Politica | Reazioni

Attenti a quei due

Matteo Salvini e Matteo Renzi saranno in Alto Adige il prossimo 5 maggio. E qualcuno già scalpita.

Per il Pd e la Lega Nord il rush finale delle elezioni comunali sarà affidato, a quanto pare, ai “pezzi da novanta” dei rispettivi partiti: il premier Matteo Renzi e il leader del Carroccio Matteo Salvini arriveranno con ogni probabilità in Alto Adige, a Bolzano, lo stesso giorno, martedì 5 maggio.

Salvini terrà un comizio alle 18.30 in piazza Matteotti, Renzi invece dovrebbe fare tappa anche in Trentino e a Merano per l’appuntamento di partito, sempre che gli impegni lo concedano. Il numero uno del Pd è particolarmente atteso dal Landeshauptmann Arno Kompatscher per discutere sullo sviluppo dell’autonomia con l’intento di rivedere l’accordo politico sulle competenze della Provincia.

La visita annunciata del Presidente del Consiglio, tuttavia, ha già fatto storcere qualche naso. Roland Lang, l’Obmann della Südtiroler Heimatbund dichiara:

“Pochi giorni fa il Ministro italiano delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, secondo la SVP un „amico“ del Sudtirolo, ha chiesto in una manifestazione a Trento in modo molto arrogante ai Tirolesi di lingua italiana di dimenticare la loro storia austriaca, perché adesso sarebbero italiani. Dato che Delrio viene considerato come il politico più vicino a Renzi, sarebbe necessario – secondo l’Heimatbund – che Kompatscher chiedesse al Presidente del Consiglio italiano di distanziarsi da questo oltraggio nazionalistico. Kompatscher dovrebbe spiegare chiaro e tondo a Renzi che i Sudtirolesi non sono Italiani”.

Non meno pungente Andreas Pöder della BürgerUnion che incalza: “Renzi dovrebbe ascoltare le opinioni di tutti i gruppi sulla complessa questione dell’Alto Adige, sulla questione della riforma costituzionale, dell’autonomia, dell’autodeterminazione e del diritto di voto, e non solo quelle della SVP e dei suoi colleghi di partito”. L’occasione sarà dunque quella di poter dire direttamente a Renzi “ciò che pensiamo della sua centralista riforma costituzionale e dei continui attacchi contro l'autonomia speciale”, così Pöder.