Politica | Gli indagati

Quegli scheletri nell’armadio del Pd

In un articolo del fattoquotidiano.it si passano in rassegna tutte le inchieste in corso a carico del partito democratico. E non poteva mancare anche l’affare Twenty.

Che sul fronte giudiziario il Pd non navighi ultimamente in acque calme e limpide è ormai cosa nota. Lunga, del resto, è la lista degli inquisiti del partito guidato da Renzi in tutto lo stivale. Quanto lunga lo rivela un articolo del fatto quotidiano.it che punta i riflettori proprio sulle numerose inchieste in corso, da Mafia Capitale a lo scandalo di Ischia, dalla “Gettonopoli” piemontese all’affare Twenty di Bolzano.

Nell’articolo si cita il probabile rinvio a giudizio di Luigi Spagnolli con l’accusa di abuso d’ufficio circa la concessione per il raddoppio del centro commerciale di via Galilei: “mentre i suoi legali hanno chiesto al tribunale una proroga di due mesi e mezzo per leggere le carte dell’inchiesta. Il tempo, dunque, non manca anche per superare un eventuale ballottaggio. Spagnolli tira dritto con il via libera della segreteria regionale e di quella nazionale”.

E con Spagnolli viene naturalmente nominato anche il padre del South Point Giovanni Podini, colpevole, secondo l’accusa, di non avere seguito l’iter tradizionale dell’ufficio tecnico e aver sottoposto al sindaco il parere legale di un docente universitario. “L’impresa, poi - prosegue il giornalista -, inizierà i lavori ancora prima del via libera. E lo farà realizzando i piloni portanti del centro commerciale in maniera differente dalla concessione, poiché già rinforzati abusivamente per l’aumento di cubatura prima del rilascio della concessione inerente al raddoppio”.

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