Nel segno di “medemer”
Nel nostro Paese si fa finta che il socialismo sia scomparso, i mass media sembrano nascondere che nel mondo i socialisti esistono, governano e spesso rappresentano le uniche alternative ad una politica dominata dalla finanza o dai grandi interessi delle multinazionali, una alternativa reale, concreta, con contenuti programmatici, al sovranismo dilagante, da Trump a Johnson da Erdogan e Orban, fino a Salvini e Meloni.
La socialista Anne Hidalgo è stata appena confermata sindaco di una delle città più importanti del mondo ed anche difficili da governare, puntando ad una politica di inclusione e afferma che „Le grandi città come Parigi o New York non sono popolate solo da grandi vincitori della globalizzazione ma da tutti, classi medie, poveri, senza casa, migranti. Abbiamo il dovere di occuparci di tutti. E il riscaldamento globale minaccia tutti. Dobbiamo cercare di rendere le nostre città inclusive”.
Un'altra donna Sanna Marin, 34 anni, membro del Partito socialdemocratico al potere in Finlandia, sarà la più giovane prima ministra del mondo, oltre che del suo paese . Figlia di una coppia di genitori dello stesso sesso, due madri, Marin è una paladina dei diritti civili. Ha infatti più volte partecipato ai gay pride finlandesi con la sua figlia Emma e ha dichiarato che far parte di una famiglia arcobaleno è un tratto fondante della sua personalità. Molto vicina al tema della salvaguardia del clima. Con il suo incarico quindi ci potrebbe essere un’ulteriore svolta a sinistra con maggiore attenzione all’occupazione giovanile e alla crescita. In passato la stessa Marin aveva riscontrato la mancanza di questi temi nelle politiche socialdemocratiche.
È ancora una donna Alexandria Ocasio-Cortez, la più giovane donna eletta al Congresso degli Stati Uniti e ormai uno dei volti più riconoscibili nello schieramento democratico e rispecchia bene i tratti più caratteristici di una nuova generazione di politici progressisti negli USA, sta conducendo una battaglia importante in America , all'interno del Partito Democratico ed in affiancamento al socialista Sanders fa prevalere una politica netta di opposizione a Trump, basata su alcuni punti e messaggi semplici ma chiari: contro l’establishment democratico supportato dai grandi finanziatori, sostenuta dai voti e dall’impegno della working class; dopo la crisi finanziaria, non ha paura a definirsi “socialista” e a lanciare proposte come sanità e università pubbliche e tasse al 70% per i redditi sopra i 10 milioni di dollari; come giovane donna ispanica, rappresenta tre gruppi sociali che si sono sentiti traditi e marginalizzati dalla classe politica.
Il socialista Antonio Costa, presidente del Portogallo con un appoggio esterno della sinistra, ha portato lo scorso 6 febbraio nel Parlamento portoghese l'approvazione del documento programmatico di bilancio per il 2020. Per la prima volta, nei 45 anni di vita della recente Repubblica, il saldo del bilancio dello Stato sarà in attivo, riconoscendo che il Portogallo sta ormai pienamente rispettando l’impegno di riduzione del debito pubblico e l’obiettivo di saldo strutturale nel medio termine.
Nella manovra 2020 le uniche modifiche di rilievo riguardano l’aumento della spesa per stipendi pubblici e pensioni, con un impatto complessivo per lo 0,4% del Pil. In questi 5 anni di Governo la spesa per stipendi dei dipendenti pubblici sarà cresciuta, in termini reali, del 7%. Quella per prestazioni sociali del 5% ed i trasferimenti sociali in natura del 15%. A fronte dell’aumento di queste importanti spese correnti, che nel complesso incidono per circa l’80% della spesa pubblica, è corrisposto un forte aumento delle entrate. Rispetto al 2015, le entrate fiscali a fine 2020 saranno aumentate, sempre in termini reali, del 11%. È stato grazie a questo aumento, complice la diminuzione della spesa per interessi ed in conto capitale, che si è potuto azzerare il deficit del 4,5% che il Governo Costa aveva ereditato.
Il socialista Pedro Sanchez, presidente del Governo spagnolo, con l'appoggio della sinistra di Podemos, mantiene la Spagna, nonostante le difficoltà economiche , in una posizione oggi invidiabile basandosi su un documento programmatico dal titolo ‘Coalizione Progressista’. “Un nuovo accordo per la Spagna”. Il testo, in una cinquantina di pagine, prevede tra l’altro un’ambiziosa riforma fiscale con aumento delle tasse per le fasce più ricche e le grandi imprese, un aumento significativo del salario minimo e mantiene un chiaro accento sociale e femminista.
Ma in tutti gli stati europei, così come nella maggior parte dei Paesi del mondo sono presenti i partiti socialisti o laburisti, e se è vero che la consistenza elettorale delle forze socialiste in molti paesi è in graduale diminuzione, la crisi generale derivante dalla globalizzazione non governata dalla politica, ma dall'economia e dalla finanza, sta trovando risposte e ricerca di nuovi percorsi che solo l'internazionalismo socialista collegato ai movimenti che si esprimono con liste civiche o attraverso associazioni democratiche, spesso ambientaliste potrà dare, superando gli interessi nazionali e sovranisti, e rappresentando soluzioni alternative.
E ancora voglio ricordare il premier dell'Etiopia Abiy Ahmed Ali, insignito del premio Nobel per la pace. Una Etiopia, che rappresenta la principale realtà in Africa che si sta evolvendo in termini democratici.
Considerato un politico riformista, ha promosso la riappacificazione con l'Eritrea. Ha sostenuto l'applicazione dell’accordo di pace promosso dalle Nazioni Unite nel 2000. Tra le varie riforme varate nei suoi primi cento giorni di governo, vi sono la parziale privatizzazione di alcune grandi imprese statali, la liberazione di migliaia di prigionieri politici, la fine dello stato d'emergenza e la denuncia dell'uso della tortura da parte dei servizi di sicurezza, nonché il licenziamento dei funzionari carcerari accusati di violazione dei diritti umani. Ha favorito l’ascesa delle donne ai vertici. Il carburante della politica rivoluzionaria del premier Abiy Ahmed, è basato su un termine che ha sempre usato nei suoi discorsi: “medemer” è il termine in lingua amarica per dire sinergia, mettere assieme.
È il messaggio che ancora una volta vorrei rivolgere a tutte le forze politiche riformiste, democratiche non sovraniste: medemer a tutti, trovate l'energia e la volontà di mettersi insieme per respingere ogni involuzione politica che porti la destra al potere nei Comuni, nelle Regioni e nel Governo del Paese.