Laura Pan
insalata-mista studio in conversazione con l'artista Laura Pan.
Artstore: Raccontaci del momento o del luogo in cui è stata creata quest’opera d’arte
Laura Pan: Dopo aver trascorso la prima ondata della pandemia nel nord dell’Olanda, tra pirati ed assi di legno, ero finalmente tornata a casa. Non vedevo l’ora di mettermi a dipingere e così iniziai a costruire le prime tele nella cantina del nonno, a Pineta di Laives.
Durante la mia permanenza in Olanda avevo accumulato emozioni fortissime e contrastanti che non potevano più attendere di essere riportate sulla tela. In Olanda c’ero finita un po’ per amore e un po’ per ambizione. Poi la pandemia mi aveva costretto a rimanere per tre mesi. Per potermi mantenere ero finita a lavorare - prima volta nella mia vita - alla costruzione di una barca in legno in un cantiere navale, assieme ad un gruppo internazionale di marinai. Lì dormivo all’interno di un altro veliero.
Percepivo quindi fortissimo il contrasto tra il ricordo del lavoro, faticoso ed intenso, e la dolcezza delle montagne d’infanzia, che ero ritornata a vivere.
Inabissarsi vive di questo contrasto. Infatti, la sua storia è strettamente connessa con quella di un altro quadro, Costellazione marina, il suo gemello. Durante la costruzione dei telai, due erano usciti della stessa misura: 80 x 60 cm. Li trovavo bellissimi, per cui iniziai con quelli.
Stranamente, mentre dipingevo la prima delle due tele, i segni ed i colori che componevano fino ad allora la mia pittura non c’erano più. Era la prima volta che mi accadeva: il quadro era tutto blu e più provavo ad inserire tocchi colorati e più era forte il senso di smarrimento. Eliminati i segni, iniziai ad inserirli sull’altro quadro dalla forma gemella. Questo mi provocò un improvviso senso di pace.
Ricordo che durante quel periodo estivo ero riuscita ad avere un atelier a Bolzano e, trasferiti i quadri nel nuovo spazio, ancora non riuscivo a capire il motivo della loro esistenza.
Da quando ero tornata in Italia, sentivo il forte bisogno di ritrovare un dialogo intimo con me stessa. Così partii per un breve cammino attraverso il centro Italia, con destinazione Firenze. Arrivata sul Ponte Vecchio feci un rituale molto forte che mi dischiuse una visione prima celata.
Mi evocò l’idea di una costellazione marina, che subito associai visivamente ed emotivamente a una mia creazione. Tornata nel mio atelier, il quadro blu prese proprio il titolo di Costellazione marina e non lo toccai più.
Le connessioni selvagge e magiche della vita, che ero riuscita nuovamente a vivere in maniera piena durante il cammino, venivano ora tradotte su tela, guidandomi nel completamento del secondo quadro. Lo chiamai Inabissarsi, perché mi ricordava il mare, non in superfice, ma dentro, nel profondo.
Costellazione marina ha già intrapreso un suo viaggio solitario, ora è il tempo di Inabissarsi.
Sono molto curiosa di vedere il proseguimento della loro storia, chissà quali strade prenderanno e se mai un giorno si rincontreranno.
Come descriveresti il processo creativo che sta alla base del tuo lavoro? Tutto inizia con un’idea che hai in mente che poi si materializza oppure il contenuto si sviluppa mentre stai lavorando?
Tutto inizia con la costruzione delle tele. Scegliere il legno, le forme, tagliare a 45° gli angoli, piallare i listelli ed assemblare il tutto assieme. Poi avviene la telatura e i due strati di gesso o colla di coniglio. Poi guardo la tela e mi è già famigliare perché pregna di caratteristiche (esperienze) collezionate durante la sua creazione. La tela amica è bianca, scelgo i colori da mettere nella tavolozza e inizio, senza timori, con grande libertà e gioco, è una battaglia.
