Visti da vicino
-
“Se le tue fotografie non sono buone, vuole dire che non sei abbastanza vicino”. Lo diceva un certo Robert Capa. Tutto si potrà dire di un fotogiornalista come Mario Dondero, ma non che non si sia ispirato nel suo lavoro di documentazione allo spirito di questa massima. D’altronde, lo dichiarò lui stesso, Capa è stato uno degli esempi cui si è ispirato per iniziare e proseguire il suo mestiere.
Dondero, questo è poco ma sicuro, si è avvicinato. Alle grandi e tragiche vicende del 900 come la battaglia di Algeri, il processo Panagulis nella Grecia dei colonnelli, lo sferragliare dei cingoli sovietici nella Praga del 1968, ma anche la storia minuta che si snoda poco fuori dalla porta di casa: il mutare di una società che scopre il consumismo o la battaglia degli insegnanti contro l’analfabetismo nelle zone più lontane e dimenticate.
Un duro impegno sul piano politico e personale che ora rivive, sia pure in piccola parte, nella mostra che segna il percorso del mese della fotografia portato a Bolzano come sempre dal Circolo Tina Modotti.
La rassegna inaugurata venerdì 1 marzo resterà aperta, presso il centro Trevi, sino al 23 marzo, dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 18 e il sabato dalle 9 alle 12.
La manifestazione vivrà anche di alcuni appuntamenti particolari che si svolgeranno, sempre nell’ottica di un approfondimento sulla grande fotografia italiana di questi ultimi decenni, sempre al Trevi. L’8 marzo alle 18 sarà la volta di un altro grande interprete della fotografia come Uliano Lucas. Il 15 marzo, sempre alle 18, sarà presente uno dei mostri sacri in questo settore come Ferdinando Scianna, mentre l’ultimo appuntamento è fissato per il 23 marzo alle 17 con Matteo Bastianelli. Quest’ultimo incontro ospiterà anche la riunione regionale dei circoli fotografici FIAF: