Scuola, Gullotta figura unica
Nicoletta Minnei passa definitivamente la mano dopo 39 anni effettivi di servizio, di cui 8 con il doppio incarico alla direzione istruzione e alla sovrintendenza scolastica altoatesina di lingua italiana. La dirigente, controparte tecnica del mandato da assessore di Christian Tommasini (Pd), già nel corso di questo mese lascerà l’incarico, in anticipo sulla scadenza di ottobre. Il nuovo assessore Giuliano Vettorato è deciso ad affidare subito il ruolo vacante a Vincenzo Gullotta, scelto come capo della direzione istruzione provinciale. “Ringrazio Minnei per quanto fatto, Gullotta sarà il prima possibile sovrintendente. A breve presenteremo le linee guida del nostro operato per la scuola altoatesina”. Si partirà dalle criticità ravvisate: il Clil, ma anche i progetti linguistici nella scuola dell’infanzia.
Addio e nuova destinazione
Riguardo a Minnei, l’esito era scontato. Il cambio della guardia a livello politico, vedi l’avvicendamento tra il Pd e la Lega come partner di governo dell’Svp, ha decretato un cambio nelle nomine di fiducia dei tecnici per le materie di competenza degli assessori. Vettorato, ex assessore a Laives, dove ha conosciuto Gullotta in veste di preside, ha esercitato le sue competenze. Anche se non vuole sentir parlare di spoiling stystem.
Riguardo al Pd e a Tommasini, io dico che la scuola è servizio, come tale va reso a prescindere da chi ci governa. Il cambiamento nella scuola è più che plausibile, Gullotta ben coniuga i due mondi dell’istruzione, pedagogico e amministrativo (Nicoletta Minnei)
Ma prima la parola alla dirigente che ha guidato per quasi un decennio la scuola di lingua italiana. Non ha ancora comunicato ai colleghi dove andrà, ma pare di capire che ha accettato una delle offerte che le sono state presentate. Sul passaggio che ha una connotazione anche politica, precisa: “Riguardo al Pd e a Tommasini, io sottolineo che la scuola è servizio, come tale va reso a prescindere da chi ci governa. Questo abbiamo cercato di fare finora. Quanto invece al nuovo corso, il mondo della scuola è sufficientemente strutturato per affrontare il cambiamento. E la rotazione in certi ruoli di responsabilità è più che plausibile. Gullotta, ispettore scolastico, ben coniuga i due mondi della scuola, quello pedagogico e l’altro amministrativo”.
Ho sempre detto che una dirigente scolastica ha altre proposte e opportunità
Come dire, ci sta la nomina diversa del nuovo assessore. Sul proprio futuro, aggiunge: “Ho sempre detto che una dirigente scolastica ha altre proposte e opportunità”. Ma non svela ancora dove andrà, se sarà sempre nel mondo della scuola, oppure in Alto Adige o altrove.
L’era Vettorato-Gullotta
Per Vettorato l’addio toglie una castagna dal fuoco e elimina l’imbarazzo della coabitazione al vertice. Il vicepresidente della giunta provinciale, assessore con delega all’istruzione in lingua italiana, nonché esponente della Lega vicino a Filippo Maturi, sta lavorando alle linee guida del mandato. “Se Minnei, che ringrazio per quanto fatto, in modo autentico e non di circostanza, lascia questo mese, Gullotta sarà anche sovrintendente appena possibile. Non è una nomina politica perché a lui ho foto solo una domanda: se aveva tessere di partito e lui mi ha risposto di no. La scelta è puramente tecnica. È una persona pragmatica, come lo sono io, un bravissimo tecnico e ha una visione della scuola simile alla mia”.
Se Minnei, che ringrazio per quanto fatto, lascia questo mese, Gullotta sarà anche sovrintendente. Non è una nomina politica, lui è un bravissimo tecnico. A breve diremo cosa faremo. Partendo dalle criticità. Il Clil funziona? E i progetti linguistici nella scuola d’infanzia? (Giuliano Vettorato)
A breve, annuncia il vicepresidente, “diremo in conferenza stampa cosa intendiamo fare per la scuola altoatesina di lingua italiana”. Raffreddati gli animi sul bi- o trilinguismo, com’era previsto nel programma del Carroccio, il metodo Vettorato-Gullotta prevede una verifica basata sui numeri di quello “che va o no va”. “Operiamo verifiche sulla validità dei percorsi e stileremo una lista di problemi”, chiarisce. Qualche esempio? “Il metodo Clil funziona, sia nella parte linguistica che nell’insegnamento della materia in questione? E funzionano - conclude l’assessore - i progetti linguistici nella scuola d’infanzia?”.