L’immagine si crea nel momento e varia secondo il posto in cui mi trovo e le emozioni che provo, spesso però sono gli stati d’animo più profondi quelli che la mano getta sulla tela ed è lei maestra dell’accordo cromatico. Io, Laura, cerco di non intralciarle il cammino e con la radio accesa faccio scorrere i miei pensieri.
Devo molto a mia madre che fin da piccola mi lasciava esprimere dipingendo e mi portava a vedere le opere di grandi pittrici e pittori. Amo molto la pittura del Novecento e quella corrente primitivista che ha così caratterizzato il secolo scorso e così influenzato la mia poetica pittorica. Penso a Wassily Kandinskij, Paul Klee, František Kupka e molti altri.
Ci hai raccontato l’importanza e il rapporto stretto che hai con la creazione stessa della tela, il lavorare un materiale solido come il legno e con quella di esprimere poi emozioni e stati d’animo con colori, libertà e gioco attraverso l’azione del dipingere. Come definiresti il rapporto che c’è tra questi due momenti?
Per me è una cosa unica, non c’è dualità. Quando dipingo continuo quell’atto creativo iniziato nel momento stesso della scelta della stoffa e del legno, o chissà forse già prima, nel tragitto per andare nel workshop o poi con la tela in mano in atelier. È un flusso continuo che comprende piuttosto molteplicità.
Come pittrice necessito delle tele per potermi esprimere, sono i miei fogli e la pittura sono le parole, la grammatica con cui riesco e posso esprimermi. Facendole, poi, sono prima di tutto indipendente e libera di decidere le misure che voglio e stravolgerle due minuti dopo.
Faccio le tele per praticità, penso sia importante sapere fare le cose. Soprattutto se sono strettamente legate con la tua professione. Per esempio ora sono a fare una residenza artistica a BASIS Vinschgau Venosta, posto meraviglioso con tantissimo potenziale. Meno male che sono stata in Olanda!
Qui infatti mi sto costruendo un atelier e questo vuol dire sistemare le finestre e tirare su una parete divisoria e così via. Però lo scopo ultimo è sempre lo stesso, avere uno spazio per poter dipingere, tutto si rivolge in quella direzione, è il mio scopo, la mia vocazione. Sto imparando anche a fare il pane.
Laura Pan
Inabissarsi
2020
Materiale: Olio su tela
Dimensione: 80 x 60 cm
Senza cornice
1.200€
(tasse ed eventuale trasporto esclusi)
Laura Pan è un’artista visiva laureata alla Film Falmouth University (2019) Inghilterra, con precedenti studi all’Accademia di Belle Arti Venezia (2015) Italia. Laura Pan lavora principalmente con il mezzo pittorico e video. Durante l'ultimo anno in Inghilterra ha iniziato ad esibire il suo lavoro presso lo studio di Michel François Porcelain a Falmouth ed a St. Ives presso Porthmeor Studio di Naomi Frears, Inghilterra. Nel febbraio 2020 ha realizzato la sua prima mostra personale, Una stanza tutta per sè presso il Comune di Bolzano, Italia. Nel settembre 2020 ha collaborato con la ballerina Sabrina Fraternali con la performance Beneath the mountain per l’opening del Centro Culturale Astra Bressanone, Italy. In Ottobre 2020 ha partecipato alla collettiva del progetto Art’è Donna presso la Galleria Civica Bolzano, Italy e nello stesso mese ha curato la mostra personale degli artisti Peter Burchia e Laura Pan presso la Sala Mostre di Vadena, Italia. Nei mesi di dicembre 2020 e febbraio 2021 ha partecipato alla mostra collettiva Life on Venus organizzata dalla Galleria The Tub Hackney, Londra Inghilterra. Attualmente è un artista in residenza presso lo spazio BASIS Vinschgau Venosta e collabora con l’associazione culturale lasecondaluna di Laives, Italia.