"M5S nato per governare"
salto.bz. Riccardo Fraccaro, deputato eletto in Trentino Alto Adige, fedelissimo di Luigi Di Maio e ora ministro della Repubblica per i rapporti con il Parlamento e “la democrazia diretta”. Che emozione ha provato per questa nomina che l'ha portata a partecipare, nell'esordio di tutto il governo, alla parata del 2 giugno, al termine di una lunga stagione di incertezza politica nella quale non sono mancati gli attacchi proprio al capo dello Stato?
Per chi crede profondamente nella Repubblica ricoprire il ruolo di ministro è un grandissimo onore, ho accolto la nomina con l’entusiasmo e il senso di responsabilità di chi è chiamato a servire il proprio Paese. Sin dalle elezioni abbiamo profuso il massimo impegno politico e istituzionale per la formazione di un governo all’altezza delle aspettative, giunta peraltro a compimento proprio in occasione delle celebrazioni del 2 giugno. Siamo consapevoli delle sfide che abbiamo di fronte e pronti ad iniziare a lavorare nell’interesse di tutti i cittadini.
Ho accolto la nomina con l’entusiasmo e il senso di responsabilità di chi è chiamato a servire il proprio Paese. Sin dalle elezioni abbiamo profuso il massimo impegno politico e istituzionale per la formazione di un governo all’altezza delle aspettative
Da attivista 5 stelle e candidato “per caso” alle parlamentarie 2013 del Movimento a ministro: è un risultato personale o dei 5 stelle?
Il MoVimento 5 Stelle nasce per garantire la più ampia partecipazione ai cittadini, spesso esclusi dal circuito decisionale. In pochi anni siamo riusciti a raccogliere il consenso di 11 milioni di italiani, segno di una diffusa richiesta di coinvolgimento diretto nella gestione della cosa pubblica. Ogni risultato del M5S è un risultato collettivo: è un riconoscimento per il nostro progetto politico che, a dispetto di alcune obiezioni, ha sempre avuto come naturale esito quello della responsabilità di governo.
Il MoVimento 5 Stelle nasce per garantire la più ampia partecipazione ai cittadini, spesso esclusi dal circuito decisionale. Ogni suo risultato è collettivo: è il riconoscimento per un progetto politico che, a dispetto di alcune obiezioni, ha sempre avuto come naturale esito quello della responsabilità di governo
Quali saranno i primi provvedimenti del nuovo governo e quelli per la democrazia diretta?
Ci concentreremo sulle priorità per il Paese, emerse in modo dirompente con il voto del 4 marzo, a partire dalle questioni economiche e sociali ancora irrisolte. I provvedimenti specifici saranno oggetto dei prossimi consigli dei ministri ma il contratto di governo sarà il fondamento della nostra azione politica e indicherà la rotta da seguire per rispettare la volontà popolare. Il nostro programma prevede di valorizzare gli strumenti di democrazia diretta già previsti dalla Costituzione e introdurne di nuovi, come il referendum propositivo che consente ai cittadini di trasformare in legge le loro proposte. In questo modo la nostra democrazia e la sovranità popolare risulteranno rafforzate.
Ci concentreremo sulle priorità per il Paese, a partire dalle questioni economiche e sociali ancora irrisolte. E introdurremo nuovi strumenti di democrazia diretta come il referendum propositivo. Riguardo all'autonomia, il contratto di governo prevede di estenderla alle altre Regioni. Il Trentino Alto Adige può essere un modello di buongoverno
Riguardo all’autonomia, su cosa si impegna il nuovo governo e quanto la nomina del ministro agli affari regionali, Erika Stefani, vicentina, leghista doc, è una garanzia per la specialità del Trentino Alto Adige?
Di fatto il governo Conte è il più autonomista della storia. Il MoVimento 5 Stelle è da sempre a favore del decentramento che consente di avvicinare le istituzioni ai cittadini e di responsabilizzare gli enti locali. Il nostro contratto di governo, nel solco di quanto sancito dagli articoli 5 e 166 della Costituzione, prevede di valorizzare ed estendere l’autonomia accogliendo le istanze in tal senso delle Regioni. Il Trentino-Alto Adige può certamente essere un modello di buongoverno, sarà necessario lavorare per garantire che l’autonomia non venga percepita come fonte di privilegi ma resti un’occasione di crescita dei territori. Sono certo che in Parlamento non mancherà la sensibilità politica di cogliere questa opportunità di confronto. La Terza Repubblica è ufficialmente iniziata.