"Manca il coordinamento tra enti"
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Dopo il PD Repetto anche i Verdi mettono in dubbio l’efficacia del lavoro di coordinamento tra amministrazione provinciale e i Comuni di Bolzano e Merano che dovrebbe essere svolto dall’assessore regionale Angelo Gennaccaro. Nello specifico lo fa la consigliera Madeleine Rohrer, in una interrogazione sull’annoso tema dell’innalzamento della falda acquifera a Sinigo. In questa vicenda – sottolinea Rohrer – “il coordinamento politico tra Provincia e Comune di Merano, invece, sembra essere il grande assente”. Il consigliere provinciale con delega ai temi relativi alle città di Bolzano e di Merano – osserva Rohrer – “sembra non aver mai partecipato ai tavoli di coordinamento fra Comune e Provincia. La falda è assente anche nella lista dei temi trattati all’incontro in Comune fine marzo 2024. La consigliera verde ricorda poi cosa dichiarò a suo tempo Gennaccaro: “Confermo la mia piena disponibilità e il mio impegno – disse - a fungere da interlocutore fra l’amministrazione comunale meranese e quella provinciale per promuovere il dialogo e un’interazione sempre più efficace ed efficiente anche con gli assessori provinciali competenti per le diverse tematiche delle quali abbiamo oggi discusso -turismo, palazzetto dello sport, ippodromo, area delle caserme, solo per citarne alcune – e per quelle che affronteremo in occasione dei prossimi incontri. Il mio compito è quello di sollecitare sinergie che consentano di risolvere le diverse partite riguardanti Merano”. “Questo – osserva Rohrer - sorprende non poco visto che Comune e Provincia hanno competenze diverse e che il problema della falda può essere risolto solo grazie a una stretta collaborazione”.
Nelle premesse alla sua interrogazione la consigliera ambientalista ricorda che “nel 2019, l’allora giunta comunale ha presentato uno studio con proposte di mitigazione del rischio idraulico associato alle fluttuazioni di falda. Sono passati più di quattro anni e la popolazione si sente più che mai lasciata da sola e delusa dalla politica, non solo perché gli interventi risolutivi non sono neanche stati pianificati, ma anche per l’aggravarsi e il perdurare dei problemi ormai quotidiani sempre più frequenti. Per esempio, c’è chi deve pompare regolarmente l’acqua dai locali allagati. E oltre a questo disagio, il Comune non consente lo scarico nella rete fognaria in quanto ritenuta inadeguata allo smaltimento di quelle acque”.
Il grande punto di domanda e conseguentemente di trattativa politica è il finanziamento delle opere necessarie. “Sorprende poco – commenta Rohrer - che il Sindaco di Merano insista su un contributo importante provinciale in vista del grande impegno economico, anche per non gravare ulteriormente sul bilancio del Comune. Mentre la giunta meranese sembra immobile, la Provincia pare proseguire invece su una sua linea che non potrà essere risolutiva senza il contestuale impegno del Comune”.
Rohrer pone quindi una raffica di domande: quali interventi proposti dall’ingegner Cainelli riguardano la competenza provinciale e demaniale, quali invece sono di stretta competenza comunale? Quali degli interventi proposti dallo studio Cainelli la Provincia intende realizzare? Tra gli interventi si ipotizza l’impermeabilizzazione del rio Montefranco nel tratto di via Piedimonte, opera delle quale si farebbero carico i Bacini Montani. È stato già sviluppato un progetto di dettaglio? È stata vagliata l’ipotesi, formulata in passato, che il laghetto di pesca possa fungere da vasca di ritenzione quando il fiume Adige è in piena L’potesi di realizzazione di una nuova idrovora è alternativa o complementare alla realizzazione della vasca di ritenzione presso il laghetto dei pescatori?
Non poteva mancare, infine, una domanda-stoccata a Gennaccaro: Quali sono state finora le azioni intraprese dal consigliere delegato ai temi relativi alle città di Bolzano e Merano per affrontare e risolvere il problema della falda a Sinigo?