differenze sono pressoché sparite, dovuto infatti proprio all’accelerazione del pace of innovation, che sta catturando il mondo, l’Europa e quindi anche tutte le zone del triveneto.
L'azienda sarà sponsor di un importante evento tecnologico, il prossimo Hackaton bolzanino che si terrà al NOI Techpark. Cosa si aspetta da questa manifestazione? Un mero evento o la base per costruire una rete più fitta di attori che si occupano di IT, come ci ha già detto Harald Oberrauch?
Vedere le varie iniziative portate avanti dall’IDM come una collezione di meri eventi sarebbe assolutamente riduttivo. In sempre più settori, e soprattutto nel nostro, le persone fanno la differenza. La priorità degli attori pubblici e privati, in Sudtirolo e nelle aree circostanti, che hanno come obiettivo quello di innovare, deve essere quella di creare un ecosistema di opportunità, che attiri talenti, imprenditori ed aziende tali da creare un vero e proprio hub di innovazione. La nostra partecipazione a questo Hackathon come sponsor, ed anche ad altre iniziative che sosteniamo, è sempre orientata a questo obiettivo. Il NOI Techpark ha creato un benchmark a livello nazionale, e ci fa molto piacere che funga da location per il questo Hackathon.
"La passione per il nuovo, nel corso degli anni ci ha spinto ad ampliare costantemente i nostri interessi – e di conseguenza le nostre aree di competenza, che come dice ad oggi sono diventate cinque".
Software, Hardware, cloud, print e comunicazione. Questi sono i settori di cui vi occupate: credete che al Vertical Innovation troverete qualche developer con un progetto particolare che potreste decidere di inglobare nella vostra azienda, per commercializzarlo?
È poco noto, ma ACS nasce molti anni fa solo come software house. La passione per il nuovo, nel corso degli anni ci ha spinto ad ampliare costantemente i nostri interessi – e di conseguenza le nostre aree di competenza, che come dice ad oggi sono diventate cinque. Per rispondere alla sua domanda, la nostra passione per tutto cioè che è nuovo non è ancora finita…Il nostro desiderio nel formulare le Challenges per il Hackathon era proprio quello di proporre sfide concrete inerenti a progetti sui quali lavoriamo realmente. Sicuramente le varie soluzioni proposte dai partecipanti al Hackathon saranno estremamente interessanti!
Cosa dovrà fare un team di sviluppatori per attirare la vostra attenzione?
Il Gruppo ACS è in forte crescita. Creiamo in media 30 posti di lavoro nuovi all’anno e siamo quindi alla costante ricerca di nuovi talenti. Questo è molto semplice: sorprenderci con qualcosa di nuovo. Le qualità che cerchiamo nelle persone sono sempre l’out of the box thinking e una forte passione per ciò che fanno. Se poi mostrano consapevolezza per la qualità e voglia di fare, sono talenti che attirano la nostra attenzione.