De coniuratione Berlusconis
Ieri stavo al computer, e purtroppo nella stessa stanza si stava guardando una di quelle inutili trasmissioni politiche che io rifuggo come la peste: Ballarò. Che, mi dispiace per il pittoresco mercato di Palermo, ma se fossi io gli farei causa: tirare in ballo il mio nome così, ma come si permettono?
E insomma, con la coda dell'occhio qualche minuto l'ho anche seguito; non troppo, sennò forse non sarei qui a raccontarlo.
C'era quello lì, Cicchitto, che diceva delle cose, seduto su una poltrona, e inquadrato in primo piano. E in sottofondo si sentiva qualcuno che parlava, e il pubblico un po' ridacchiava. Allora la camera ha allargato, e si è visto che nella poltrona vicina c'era seduto quello lì, quel direttore di un giornale, anzi de Il giornale, Sallusti, che se fossi l'anima del grande storico latino mi rivolterei nella tomba a pensare che uno così ha un nome tanto simile al mio.
Questo Sallusti stava lì, tranquillamente, senza mostrare il minimo imbarazzo, a telefonare col cellulare, mentre il suo vicino, appunto, parlava. Il conduttore, stile insegnante bonario che non vuole riprendere un gesto riprovevole in maniera diretta ma lo fa usando quel po' d'ironia, lanciava frecciatine e sguardi. Dopo qualche decina di secondi di imbarazzo generale, il tizio ha chiuso la comunicazione come se niente fosse. Che, mi sono chiesto, ma non si vergognava almeno un po' di un gesto tanto maleducato? Se l'è posta, almeno, qualche remora?
Forse sarò un po' troppo sensibile alla cosa, ma ero davvero sconvolto. Poi lui, il giornalista, prima di cominciare un discorso dal quale si capiva che lui, lì, stava sostenendo la linea politica di un certo personaggio politico, che forse non casualmente è il proprietario del giornale di cui è direttore, prima insomma di dare voce alla voce del padrone, potremmo chiosare, ha detto, quasi per giustificare (scusarsi no, però) il fatto che mentre l'ospite principale della televisione stava parlando, lui non lo ascoltava perché stava telefonando, ha detto qualcosa come: La notizia dell'ultima ora è che domani il PdL non voterà la fiducia.
Si sa, un giornalista farebbe di tutto pur di dare per primo un'ultima notizia. Ma in fondo, che ultima notizia era? Stava ripetendo una cosa risaputa (l'intenzione di non votare la fiducia), creando tra l'altro un effetto molto comico, visto che fino a quel momento l'ospite principale, Cicchitto, non aveva fatto che ripetere che lui, il PdL insomma (perché Cicchitto, per chi non lo sa, è un importante esponente del PdL), avrebbe votato la fiducia.
Le domande inconcludenti, oltre a quella che c'è un po' sopra, sono: ma uno che dice di essere un giornalista, come fa, continuando a definirsi giornalista, a agire come il portavoce di un importante uomo politico che, forse per puro caso, è anche il proprietario del giornale nel quale lavora?
Ma soprattutto questo: ieri Sallusti, mentre diceva quella cosa, era molto tronfio, molto sicuro di sé; come se ci stesse dando davvero una notizia-bomba, e che noi invece non sapevamo niente, ma grazie al fatto che lui sapeva tutto avevamo saputo una cosa che annullava di botto tutte le parole contrarie appena dette da Cicchitto. E la domanda è: ma come si sente adesso Sallusti, dopo che Berlusconi ha votato la fiducia a Letta? Ma soprattutto, come sarà domani il titolo in prima pagina? Qualcosa come "Berlusconi tradisce Berlusconi"?
Ah, questo mi era sfuggito,
Ah, questo mi era sfuggito, prima: ieri Sallusti ha detto a Cicchitto: Da domani sarete soci del PD (lo scrive il Corriere). Quindi, se un po' di coerenza ce l'ha, domani il titolo del Giornale sarà: Berlusconi socio del PD. E poi, Scilipoti: pare che abbia detto a Berlusconi, prima del voto: Dobbiamo bastonare i traditori (da quale pulpito...). Da lui non ci si può aspettare nemmeno quel poco di coerenza; ma, chissà, magari domani il titolo potrebbe anche essere: Scilipoti bastona Berlusconi. Chissà.
In risposta a Ah, questo mi era sfuggito, di Gianluca Trotta
Purtroppo Sallusti non ha
Purtroppo Sallusti non ha mantenuto le promesse. Il titolo del Giornale è uno scialbo, e al solito un po' vittimista, Caccia ai berlusconiani, con sopra l'occhiello Il tradimento ha pagato. Però: se due sere fa chi votava la fiducia a Letta era il traditore, non si capisce bene di chi sia il tradimento, forse di Silvio stesso. Boh. Ma questo è davvero poco interessante. Più interessante, invece, è una parola che campeggia qualche sottotitolo sotto: Scissionisti già divisi sulla creazione di un nuovo partito. Scissionisti. È il termine, mi sembra di ricordare, usato per descrivere uno dei gruppi contendenti della cosiddetta faida di Scampia. Vedi gli scherzi che gioca il linguaggio: usare per il PdL un termine connotato fortemente dal significato camorristico. Mica male, 'sto Giornale, va'.