“Non passerà in cavalleria”
Trentotto ex parlamentari avrebbero acquistato indebitamente dei biglietti dell’Alta Velocità. O meglio, li avrebbero utilizzati dopo la fine del loro mandato, oltre la data entro la quale gli uffici della Camera avevano fissato il termine ultimo per “consumarli”: il 31 ottobre 2022. Gli ex deputati avrebbero continuato a usare i “carnet” acquistati prima della decadenza, nonostante sia in teoria necessario mostrare al controllore il proprio tesserino personale da parlamentare associato al biglietto di Italo o Trenitalia.
“Onorevoli ciuf ciuf scrocconi dell’Alta Velocità” le definizione, non proprio delle più felici, affibbiata dalla trasmissione di Rete 4 “Fuori dal coro” ai deputati che a fine della scorsa legislatura, tra luglio e ottobre 2022, avrebbero fatto scorta dei biglietti ferroviari “carnet” all’agenzia viaggi della Camera. In molti casi si tratterebbe di parlamentari che, dopo la caduta del Governo Draghi e con l'annuncio di elezioni anticipate, temevano di non essere rieletti: per questo avrebbero racimolato quanti più biglietti possibili prima della fine del proprio mandato a Roma. “Si sono accaparrati biglietti per un valore complessivo di 82mila euro”, sostiene il programma Mediaset condotto da Mario Giordano, mostrando un documento esclusivo con l’elenco dei parlamentari coinvolti. Tra loro anche Luciano Nobili di Italia Viva e Carla Ruocco dei Cinque Stelle.
Due di questi “furbetti” sarebbero della Lega, uno il bolzanino Filippo Maturi, con 1016 euro di biglietti ferroviari acquistati. Non un fulmine a ciel sereno: “Mi era giunta qualche voce nei giorni scorsi” fa sapere il parlamentare europeo della Lega altoatesina Matteo Gazzini “e c’è già stato un preliminare confronto tra militanti ed esponenti di Roma e Milano sul tema”. “Tendo ad andarci con cautela - precisa l’europarlamentare - è una notizia fresca e siamo sempre garantisti prima di puntare il dito. La prendo però per buona, perché dovesse essere vera, è gravissima: non tanto per l’entità dell’importo, di per sé esigua, ma per l’immagine che dà del lavoro parlamentare fare queste ‘truffette’. Dà sfiducia nella politica”.
Sospensione o espulsione
Non solo un problema politico, in ogni caso. “Così su due piedi ci sarebbero gli estremi per il peculato, ma bisogna ancora appurarlo” sottolinea Gazzini. “I benefit dei deputati devono servire per l’attività parlamentare, non per andare a Jesolo. Possono accadere degli errori in buona fede: qui, dovesse essere vero, è evidente che sarebbe mala fede.” In tal caso, garantisce l’eurodeputato altoatesino, provvedimenti “serissimi” verranno presi: “Siamo un partito strutturato e c’è un codice etico da rispettare, se viene infranto ci possono essere conseguenze: dalla sospensione all’espulsione. Nel caso fosse accertato, non passerà in cavalleria”.
Indipendentemente dai codici
Indipendentemente dai codici di comportamento e delle conseguenze nel singolo partito, io mi chiedo, ma sull' operato del singolo onorevole chi vigila?