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Stranieri: i sussidi casa hanno solo cambiato nome

Luca Critelli precisa: diminuiti perché sostituiti dal 2013 con i ‘contributi per la locazione’. Restano più o meno invariati budget e numero di assegnatari.

Lo scorso 7 dicembre un’interrogazione in Consiglio Provinciale da parte di Walter Blaas dei Freiheitlichen ha chiesto lumi alla giunta a proposito della consistenza del WOBI-Wohngeld (sussidio casa) erogato negli ultimi 5 anni dall’Ipes ai cittadini stranieri
Passate le vacanze di Natale lo scorso 19 gennaio l’assessore competente Christian Tommasini si è fatto carico di rispondere alle domande poste, sulla base dei dati a lui forniti da parte del presidente Ipes Heiner Schweigkofler
Da qui la notizia, almeno presunta, che oggi sui quotidiani locali è stata lanciata con un certo risalto. In sintesi: i sussidi casa assegnati a beneficiari di cittadinanza non italiana sarebbero diminuiti del 90% in cinque anni, dai 3477 del 2011 ai 333 del 2015. 
Che è successo? Gli stranieri se ne sono andati? Hanno tutti ottenuto la cittadinanza italiana? Oppure ci sono ancora ma per un motivo o per l’altro non hanno più bisogno del sussidio?

Facendo una semplice ricerca su google con le parole chiave “sussidio casa provincia di Bolzano” come primo risultato abbiamo identificato una pagina web della Ripartizione Politiche Sociali che spiega che dal primo gennaio 2013 i contributi provinciali al canone di affitto sono stati strutturati in modo nuovo. Nello specifico le due prestazioni esistenti, il sussidio casa pagato dall’IPES e la prestazione locazione e spese accessorie erogata dai Distretti sociali, sono state riuniti in una unica prestazione gestita dai Distretti.
Ma: in questa vengono conteggiati anche i cittadini stranieri? E, poi, questa nuova prestazione è stata considerata nella risposta della giunta all’interrogazione dei Freiheitlichen?

Per chiarirci le idee abbiamo allora contattato il direttore della Ripartizione Politiche Sociali della Provincia Luca Critelli

Critelli, che fine hanno fatto gli inquilini stranieri? Non hanno più bisogno del sussidio?
Luca Critelli - Il calo nel numero delle domande non è difficile da spiegare perché il motivo è molto semplice: dalla riforma del 2013 il sussidio casa è una risorsa ad esaurimento. Prima esistevano il contributo all’affitto dei distretti sociali e il sussidio di locazione dell’Ipes, che però di fatto avevano le medesime stesse finalità. Si è quindi deciso unirle in un’unica prestazione che si chiama contributo locazione. 

Dal primo gennaio 2013 i precedenti sussidi non esistono più?
Sì, ma è stato deciso che il passaggio alla nuova presentazione sia graduale, arrivando a far scomparire i vecchi sussidi entro metà 2016. A partire dal 2013 dunque di anno in anno una quota sempre maggiore di persone che prima avevano il sussidio casa sono arrivati alla scadenza dei relativi contratti passando al contributo locazione. Insomma: i sussidi casa stanno tutti diminuendo nel senso che questa prestazione sta scomparendo. In questo senso allora è vero che nel corso degli anni stanno diventando sempre di meno sia gli assistiti che la spesa per quanto riguarda il sussidio casa. Ma non è vero che queste persone siano… ‘scomparse’. 

Il numero degli stranieri che accedono a questo tipo di prestazioni e gli stanziamenti da parte della giunta sono rimasti sostanzialmente invariati?
Ci sono state delle fluttuazioni ma i dati in merito sostanzialmente rimangono abbastanza stabili e invariati. Ripeto: i tratta di uno spostamento di dati più nominale che effettivo. Tant’è vero che la cosiddetta diminuzione degli intestatari dei sussidi casa è diminuita di pari passo anche per i cittadini italiani, non solo per gli stranieri. 

Che senso hanno avuto allora l’interrogazione dei Freiheitlichen e la corrispondente risposta della giunta? Perché i termini della questione non sono stati meglio spiegati anche ‘all’origine’? 
Della riforma relativa al contributo per la locazione se n’è abbondantemente parlato a suo tempo, anche sulla stampa. Di per sé la risposta dell’Ipes rilanciata dall’assessore è corretta, nel senso che alla specifica domanda è stata data specifica riposta. Ma è certo che sarebbe bastato aggiungere una frase per spiegare che il sussidio casa è una prestazione progressivamente ad esaurimento. Ed è quello il motivo del calo che si sta registrando.