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Fillide n. 24

La rivista letteraria dalla redazione in gran parte bolzanina giunge al suo 24° numero ed indaga il "grottesco" come particolare forma del comico.
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Foto: Museo Stibbert

È di questi giorni la pubblicazione del nuovo numero di Fillide, il 24esimo della rivista.

Dal 2010 Fillide è pubblicata online (www.fillide.it) con cadenza semestrale, rispettivamente a fine aprile e ottobre, ed è la prima rivista dedicata al comico e umorismo nell'arte, nella filosofia e nella letteratura, come specifica anche lo stesso sottotitolo della rivista Fillide: Il sublime rovesciato, comico umorismo e affini, dove l'espressione 'sublime rovesciato' è presa dallo scrittore tedesco Jan Paul Friedrich Richter e i suoi studi sul Witz.

Il comico, il riso, è uno sguardo sul mondo che prende molte forme e assume significati diversi. È un confronto con la realtà, spontaneo spesso, e irrinunciabile, che varia dal critico al consolatorio e suggerisce connessioni insolite. E se anche lo sovverte, è pur sempre affine al sublime, o forse una via speciale per percepirlo.

La rivista, che vanta una redazione in gran parte bolzanina e un più ampio comitato scientifico, oltre a una diffusa rete di collaboratori di diversa provenienza e formazione, indaga in questo ultimo numero tra le pieghe del grottesco, come particolare forma del comico.
Il grottesco, come esasperato ribaltamento del sublime, si ritrova nell'arte, nella letteratura e altri ambiti. Stridendo contro il 'buon gusto' apre però nuove suggestioni e mette in forse le convenzioni con cui guardiamo solitamente al mondo, oltreché assumere addirittura un ruolo funzionale in opposizione alle paure insite nell'esistenza.

 

 

Tra gli articoli di questo numero, quello di Sofia Castagna, studiosa di letteratura, individua nel testo del Satyricon di Petronio curiosi spunti per un 'grottesco culinario' nella descrizione della Cena Trimalchionis e suggerisce di vedere nella più che copiosa sequenza di pietanze grottesche offerte dall'ospite, un liberto, ai commensali stupiti e rivoltati ma anche divertiti, un indizio di ribaltamento sociale, di forza vitale di una nuova classe sociale in ascesa.

Luisa Bertolini, che ha studiato filosofia a Milano e fondato dodici anni fa la rivista Fillide, e insieme a Barbara Ricci ha avviato così la ricerca sul comico, rievoca, nel suo contributo a questo numero, l'estetica del grottesco nelle Rime di Giovan Paolo Lomazzo, pittore del Cinquecento che divenuto presto cieco, traspose espressamente il grottesco pittorico di moda allora nell'arte poetica.

Non manca una ricerca storica di Stefano Usmari, che partendo da un breve articolo, un trafiletto in verità, apparso sul primo numero del 21 aprile del 1927 del quotidiano fascista La Provincia di Bolzano, mostra alcuni aspetti grotteschi della città, o meglio della storiografia della città di Bolzano, risalendo fino al Cinquecento con due testimonianze di quell'epoca interpretate sulla falsariga dell'eterna rivalsa del territorio tra popolazione tedesca e italiana.

Un grottesco sui generis questo, una farsa in cui ci si sente purtroppo immersi fino ad oggi.

Un excursus del musicologo Valerio Ciarocchi è poi dedicato alla figura del Don Juan nell'opera di Mozart, che ne estrae significati diversi rispetto al dissoluto seduttore che tutti conoscono, analizzando anche la magnifica partitura musicale.

Barbara Ricci, cofondatrice della rivista, propone la figura dell'imperatore romano Eliogabalo nella riscrittura parimenti grottesca che ne fanno tre autori del Novecento, Artoud, Arbasino e Flaiano.

Altri tre saggi contenuti nella rivista -rispettivamente di Edoardo Camassa, Arianna Pacilio e Edoardo Sanzovo- esaminano le variazioni del comico in altri autori italiani del Novecento, individuando l'esaltazione dell'assurdo nel linguaggio forzatamente esasperato fitto di luoghi comuni di Achille Campanile, fino all'umorismo grottesco nella sintassi allucinata e surreale di Tommaso Landolfi. Oppure allargando l'analisi del Medioevo grottesco nei testi di Luigi Malerba al dibattitto di altri autori che negli anni Settanta hanno discusso attorno alle tesi sul riso del filosofo e critico letterario russo Michail Bachtin.

 

 

Non viene risparmiata neppure la psicoanalisi. A farla cadere dall'aura e mostrarne lati grotteschi è Pietro Barbetta che nel suo saggio per Fillide riporta alla luce la figura dello psichiatra e psicoanalista Elvio Facchinelli, il suo approccio per certi versi dissacrante della pratica psicoanalitica corrente, che in un diverbio con Lacan, introduce addirittura un gesto di sberleffo napoletano e assume un evidente significato grottesco nel contesto altrimenti stereotipato di quella disciplina.

Tra gli altri contributi, Marianna Craba continua la ricerca, già avviata in altri numeri, sull'iconografia del filosofo Aristotele cavalcato, molto diffusa nel Medioevo e riferita alla leggenda di Fillide, da cui trae il nome la rivista, questa volta esaminando i codici miniati.

La vicenda di Aristotele sedotto da Fillide ha diversi risvolti e interpretazioni. Nel 2021 è stato redatto da autori e autrici della rivista anche un Quaderno cartaceo dedicato alla Leggenda di Fillide (ed. alphabeta) con contributi che approfondiscono la storia e la ricezione di questo specifico mito nell'arte e nella letteratura.

La rivista online con le sue indagini sull'umorismo trattiene la leggerezza e arguzia del personaggio di Fillide e continua a mettere in risalto la comune funzione riappacificante del riso che emerge nello stesso finale della leggenda, dove lo scherno si traduce e dissolve appunto in riso conciliante.

Oltre alle riflessioni saggistiche, solo in parte qui riportate, un'intervista, e segnalazioni letterarie sul tema del grottesco, anche in questo numero, come negli altri a partire dal 2020, sono inseriti brevi racconti inediti, per dare voce agli autori contemporanei, in una sezione curata da Maddalena Fingerle.

Il sito www.fillide.it realizzato dalla cooperativa sociale Clab permette l'accesso anche a tutto l'archivio dei numeri precedenti ed è un vero scrigno di testi interessanti e curiosi.

La presentazione ufficiale di questo ultimo numero di Fillide è in programma per mercoledi 4 maggio alle ore 18, presso la Biblioteca Civica di Bolzano in occasione dell'incontro con lo scrittore Ugo Cornia in dialogo con Giovanni Accardo, insegnante e scrittore che fa parte della redazione di Fillide.