Politica | Il commento

Arno salvato dai sindaci?

Il cambio di rotta di Achammer è avvenuto dopo la riunione di giovedì sera. Salto.bz domenica e lunedì pubblicherà due "riassuntoni" su intercettazioni SAD e donazioni.
Kompatscher, Achammer
Foto: Salto.bz

A due settimane dalla pubblicazione del libro Freunde im Edelweiss di Christoph Franceschini e Artur Oberhofer, il terremoto politico che ha fatto tremare le fondamenta del Sammelpartei non è ancora del tutto finito. Lunedì in consiglio si terranno la seduta di chiarimento chiesta dalle opposizioni e la votazione della Fraktion su Gert Lanz, mentre per il rimpasto e la sostituzione di Widmann – sempre che la maggioranza tenga - potrebbe trascorrere qualche settimana.  

Negli ultimi 15 giorni non si è parlato quasi d’altro. Su salto.bz abbiamo riportato i contenuti delle intercettazioni dell’inchiesta SAD e quindi ci siamo in buona parte concentrati sulle reazioni (e i retroscena delle reazioni). Sull’altro fronte, quello delle Spenden degli imprenditori per la campagna elettorale SVP del 2018, abbiamo dato conto (qui) di come questa importante costola dello scandalo sia stata pianificata dagli stessi protagonisti delle intercettazioni per attutirne i contraccolpi. Ciò detto, dal momento che la sostanza è decisamente più importante della forma, non vi è dubbio che anche su questo aspetto vada fatta piena luce. Non è, però, facilissimo. Con il passare dei giorni è emerso ad esempio che nelle liste delle donazioni qualche nome di imprenditore è stato espunto non del tutto casualmente da chi le ha messe a disposizione dei media; inoltre, è apparso evidente come nelle ricostruzioni delle varie cordate alcuni accostamenti siano stati forzati (oppure sono state inserite le donazioni solo di alcuni parlamentari e non di altri) per alzare la cifra complessiva della parte “nemica” in modo da farla sembrare più "venduta". In molti resoconti giornalistici si è ricordato che ben 130.000 euro della torta delle Spenden sarebbero serviti per finanziare la campagna del candidato presidente Arno Kompatscher su indicazione del plenipotenziario di Benko, Heinz Peter Hager, ma si è regolarmente “omesso” che 100.000 sarebbero andati a Thomas Widmann, suo acerrimo nemico nonché responsabile ufficiale della campagna elettorale (50 mila, poi, sarebbero andati a Daniel Alfreider, ma il resto non si sa ancora a chi). E quindi, si dovrebbe dedurre che alcuni dei soldi versati dagli imprenditori condizionano le scelte nei progetti presentati dai privati (PPP) e altri no? Una miriade di indizi lascerebbe supporre che l’obiettivo finora fosse quello di ridurre l'attenzione sulle miserie umane e le nefandezze politiche emerse dallo scandalo Sad, mettendole sullo stesso piano con un tema sì importante ma dai contorni ancora non del tutto chiari e dal peso specifico imparagonabilmente inferiore. Le famose mele con le pere.

Le donazioni delle imprese ai partiti sono un tema decisivo per una democrazia rappresentativa

Le donazioni delle imprese ai partiti, del tutto “normali” nei film politici americani, sono un tema decisivo per una democrazia rappresentativa molto "plurale" come quella italiana. Incidentalmente, però,  va ricordato che su spinta dell’antipolitica qualche anno fa è stato abolito il finanziamento pubblico e la gran parte dei partiti, per la gioia di molti, ora è in rosso. Trasparenza per trasparenza, in ogni caso, sarebbe indispensabile che venissero rese note le donazioni a tutti i partiti, non solo di quelli di governo. Perché se è legittimo sospettare che un PPP presentato da un imprenditore-donatore possa trovare l'appoggio di tutta la giunta e di tutti i funzionari della Provincia, lo è altrettanto sospettare che un partito di opposizione eviti di sollevare uno scandalo o di andare contro ad un imprenditore (o anche alla sua lobby di riferimento) che lo ha lautamente finanziato in campagna elettorale.

