non sei sola
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Società | kalašnikov&valeriana

Ma di cosa stiamo parlando?

Violenza sessuale: analizziamo i fatti e partiamo da lì.
  • Pochi giorni fa, ormai è risaputo, a Bolzano c’è stato un atto di violenza sessuale ai danni di una ragazza molto giovane. In questo spazio non voglio fare ulteriori supposizioni su come siano andate esattamente le cose, su comunicazioni e soffiate, oppure sul ruolo dei media nella narrazione dei fatti. Già questo meriterebbe un capitolo a sé stante e ci mostra in modo lampante le co-responsabilità di tutti e tutte noi, ognunə nel suo ruolo, quando incappiamo nel fenomeno della violenza maschile contro le donne. 

    Vorrei invece cercare di analizzare quel calderone di reazioni e commenti più o meno istituzionali che è seguito al fatto: dalle strumentalizzazioni politiche di Salvini a quelle della politica locale, dalle prese di posizione di uomini di qualsiasi colore politico pronti alla relativizzazione in mancanza di penetrazione alla tendenza a far prevalere la lotta al razzismo sulla lotta al patriarcato, alla difesa di corpo quando il violento fa parte dei propri ranghi. Dall’evidenziare l’unico (!) episodio noto di “falsa” denuncia degli ultimi anni al non tenere conto del fatto che la grandissima fetta sul totale di violenze sessuali viene agita da parte di un uomo “di fiducia”.

    Ci sono tanti elementi, talmente tanti da offuscare i fatti. Quindi mi fermo a mettere in chiaro proprio questi:

    • C’è stato un episodio di violenza sessuale. Gli effetti e le conseguenze sono soggettive, e nessunə di noi può e deve permettersi di giudicarne il grado di gravità. 
    • Lo stupro è una violenza sessuale. Anche “solo una palpata” non consensuale è violenza sessuale. Qualsiasi atto percepito come invasivo e lesivo della sfera sessuale è violenza sessuale. 
    • Addirittura, una molestia sessuale è un reato penale. Con buona pace di chi non riesce a farsene una ragione e continua ad esternare i propri apprezzamenti con insistenza.
    • Le radici della violenza e molestia sessuale stanno nella mascolinità tossica della cultura patriarcale, nell’oggettificazione e subordinazione della donna.
    • Misure di sicurezza straordinarie danno l’illusione di protezione, ma la vera tutela arriva solo ed esclusivamente con un cambiamento culturale che possiamo facilitare (o no) con misure di prevenzione vincolanti in ampia scala. 

    E a chi si chiede dove siano le femministe quando ad agire violenza è un uomo straniero rispondo che le femministe ci sono. Nello stesso modo come ci sono quando ad agire la violenza è un uomo sudtirolesissimo. E cosa fanno? Continuano imperterrite a tematizzare quelle che sono le radici delle violenze sessuali. Continuano a decostruire stereotipi e pregiudizi che le rendono possibili. Continuano a stare a fianco delle donne che vivono queste violenze e a supportarle. E continuano a fare tutto questo anche quando il resto della cittadinanza si è ripreso dall’indignazione e continua con la vita di sempre, riproducendo tutti quei modelli che sono il terreno fertile dove la violenza prolifera.