Dentro lo spettro
Un percorso che tocca gli incubi del Novecento, dentro il cuore dell’Europa. Nella memoria viva e sofferta di un continente che pur in tempo di pace continua a essere attraversato dagli spettri che dal passato si tramandano verso un futuro carico di incognite. I fantasmi delle chiusure, dei nazionalismi, dei separatismi, sempre presenti nel perimetro geografico e ideologico delle piccole patrie e delle autodeterminazioni puramente etniche. «Ultima fermata Srebrenica: in Bosnia per conoscere il conflitto balcanico» è un viaggio d’istruzione negli orrori della guerra che ha insanguinato la regione nel 1991-1995, conseguenza del crollo del muro di Berlino, dello scontro fra Occidente e Russia e della lotta per le sfere di influenza. Ma non solo: è anche l’occasione per riflettere sull’attualità e sulla necessità di ravvivare l’afflato europeista.
Sono 55 i giovani trentini e altoatesini protagonisti – fino a domani, venerdì 3 novembre – dell’iniziativa di studio e di conoscenza in Bosnia Erzegovina con tappe a Mostar, Sarajevo, Srebrenica e Tuzla. Accompagnati da Sara Ferrari, assessora alle politiche giovanili della Provincia di Trento, i partecipanti stanno visitando i luoghi significativi della «guerra in Bosnia-Erzegovina», incontrando testimoni e svolgendo attività culturali presso il museo della città di Sarajevo. Il programma prevede anche una sessione specialistica di formazione con la psichiatra Irfanka Pasic ed un confronto con operatori impegnati in loco sul tema della ricerca e della conservazione della memoria.
«Ultima fermata Srebrenica» si legge nella presentazione « è un viaggio nella memoria ancora non sedimentata» che permette «di conoscere i fatti che hanno insanguinato l’Europa nemmeno trent’anni fa e di visitare i luoghi che hanno visto il tradimento di quella promessa che si era fatto tutto il continente dopo la seconda guerra mondiale».
Promosso dalle Province autonome di Bolzano e Trento nell’ambito della collaborazione tra i due enti, il progetto è curato dalla società cooperativa sociale @ltrimondi di Bolzano, in collaborazione con Arci del Trentino, Punto Europa, Arciragazzi Bolzano, Teatro Zappa e Deina.
L’iniziativa regionale mira ad implementare nuove strategie per la riflessione e la rielaborazione di importanti fatti storici del Novecento nonché per la formazione del pensiero critico, favorendo il dialogo inter-etnico e interculturale, l’elaborazione della memoria e la prevenzione e gestione non violenta dei conflitti. Dei 55 giovani che partecipano al progetto, 27 sono altoatesini e 28 trentini. Al ritorno dai Balcani è prevista la fase di «restituzione» dell’esperienza alla cittadinanza sia in provincia di Trento sia in provincia di Bolzano, attraverso un diario di bordo e un reportage a cura di MediaLab.
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