Sanità, arrivano i premi Covid
Agli operatori della sanità altoatesina, impegnati al fronte nel pieno dell’emergenza coronavirus, spetteranno un premio in denaro una tantum oppure dieci giorni di congedo straordinario. Già lo scorso aprile la giunta provinciale aveva deciso, nella cornice dell'assestamento di bilancio, di destinare un bonus di 10 milioni di euro al personale della sanità e del sociale (5 milioni per ciascun settore). Oggi, 2 settembre, l’assessore alla Salute Thomas Widmann ha comunicato nel corso della consueta conferenza stampa post-giunta che sono stati stabiliti i criteri per pagare i premi, basati sul tipo di impegno e il volume lavorativo nonché sul rischio di infezione.
Sono state individuate dunque tre categorie di beneficiari. Fascia A (465 unità): al personale che ha lavorato nelle terapie intensive e nei pronto soccorso andranno 1750 euro; fascia B (1730 persone): chi ha operato nelle rimanenti aree Covid - pre-triage, normali reparti ospedalieri, microbiologia, laboratorio - riceverà 1250 euro e infine fascia C (969 unità): il personale sanitario di tutti quegli ambiti in cui si è registrato un aumento di lavoro incasserà 750 euro. “Si tratta di un gesto simbolico, un segno di gratitudine e riconoscimento, perché non potremmo mai ricompensare davvero chi ha dato tutto durante la fase acuta dell’epidemia”, afferma Widmann. Alla misura potranno accedere complessivamente 3164 persone, e cioè tutte le figure professionali eccetto i dirigenti che invece potranno usufruire, come il resto del personale sanitario, dei dieci giorni extra di congedo entro il 2021.
La reazione
“Questa risoluzione della giunta ci soddisfa in parte”, dice a salto.bz Massimo Ribetto, referente regionale di Nursing up, il sindacato degli infermieri. “Dato che il personale di alcuni reparti che ha avuto pazienti Covid e contagi anche fra i collaboratori non veniva contemplato fra i beneficiari del premio, già prima di Ferragosto avevamo chiesto delucidazioni all’Azienda sanitaria. Ci era stato risposto che bisognava fare una scelta fra due opzioni: individuare tre categorie e ridurre quindi la cerchia dei destinatari, oppure impostare una tariffa unica, più bassa, per premiare la quasi totalità del personale, ma in quest’ultimo caso - ci è stato detto - non ci sarebbe stata equità rispetto al personale che era stato più esposto al rischio di contagio. A settembre - conclude Ribetto - verranno pagati i premi e non sappiamo se le nostre proposte rispetto alla distribuzione dei bonus sono state accolte o no, ancora stiamo aspettando risposte dall’Asl”.