Politica | Protagonisti

Un leader in erba?

Intervista a Ivan Bozzi, vicepresidente della Camera di Commercio di Bolzano e potenziale candidato (stimato dalla Svp) per il centrodestra alle prossime comunali.

Sono ancora piccole spie accese sul radar delle candidature a sindaco di Bolzano, eppure fra corteggiamenti e riflessioni ponderate, qualche nome inizia già ad essere pronunciato con voce sostenuta. È il caso di Ivan Bozzi, vicepresidente della Camera di Commercio di Bolzano, braccio destro di Michl Ebner, restauratore, trilingue, che starebbe puntando a un’aggregazione di centro inclinata verso i partiti moderati di centrodestra. Bozzi, che in passato ha ricoperto il ruolo di presidente dell’Useb e vice dell’Apa, e che - come tiene a sottolineare - non è iscritto ad alcun partito, resta tuttavia cauto sulla sua presunta discesa nell’agone politico.

Bozzi, non ufficializza dunque la sua candidatura?
Ivan Bozzi: Mi preme subito fare una precisazione, frequentando l’ambiente economico e avendo a che fare spesso con la politica governativa una cosa è chiara: esiste una grande e comune preoccupazione di fondo e cioè quella che non si riesca a garantire nemmeno questa volta la governabilità a Bolzano. Una prospettiva che mi ha spinto ad impegnarmi personalmente in un dialogo con le altre forze politiche, finora, devo dire, indubbiamente costruttivo. Qui non c'è il premio di maggioranza come nel resto d’Italia perciò occorre lavorare con quello che abbiamo a disposizione.

Sta prendendo tempo, insomma.
Dico solo che se il mio nome potesse servire da “aggregante” sono pronto a farmi avanti, per ora preferisco lavorare lontano dai riflettori perché quello che conta alla fine sono i programmi e le persone che si mettono a disposizione per formare la squadra.

Giorgio Holzmann nel frattempo ha deciso di candidarsi, a capo di una lista civica, con una clausola: se il centrodestra dovesse presentare un nome nuovo allora si farà da parte. Il suo nome sembra però essere fin troppo nuovo, l’ex deputato ha infatti affermato di non sapere chi sia Ivan Bozzi e di cosa si occupi, lei crede che Holzmann possa fare un passo indietro per lasciarle campo libero?
Preferirei non commentare.

Holzmann a parte, se dovesse candidarsi per il centrodestra non sarà facile risolvere le ataviche beghe interne che lo contraddistinguono.
Questo è un discorso che riguarda sostanzialmente tutto lo scenario politico bolzanino, occorre un atto di coscienza e di responsabilità collettivo.

E con la Lega come sono i rapporti?
È ancora presto per parlarne.

Torniamo allora al fattore governabilità, ritiene che le circostanze siano migliorate con l’approvazione della legge elettorale e quindi con l’introduzione delle soglie di sbarramento?
Il 3% ai partiti può sicuramente contribuire ad unire le forze politiche e in particolare le varie liste civiche. Tendenzialmente la vedo come una cosa positiva.

Eppure, secondo molti, anche con la nuova legge l’ingovernabilità a Bolzano pare non essere affatto scongiurata.
Non servirà a molto, infatti, ma quantomeno potrà ridurre la frammentazione politica. E questo è già un primo passo.

Pare che goda di una certa stima da parte della Svp, crede di poter avere buone chance di conquistare lo “scapolo d’oro” della politica cittadina (dal momento che il partito ha annunciato di voler correre da solo alle prossime elezioni comunali)?
Diciamo che il mio trilinguismo e la conoscenza delle culture dei tre gruppi linguistici sono senz'altro un valore aggiunto, oltre ad aiutarmi ad interloquire in modo costruttivo nelle varie contrattazioni. La Svp, da quel che so, è quasi obbligata a presentarsi blockfrei, essendo, del resto, un partito di raccolta alcuni suoi esponenti hanno espresso un indirizzo e una volontà di voto politico molto precisa. Senza contare che è il suo elettorato a chiederle che corra da sola. Poi è chiaro che una collaborazione con la Stella alpina sia implicita e questo nell’interesse di tutta la città.

Qual è la sua posizione sul progetto Benko e sull’ampliamento dell’aeroporto di Bolzano?
Per quanto riguarda la zona di via Alto Adige occorre assolutamente una rivalutazione e riqualificazione dell’area sia tenendo conto dell’interesse di chi vuole investire, sia soprattutto dell’interesse pubblico nella prospettiva di una pianificazione urbanistica in concomitanza con l’Areale ferroviario. Si tratta di un progetto che porterà posti di lavoro e aiuterà le imprese locali con un ritorno fiscale utile per la società. Il prossimo sindaco e la sua maggioranza dovranno dire chiaro e tondo cosa intendono fare di quella zona. Sul tema aeroporto va detto che se la via da intraprendere è quella della consultazione popolare allora deve anche esserne rispettato il risultato. Per quanto tale consultazione non porterà le persone a votare in modo oggettivo pro o contro il prolungamento dell’aeroporto, ho la sensazione che saranno guidate piuttosto da una forte componente emotiva.