Profughi ai Bagni di Zolfo: "Non in incognito"

Nei giorni scorsi la notizia dell’arrivo a Bolzano di un nuovo gruppo di profughi siriani (30 persone) e dell’ospitalità temporanea per loro approntata presso i Bagni di Zolfo è rimbalzata sulla stampa e sui social media suscitando un certo dibattito.
In particolare agli enti pubblici (provincia e comune) è stata rivolta la critica di non aver esplicitamente avvisato la popolazione dell’operazione in corso, specie quella residente o professionalmente operativa nei pressi dei Bagni di Zolfo.
Nelle ultime ore in merito è intervenuto direttamente nei social network l’assessore provinciale Christian Tommasini, per cercare di chiarire i termini della questione.
Tommasini ha riferito di essere stato avvisato il 30 dicembre scorso dall presidente dell’Ipes che “i servizi sociali chiedevano in via straordinaria e temporanea di utilizzare i locali di Bagni di Zolfo per ospitare un gruppo di profughi che stavano per essere trasportati nella provincia di Bolzano”.
La struttura di Bagni di Zolfo, come si ricorderà, è stata recentemente liberata in quanto il servizio per diversamente abili che per anni vi era stato ospitato, ha potuto tornare nella sua sede originaria, ristrutturata, sita in via Fago.
“Della situazione di emergenza è stato avvisato anche il Comune di Bolzano, che ha però chiesto che l’ospitalità dei profughi ai Bagni di Zolfo resti una soluzione provvisoria” ha precisato Tommasini, aggiungendo che garanzie in merito sono state date dalla provincia in quanto “l’assessora Martha Stocker sta infatti già lavorando per approntare una struttura ad hoc a Vipiteno”.
Al Brennero intanto, dopo l’incidente di Natale quando il centro di accoglienza provvisorio (ospitato dalla sala d’aspetto della stazione) è rimasto sguarnito per 3 giorni, finalmente è diventata operativa la prevista nuova struttura un po’ meno provvisoria.
Gli operatori di Volontarius sono tornati operativi da mattina a sera nel nuovo spazio adibito presso la casa della cultura / centro giovanile di Brennero, sempre nei pressi della stazione. Un grande soggiorno con tavoli, sedie e poltrone, è stato messo a disposizione dei profughi, mentre gli operatori di assistenza possono contare anche su una cucina per preparare cibo e bevande calde.
Nella struttura finalmente operatori e volontari di Volontarium prestano il loro servizio insieme alle volontarie che già dall'autunno hanno fornito il loro sostegno attraverso la distribuzione aiuti umanitari.
La nuova struttura è frequentata in questi giorni in realtà da poche persone, ma si rivelerà senz'altro molto utile e cruciale con ogni probabilità nei prossimi giorni, in quanto si prevedono nuovi e significativi arrivi di profughi al Brennero.
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