Referendum: Bonino soll Wahlbeobachter schicken
Der Movimento 5 Stelle positioniert sich als weiterer Mitspieler auf dem breiten Diskussionsfeld Direkte Demokratie. Nach der Ankündigung, sich für internationale Wahlbeobachter für das Referendum über das SVP-Gesetz für Bürgerbeteiligung am 9. Februar einzusetzen, reicht Kammerabgeordneter Riccardo Fraccaro nun den Brief nach, den er in der Angelegenheit Mitte Dezember an Außenministerin Emma Bonino geschickt hat. Die konkrete Bitte: Bonino soll eine Stellungnahme der beim Europarat angesiedelten Kommission von Venedig einholen, da der Inhalt des SVP-Gesetzes zur Bürgerbeteiligung nicht den dort festgelegten Prinzipien zu entsprechen scheine.
Auch beim Referendum vom 9. Februar gilt es laut dem 5 Stelle-Mandatar zu bewerten, ob bei der Abhaltung die von der OSZE festgelegten Verpflichtungen sowie die internationalen Standards für demokratische Wahlen respektiert werden. „Es wäre sicher nicht von Nachteil, wenn die Abhaltung des Referendums von Beobachtern begleitet würde“, bestätigt auch 5-Stelle-Landtagsabgeordneter Paul Köllensperger. Da es in Südtirol große Residenzen gegen die Direkte Demokratie gäbe, hegt er vor allem Zweifel hinsichtlich einer korrekten Einhaltung der Par Condicio.
„Man kann alles übertreiben“, kontert dagegen der designierte Landesrat und Einbringer des SVP-Gesetzes Arnold Schuler. „Ich glaube wirklich nicht, dass wir internationale Beobachter nötig haben“. Denn es sei im Interesse aller Beteiligten, dass das Referendum so transparent wie möglich ablaufe und eine hohe Beteiligung erreicht werde. Diesbezüglich hat es laut Schuler auch schon ein Treffen mit dem Promotorenkomitee gegeben.
Der Brief an die Außenministerin im Originallaut:
Onorevole Ministro,
Le scrivo per chiederLe un incontro informale per sottoporre alla Sua autorevole attenzione l'opportunità di richiedere il parere della Commissione di Venezia in merito alla procedura referendaria in corso di svolgimento presso la Provincia di Bolzano, e che avrà quale momento terminale il referendum confermativo del 9 febbraio 2014 sui contenuti della legge sulla democrazia diretta “ Partecipazione civica in Alto Adige”. Tale legge, invero, appare in contrasto con la volontà popolare ed i principi contenuti nel Code of good practice for referendums, adottato nel marzo 2007 dalla Commissione di Venezia presso il Consiglio d’Europa.
Le ricordo che, il 6 giugno 2013, il Consiglio della Provincia Autonoma Bolzano ha approvato una legge sulla democrazia diretta, al fine di regolamentare referendum ed iniziativa popolare, dal titolo “ Partecipazione civica in Alto Adige”, pubblicata sul Bollettino regionale il 25 giugno 2013.
Nell’estate 2013 è stata quindi depositata una richiesta di referendum confermativo di tale legge, sia dai cittadini, sia dai consiglieri provinciali. Un comitato di cittadini composto da 58 promotori e sostenuto da quasi 40 associazioni, tra le quali Iniziativa per Più Democrazia, ha raccolto 17.633 firme. Due ulteriori richieste sono state depositate dai consiglieri provinciali. Contestualmente alla richiesta di referendum confermativo, il comitato promotore ha depositato il testo di una nuova iniziativa popolare supportato da circa 18.000 firme.
La richiesta di referendum confermativo depositata dal Comitato di 58 cittadini è stata valutata negativamente dalla Commissione per i procedimenti referendari istituita presso il Consiglio provinciale, mentre le due richieste presentate dai consiglieri provinciali sono state dichiarate procedibili.
Il testo della legge che sarà oggetto di referendum confermativo non rispecchia la volontà popolare manifestata attraverso numerose iniziative popolari che vi sono state in passato e non rispetta le indicazioni contenute nel Code of good practice for referendums redatto dalla Commissione di Venezia e approvato dall'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa nel marzo 2007.
Per queste ragioni auspico che, attraverso il Suo autorevole intervento, possa essere richiesto, nelle modalità che Ella vorrà ritenere più opportune, il parere della Commissione di Venezia sui contenuti della legge “Partecipazione civica in Alto Adige”, nonché sulla consultazione popolare indetta nella Provincia di Bolzano per il 9 febbraio 2014, per valutare se la procedura referendaria rispetta gli impegni OSCE e gli standard internazionali per le elezioni democratiche, nonché gli obblighi internazionali e la legislazione nazionale.
Le sono grato per l’attenzione che potrà dedicarmi e, in attesa di un Suo cortese riscontro, Le invio i miei migliori saluti.
Riccardo Fraccaro , Deputato Segretario di Presidenza della Camera dei deputati
Wahlbeobachtung würde nicht schaden
Hoffen wir, dass jetzt bessere Voraussetzungen gegeben sind für einen fairen Ablauf des Referendums, aber wenn wir von den bisher gemachten Erfahrungen ausgehen bei der ersten landesweiten Volksabstimmung wie bei Volksentscheiden auf Gemeindeebene, dann müssen wir festellen, dass nicht nur ein faires Verhalten von Seiten der Institutionen gefehlt hat, sondern dass man eindeutig auch gesetzeswidrig versucht hat Einfluss zu nehmen auf den Ausgang der Abstimmungen. Sowohl das staatliche par condicio Gesetz, als auch landesgesetzliche Bestimmungen sind verletzt worden. Deshalb würde es keinesfalls schaden, einmal eine solche Wahlbeobachtung im Land zu haben. Da sollte auch niemand von der Gegenseite etwas dagegen haben, wenn die Absicht zu einem fairen Verhalten vorhanden ist. Nebenbei: Absprachen hat es mit dem Promotorenkomitee diesbezüglich nicht gegeben.