BALCONORTO - Frutta e verdura a portata di mano
BALCONORTO - Frutta e verdura a portata di mano
di Donatello Vallotta
Inizialmente è quasi impercettibile come una nuvoletta sospinta dal vento, che evapora e sparisce. Bussa piano piano e dopo entra, sempre più decisa, impossessandosi degli occhi, la luce conquista fette di buio, la terra s'ammorbidisce, i prati cangiano da un pallido color giallo/marron-grigio ad un verde più o meno intenso. Qua e là spuntano piscialetto e nontiscordardime. Glicini e magnolie come ciliegi, meli e peschi regalano gemme appuntite e rotonde e successivamente fiori variopinti e lussureggianti. Lassù il limite bianco sulle cime si innalza fino a diradarsi a macchie che presto scompariranno, le rondini s'appropriano di ampi spazi di cielo, gli insetti dei boccioli dei fiori. Pettirossi, cinciallegre e passerotti con i loro canti l'annunciano sempre più trionfale, l'aria dapprima fredda e secca si scalda e si carica di polvere e di pollini. Il sole, infine, le dà la benedizione. L'anima, la nostra anima, rinvigorisce e pullula di energia vitale con l'arrivo della primavera.
A questo quadro di colori e di odori manca solo il nostro contributo! Quale e perché?
Perché la primavera il suo lo ha già dato ed è come un treno partito da lontano, inarrestabile, una carrozza al tempo dei trisavoli e dei nonni con un cantuccio prezioso che custodisce tradizioni tramandate ai nostri genitori in attesa della giusta fermata. Quando scendiamo dal nottolino, con armi e bagagli, impossibile è non fissare, almeno per un istante, il nome della stazione in cui ci troviamo: Balconorto.
Qui la percezione del tempo è particolare, mi fa tornare indietro di parecchi lustri, quando da bambino giocavo spensierato nel cortile di campagna: a nascondino, alla campana, a guardie e ladri, a strega comanda color e con i miei amici combinavamo le prime marachelle. La raccomandazione era una sola: l'orto non si tocca, statecene lontani! Su una striscia di terra attigua alla casa o su di un piccolo appezzamento c'erano volti, mani, braccia, schiene piegate di chi abituato alla fatica si preoccupava di far crescere pomodori, patate, zucchine, cetrioli, rape, zucche, sedani, peperoni, melanzane, cipolle, agli, carciofi e un tripudio di erbe aromatiche, quali basilico, salvia, rosmarino, timo, borragine, origano e altro ancora. Il prodotti sani di quell'orto erano la giusta ricompensa.
I fagioli erano la prima varietà che piantavo, ovunque, appena dall'Alto Adige scendevo in Liguria: dopo pochi giorni eccoli spuntare e dopo un'altra dozzina predisponevamo, insieme ai cugini più grandi, una sorta di graticcio metallico (parti di tondini da cantiere) sul quale farli arrampicare. I grandi alberi da frutto, ai margini, come in un tempio ne erano le colonne e conferivano, durante le ore più calde della giornata, frescura e ombra alle insalatine, agli spinaci e alle patate. I solchi preparati nelle zone ancora incolte, magari per varietà tardive, erano di una precisione millimetrica e appositamente in leggera discesa per far arrivare l'acqua lungo tutta la loro estensione. Ah, che bei ricordi!
Oggi per fortuna tutti questi sentimenti non si sono smarriti. Si sono adeguati ed evoluti ai tempi e calzano diversamente con i ritmi frenetici e la riduzione negli spazi urbani. Infatti anche chi vive in città e non dispone di un terreno ha la possibilità di coltivare frutta e verdura. Con un po' di pratica, di ingegno, di costanza e qualche approfondimento è plausibile riproporre un orto in miniatura anche sul nostro balcone. Naturalmente con gli stessi principi di allora: consociazioni tra ortaggi, rotazioni, concimazioni, lotta ai parassiti, etc. Non si tratta di una perdita di tempo ma di un arricchimento personale, un avvicinamento alle proprie radici, un volersi bene, un'ottima terapia psicologica e un impegno ricco di soddisfazioni.
Molte sono le idee innovative, dalle colture idroponiche http://it.wikipedia.org/wiki/Idroponica (la maggioranza degli appassionati però preferisce il contatto con la terra), alle coltivazioni verticali in spazi ristretti, all'introduzione sul mercato di piante da frutto nane, all'arte del riciclo per creare vasi/contenitori all'uopo sempre con un'unica costante: la passione e l'amore per la natura ed i suoi frutti.
Il gruppo di facebook nasce dal bisogno di conoscere, di capire, di sapere, di imparare e di confrontarsi con le proprie idee in un luogo dove ognuno può postare fotografie, esperimenti, porre domande, curiosità, suggerimenti e scambiarsi all'occorrenza persino semenze. https://www.facebook.com/groups/701907916537453/