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“I pensionati non sono dei bancomat”

Con un’inflazione fuori controllo le famiglie lamentano sempre più difficoltà. Alfred Ebner (Cgil/Agb): “Situazione grave, le code ai banchi alimentari si allungheranno”.
Anziani
Foto: upi

È dal 1984 che non si assisteva a un aumento dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari di questa portata. A ricordarlo è il segretario del sindacato dei pensionati della Cgil/Agb, Alfred Ebner che commenta gli ultimi dati nazionali: “Con uno scatto dell’inflazione del 3,5% nel mese di ottobre e quasi del 12% rispetto al 2021 la situazione delle famiglie a basso reddito si è ulteriormente aggravata – è il commento del segretario del sindacato dei pensionati della Cgil/Agb, Alfred Ebner, in riferimento agli ultimi dati nazionali –. Senza aiuti strutturali le code davanti ai banchi alimentari si allungheranno anche con persone che finora riuscivano ad arrivare senza eccessivi problemi a fine mese”.
Secondo Ebner, con l’attuale tasso di inflazione a due cifre il cosiddetto “fiscal drug” rappresenta un ulteriore problema per il potere d’acquisto delle famiglie.  Per il segretario dei pensionati una rivalutazione delle pensioni e una riforma del fisco, al di là delle vane promesse elettorali, rappresentano un’urgenza non più rinviabile.

 

C’è inoltre preoccupazione in vista della rivalutazione delle pensioni per il 2023: per gli assegni bassi non ci saranno sorprese, anticipa il sindacato, ma non si escludono interventi nemmeno su quelli più alti, vista la necessità del Governo di recuperare ingenti somme per calmierare il costo dell’energia a favore di famiglie e imprese, ancora una volta sulle spalle dei meno abbienti: “Già in passato i pensionati sono stati considerati un bancomat per risollevare le sorti del bilancio pubblico, ma non accettiamo che si continui a farlo – rincara schietto il sindacalista –. Già ora la rivalutazione per le pensioni più alte non copre del tutto l’inflazione e la tassazione porta via quasi un terzo dell’aumento a chi supera i 28.000 euro lordi annui”.

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Gianguido Piani Mer, 11/02/2022 - 14:07

“fiscal drug”
Droga fiscale?
Il termine corretto e' “fiscal drag”, piu' o meno un "traino fiscale". Aumentare stipendi e pensioni in relazione al costo della vita senza rivedere le imposte porta a pagare di piu' di tasse su redditi nominalmente piu' elevati.

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