Va poi considerato che in poche altre zone d’Europa le lobby sono così compatte e legate tutte ad un solo partito (la SVP, ovviamente) come avviene in Alto Adige. Sarebbe ad esempio interessante capire quanto denaro investe il Bauernbund per sostenere i propri candidati, oppure gli albergatori, gli artigiani e chi più ne ha più ne metta. Sanno tutti che prima dell’arrivo di una legge nella commissione legislativa preposta, gli uomini politici di riferimento tengono riunioni con le loro lobby o semplicemente ricevono i “pizzini” con le indicazioni di voto. Questa è l’essenza del cosiddetto sistema Südtirol: un sottile equilibrio tra una miriade di forze, di pesi e contrappesi che prevedono l’uso talvolta di misurini da alchimista e cacciaviti da orologiaio ed altre volte di autocisterne dei pompieri e di bulldozer. In questo caos ordinato e mai veramente calmo è, però, un attimo che saltino gli equilibri. Il collante è da sempre il Partito-stato che è in grado di assorbire qualunque tipo di fibrillazione e che dal primo giorno è in simbiosi con le istituzioni provinciali ed anche con il Dolomiten, il Tagblatt der Südtiroler. Perché regni la serenità l’importante è, dunque, che i fratelli Ebner siano d’accordo con la linea del partito e della Giunta. Altrimenti sono guai. Con il ticchettio della bomba intercettazioni in sottofondo, negli ultimi 4 mesi si è potuto vedere ad esempio come il tiro al piccione contro Kompatscher sia stato effettuato con una specie di mitragliatrice a manovella: aumento dell’Irap, concetto del turismo di Schuler, Imi sulle seconde case … e almeno una cinquantina di pezzi su Spenden e Benko, PPP presentati da Karl Zeller (che fino a 4-5 anni fa era un eroe dell’autonomia onnipresente sul giornale), impubblicabilità delle intercettazioni, ricorsi di Durnwalder …  . Ma mai mezza riga sui contenuti dello scandalo Sad se non per mettere in cattiva luce il sempre variopinto Gert Lanz, a sua volta caduto in disgrazia non da moltissimo tempo.

La redazione di salto.bz ha pensato di fare due “Bignami” in lingua italiana, uno dedicato alle intercettazioni dello scandalo Sad e l’altro alla questione donazioni

Sembrava che la veemente pressione del Dolomiten sul partito per soprassedere su SAD e far fuori Kompatscher fino a giovedì avesse convinto l’Obmann Achammer a rischiare lo strappo definitivo, salvando Thomas Widmann. Poi non si sa cosa sia successo, se l’andamento della riunione con i sindaci di giovedì sera (in buona parte, sembra, schierati con il Landeshauptmann) o le voci insistenti che davano una fetta non piccola e trasversale del partito pronta allo strappo per creare un movimento civico, o chissà cos’altro, ma venerdì il segretario ha fatto una giravolta inattesa.. Se sarà vero amore tra Obmann e Landeshauptmann, come titolava oggi la Tageszeitung, lo si capirà nelle prossime settimane. Indispensabile che il compromesso trovato stia bene anche ad Athesia, ma la mezza pagina di ode alle (indubbie, senza ironia) capacità di Thomas Widmann di oggi lascia forse vive le speranze di quanti vorrebbero le elezioni subito.

Ciò, detto, in vista del dibattito in consiglio di lunedì, la redazione di salto.bz ha pensato di fare due “Bignami” in lingua italiana, uno dedicato alle intercettazioni dello scandalo Sad e l’altro alla questione donazioni. Il primo uscirà domani e dovrebbe aiutare a chiarire come la famosa frase di Widmann su Kompatscher "peggior presidente di tutti i tempi" sia effettivamente catalogabile come una “stupidata” detta in privato ed anche come, se fosse stato questo il problema, l'assessore alla sanità sarebbe già stato “licenziato” a gennaio. Dal riassuntone emergerà come il nodo centrale della vicenda sia in realtà il mega complotto ordito per far dimettere Daniel Alfreider con metodi che non è improprio definire da Stasi. Si vedrà chi dei protagonisti era al corrente dello scandalo ed anche con quanti mesi di anticipo rispetto all’uscita del primo articolo sulle “baite” in val Badia. Il secondo articolo riassuntivo sulle donazioni uscirà lunedì mattina prima della seduta in consiglio.