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"Parlamentarie, tempi troppo stretti"

Köllensperger e le primarie dei 5 stelle. In palio l'unico posto "sicuro" per Roma. "Bene Fraccaro, ma decidono gli iscritti. Alle Provinciali il secondo consigliere".
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Foto: Paul Köllensperger

“In effetti i tempi per le autocandidature sono stati un po’ stretti. Ma adesso ognuno ha le sue chance. A metà mese tutti gli iscritti regionali sceglieranno i candidati tra quelli pervenuti e l’ordine di lista”. Paul Köllensperger, consigliere provinciale 5 stelle, non è tra coloro che partecipano alle Parlamentarie, le consultazioni interne del Movimento per decidere chi corre alle prossime elezioni politiche del 4 marzo. Tempi stretti, in effetti, per la call annunciata sabato 30 dicembre 2017 (partita alle 15.15) e valida per i 4 giorni seguenti, fino a oggi alle 12. In palio, in Trentino Alto Adige, c’è il primo posto nella lista del proporzionale regionale per la Camera, l’unico posto considerato sufficientemente sicuro per portare a casa un parlamentare. L’uscente Riccardo Fraccaro, mormorano i critici nel movimento locale, ha tutto il vantaggio nell’avere una consultazione così breve e nessun potenziale rivale conosciuto. Lo stesso Köllensperger ha deciso di non partecipare, anche se si parlava di una deroga da Beppe Grillo al divieto interno di candidarsi per un altro livello istituzionale per chi è già eletto in un altro. Il consigliere, tuttavia, guarda oltre le politiche e ragiona sulla crescita del movimento in Alto Adige. “Abbiamo le potenzialità per crescere tra la popolazione di lingua tedesca e di portare a casa il secondo consigliere alle provinciali di questo autunno”. Quanto a Di Maio, atteso domani a Bolzano, l'arrivo è confermato (ma con l'incognita dei funerali di Imposimato). Prima dei mercatini e dell'incontro pubblico visiterà la centrale idroelettrica di Sant'Antonio. Per la tappa trentina, venerdì, il programma prevede le visite in Associazione artigiani, Cooperazione, dai viticoltori biologici di Maso Franch, all'Alpstation di Montura a Isera. A Rovereto al Brione alle 19 l'incontro con i cittadini.

Salto.bz: Ha deciso non partecipare alle Parlamentarie, anche se si era parlato di una deroga per lei?

Paul Köllensperger: Non mi sono candidato, resto in Provincia. Non ho mai parlato di una deroga. Si era solo detto di consentire, in Alto Adige, candidature che siano maggiormente espressione linguisticamente del territorio, per l’uninominale. Ma era un discorso generico e il tema si presta a equivoci. Vorrei evitare questa circostanza.

Le Parlamentarie sono arrivate.

Per queste primarie è stata introdotta una novità bella a livello nazionale, la possibilità di candidarsi aperta a tutti, ai non iscritti. Hanno lasciato più apertura rispetto al passato.

Anche dentro il movimento c’è chi critica i tempi ridotti. È vero che le elezioni sono appena tra due mesi, ma non crede che lasciando solo quattro giorni per le autocandidature su cui poi si esprimono gli iscritti si favoriscono i più noti?

In effetti le tempistiche sono strette. È una critica che hanno rivolto anche a me e che condivido. Ci sarebbe voluto più tempo. Ma ora ognuno ha le sue chance in queste primarie.

Che risultato si può fare secondo lei a livello regionale, in termini di parlamentari?

Bisogna premettere che la legge elettorale è cucita addosso all’Svp e ai suoi alleati. Possono candidare una scopa e farla eleggere. Nei collegi uninominali per Camera e Senato i giochi sono fatti. Nel proporzionale invece il movimento se la gioca. Fraccaro è messo bene e a livello nazionale credo siamo sopra il 30%. Alla Camera una persona sicuramente verrà eletta.

Diventa determinante l’ordine di lista del proporzionale.

Verrà scelto da tutti gli iscritti regionali.

Dopo le politiche il lavoro sarà rivolto alle provinciali, che arrivano tra ottobre e novembre. Il movimento può crescere?

Girando sul territorio in Alto Adige posso dire che crescerà senza dubbio alle prossime consultazioni. Nonostante i 5 stelle siano una realtà italiana e antisistema, dunque faticano a essere percepiti dalla popolazione di lingua tedesca. Ma l’aumento si può fare proprio nei voti tedeschi, superando questa difficoltà. È una sensazione che ho girando in provincia.

Con quale risultato?

Se nel 2013 abbiamo ottenuto il 2,5%, 7.500 voti, direi che si può sperare nel secondo consigliere. Ma non voglio sbilanciarmi.